Seduta dedicata alla ratifica dei decreti scorporati. Il report dettagliato dell’agenzia Della Torre.
La seduta del Consiglio grande e generale riprende nel pomeriggio dalla ratifica dei decreti scorporati: approvati a maggioranza il n.120, “Norme in mediazione familiare”; il n. 125 “Modifica al decreto delegato 23 luglio 2013 n.92, Alta formazione all’estero di giovani diplomati e laureati”; il n.121, “Modifiche al decreto delegato n.90 del 23 luglio 2013- imposta straordinaria sugli immobili”, (che permette ad alcune categorie, escluse dalla prima formulazione, di accedere alla detrazione, per esempio gli anziani ospiti di casa di riposto, religiosi etc); il n.132, “Disposizioni transitorie sulla Direzione generale della Funzione pubblica”, il n. 133 “Caccia al cinghiale”, il n. 126 “Aggiornamento dell’assegno di studio e di merito, del contributo libri, dei prestiti e delle borse di studio”.
Ritirato il n. 154, “Compenso dei membri del Cda dell’Ente Poste San Marino”: a seguito di numerosi interventi dei consiglieri di opposizione volti a chiederne la sospensione, sono intervenuti i consiglieri di maggioranza, Maria Luisa Berti, Ns, e Mario Lazzaro Venturini, Ap, per esprimere il proprio disappunto nei confronti del decreto presentato dall’esecutivo. “Sottolineo- ha puntualizzato Berti, Ns- la contraddizione di questo provvedimento rapportato all’esigenza di spending review- l’invito è di dare concretezza nel più breve tempo possibile a questi tagli. Ed esprimo un po’ di imbarazzo nel vedere che determinati trattamenti nei corrispettivi siano ancora di una certa consistenza, mi auguro sia l’ultimo intervento di questo tipo e che, in tempi strettissimi, si possa mettere mano all’individuazione generale di criteri per compensi riferiti a tutti gli organismi di nomina consiliare”. Unità di visione per Venturini, di Ap: “Esprimo a nome del mio gruppo consiliare il medesimo imbarazzo del consigliere Berti, è un brutto presagio, perché tra meno di un mese ci ritroveremo in Aula a discutere di bilancio, questo è cadere sulla buccia di banana”.
Di qui l’accordo raggiunto con gli altri gruppi di maggioranza per invitare il governo a “una pausa di riflessione” e chiedere l’impegno di portare a gennaio in Aula un provvedimento unico di revisione dei gettoni di presenza per i Cda delle aziende di Stato e quelle partecipate.
Terminato l’esame dei decreti delegati, si è quindi passati alla votazione di in ordine del giorno condiviso da gruppi di maggioranza, Ps e Upr a conclusione del dibattito sul riferimento del governo sullo stato e sulle prospettive del settore turistico. Il testo è stato approvato con voto palese a maggioranza.
E’ iniziata quindi la presentazione di una serie di progetti di legge in prima lettura: al comma 11, Progetto di legge “Norme in materia di estradizione”, e il comma 12, Progetto di legge “Modifica alla legge 9 settembre 1919 n.35; Legge che istituisce il decreto penale”.
I lavori riprenderanno oggi pomeriggio alle 16, per accordo con i capigruppo.
Di seguito un sunto dei lavori della seduta pomeridiana:
Ordine del giorno a conclusione del comma 9:
Fabio Berardi, Pdcs: “Si è sviluppato un confronto con le forze di maggioranza, Partito socialista e Unione per la Repubblica che hanno condiviso il testo che andrò a leggere, in cui sono state accolte e inserite anche osservazioni di Sinistra unita e Civico 10. Il Consiglio grande e generale, a seguito dell’articolato e approfondito dibattito sul piano strategico di sviluppo del settore turistico (…) condivide gli obiettivi evidenziati cui occorre dare concreta applicazione al fine di poter generare quanto prima i benefici derivanti dallo sviluppo di una corretta ed efficace politica turistica; impegna il governo a intervenire prioritariamente nell’ambito dei settori 1) salute e benessere, valutando la fattibilità del progetto di riqualificazione delle aree oggetto del concorso di idee ‘Cava degli Umbri’ e ‘Cava Antica’ mediante l’avvio, entro il 30 giugno 2014 del progetto di infrastruttura già vincitore del concorso mediante il ricorso all’istituto della finanza di progetto, (…); riqualificazione l’area dell’ex Tiro a volo di Murata attraverso un concorso di idee nel rispetto delle pregevoli caratteristiche ambientali e naturalistiche dell’area; realizzando uno studio organico entro il 30 giugno 2014 per ripristinare e mettere in collegamento tra loro percorsi naturalistici e sentieri al fine di di creare una rete tra i nove Castelli e per costruire le infrastrutture necessarie allo scopo di sviluppare e promuovere il turismo sportivo ed eco sostenibile (…); 2) Arte e cultura, valorizzando il sito Unesco/centro storico mediante la riattivazione dell’unità di indirizzo e con la partecipazione delle associazioni di categoria del settore, implementando il piano di gestione previsto; dando esecutività al progetto museale del centro storico, che rispetti le caratteristiche, le peculiarità e le specificità urbanistiche e architettoniche esistenti e quelle che sono le reali capacità di espressione culturale e artistica del Paese, rendendo la Città di San Marino un contenitore a vocazione espositiva e museale, idoneo ad accogliere eventi e mostre di livello internazionale e dotato di spazi connotati da flessibilità e utilizzo tali da consentire di ospitare grani e piccole esposizioni, raccolte storiche e artistiche, nonché eventi di richiamo culturale entro il 30 giugno 2014; approvando entro tale data una nuova normativa di regolamentazione relativa agli oggetti d’arte, intervenendo sull’impianto legislativo per renderlo moderno, trasparente, compatibile con il contesto internazionale;(…) 3) intrattenimento e ospitalità; definendo entro il 31 marzo 2014, tramite apposito intervento normativo, i criteri per l’erogazione di contributi pubblici per la realizzazione di manifestazioni ed eventi, al fine di razionalizzare la spesa pubblica e di creare, al contempo, i presupposti per un cartellone unico degli eventi in grado di valorizzare al meglio le potenzialità di offerta turistica, culturale e sportiva; favorendo la piena funzionalità del Palazzo dei Congressi;creando i presupposti per lo sviluppo di un forte indotto per il settore turistico e commerciale, nella Città di San Marino attraverso l’attività della Giochi del Titano, dando l’avvio a una sinergia tra l’odierna sede e una nuova, da individuare nel centro storico, prioritariamente tra le proprietà pubbliche, in cui sviluppare attività quali poker e scommesse sportive, entro il 30 giugno 2014; sviluppando concretamente il progetto di realizzazione di un parco a tema a carattere medioevale, emettendo entro il 31 marzo 2014 apposito Concorso di idee; individuando aree o strutture da riqualificare per l’ospitalità e l’intrattenimento favorendo la partecipazione di investimenti privati; 4) Turismo sostenibile e commercio; rilanciando il centro storico nella sua funzione non solo istituzionale e culturale ma anche commerciale attraverso politiche di sostegno e incentivanti per l’offerta di prodotti tipici e di qualità; realizzando uno studio organico volto a qualificare il settore in chiave ecosostenibile, verificando entro il 30 giugno 2014 anche la possibilità per la Repubblica di San Marino di aderire alla Carta europea del Turismo sostenibile, sviluppando i principi codice etico del turismo. Logistica, potenziando ufficio del turismo”.
Hanno sottoscritto l’odg Pdcs-Ns, Psd, Ap, Pss, Upr. Approvato a maggioranza.
Dibattito:
Roberto Ciavatta, Rete: “Ci convinceva di più il dibattito rispetto l’odg condiviso che per lunghe parti non possiamo condividere. Il nostro voto sarà contrario”.
Comma 11. Progetto di legge “Norme in materia di estradizione”, prima lettura.
Segretario di Stato per gli Affari Interni e Giustizia, Gian Carlo Venturini legge la relazione: “L’estradizione consiste nella consegna di una persona da parte di uno Stato, nel cui territorio questo si trova, ad un altro Stato (detto “richiedente”) che ne abbia fatto domanda al fine di sottoporre detta persona a giudizio o per dare esecuzione nei suoi confronti di una sentenza di condanna o altro provvedimento restrittivo della libertà personale. In ambito sammarinese la disciplina è rinvenibile nell’articolo 8 del codice penale. Questo progetto di legge contiene un’articolata disciplina dell’istituto dell’estradizione in riferimento al quale sono individuabili alcuni fondamentali principi: 1) il principio della doppia punibilità (articolo 3 progetto di legge) ovvero l’estradizione può essere consentita solo quando il fatto costituisca reato a San Marino e nello stato richiedente 2) il principio di specialità (articolo 5) che stabilisce che il segretario di Stato alla Giustizia possa concedere l’estradizione alla condizione espressa che l’estradato non venga sottoposto a restrizione della libertà personale né assoggettato ad altra misura restrittiva della libertà personale né consegnato ad altro Stato, per un fatto anteriore alla consegna diverso da quello per il quale l’estradizione è stata concessa. Sono previsti due discipline per l’estradizione:quella per l’estero/passiva e quella dall’estero/attiva. Estradizione passiva: I limiti sostanziali: sono quelli in base ai quali l’estradizione non può essere concessa se richiesta per un reato politico o un reato ad esso connesso, né quando vi è ragione di ritenere che l’imputato o il condannato verrà sottoposto ad atti persecutori o discriminatori per motivi di razza, religione, sesso, nazionalità, lingua, opinioni politiche o condizioni personali/sociali oppure che verrà sottoposto a trattamenti crudeli o se per il reato in questione è prevista la pena di morte. I limiti formali: è necessaria un’apposita domanda da parte dello Stato estero alla quale deve essere allegata tutta una serie di documenti a sostegno della domanda stessa e nell’effettuazione di apposito procedimento di estradizione Estradizione attiva: Si ha quando è la Repubblica di San Marino a presentare la richiesta di estradizione e per la quale un ruolo centrale è svolto dal segretario di Stato alla Giustizia. Anche per l’estradizione attiva vige il principio di specialità, derogabile in virtù di un espresso consenso dello Stato estero o a seguito di un comportamento volontario dell’estradato”.
Antonella Mularoni, Ap: “E’ un progetto di legge doveroso, il Paese non aveva ad oggi una normativa sull’estradizione e la questione era stata sollevata dagli organismi internazionali. Benissimo le commissioni tecniche che elaborano i progetti, ma ci sono temi politici di non secondaria importanza. Andiamo infatti a prevedere con questa legge che si superi un divieto e si possano estendere i casi di estrazioni dei cittadini. In Commissione ci dovranno essere le condizioni per un dibattito sereno, se vogliamo superare un divieto che il nostro Paese ha osservato finora. Si tratta di scelte politiche importanti, è bene ci sia dibattito politico. Anche il fatto che sarà segretario di Stato per la Giustizia, e non più i Capitani Reggenti, ad autorizzare l’estrazioni, è una scelta politica. Mi auguro che su questo ci sia approfondimento in Commissione e che non si lascino zone d’ombra per non incorrere in giudizi della corte di Giustizia europea”.
Andrea Belluzzi, Psd: “E’ uno di quegli strumenti giuridici di cui è necessaria l’adozione da parte nostro Paese, per poter partecipare alla collaborazione giudiziaria, che è sempre più elemento di vicinanza tra gli Stati. Ho un’osservazione sull’ articolo 4, comma 3, sulle riserve per cittadini sammarinesi. Chiedo se c’è già intenzione per prevedere eccezioni di legge e ulteriori concessioni, o se si vuole mantenere la limitazione all’estradizione solo per i reati previsti da questo testo. Andiamo a fare infatti un rosso superamento di quanto previsto. Rispetto alla responsabilità di ammettere o meno la richiesta di estradizione, una scelta comunque difficile e politica, ritengo debba essere compiuta da un organismo politico. E’ infatti una leva di politica estera, secondo il ruolo che si vuole giocare”.
Ivan Foschi, Su: “E’ sicuramente un provvedimento importante che va ad integrare meglio quella che è la collaborazione giudiziaria internazionale. Avanzo qualche domanda. Ci sono questioni di natura tecnica che portano a scelte politiche. Forse deve essere disciplinato meglio, con un protocollo, l’aspetto di richieste di estradizione temporanea o rispetto Paesi in cui vige la pena di morte. E credo si debba arrivare alla revisione dell’accordo del ’39 con l’Italia: è opportuno lavorare infatti che ci sia la possibilità bilaterale, perché la nostra controparte in questo modo continuerà ad attuare l’accordo del ’39. Chiedo quindi al segretario se c’è questa volontà”.
Rossano Fabbri, Ps: “Nel caso ci sia un concordato bilaterale credo prevalga rispetto la norma, condivido le perplessità del consigliere Foschi. Questa è una legge di cui si sentiva la necessità, per la condanna che la Repubblica di San Marino ha ricevuto per questa sua lacuna. Ci dovremo interrogare se possiamo accontentarci di rassicurazioni nel caso di estradizioni nei Paesi dove vige la pena di morte, forse dovremo essere più categorici”.
Matteo Zeppa, Rete: “Chi mi ha preceduto ha espresso i miei stessi dubbi. E’ cosa buona e giusta riuscire a dare una cucitura alla carenza normativa in tema di estradizione. Ho due perplessità, sulla definizione di reato politico, che anche nel diritto italiano non ha definizione chiara. Poi non leggo che il segretario di Stato per la Giustizia debba riferirsi per forza ad un altro ente per concedere l’estradizione. Al di là delle parti in questione, credo ci sia un altissimo potere discrezionale per un singolo segretario di Stato. Sono d’accordo di non concedere l’estradizione nei Paesi dove vige la pena di morte, ma ricordo a Foschi che anche gli Stati uniti la prevedono”.
Gian Carlo Venturini, segretario di Stato per la Giustizia, replica: “Questo è frutto di lavoro di un gruppo tecnico e va a colmare una lacuna da troppo tempo non disciplinata. Da parte mia non c’è preclusione a un confronto in Commissione, sui temi dei diritti delle persone ci deve infatti essere condivisione ampia di tutto il Consiglio grande e generale, non è un tema di maggioranza o di minoranza”.
Comma 12. Progetto di legge “Modifica alla legge 9 settembre 1919 n.35; Legge che istituisce il decreto penale
Segretario di Stato per gli Affari Interni e Giustizia, Gian Carlo Venturini legge la relazione: “Con la legge 9 settembre 1919 n. 35, successivamente modificata, è stato istituito in questa Repubblica il Decreto Penale, l’unico procedimento speciale contemplato dalla procedura penale sammarinese. Specialità che consiste nell’eliminazione in via originaria della fase dibattimentale, decretata dal Giudice inquirente, ma che può essere reintrodotta in un secondo momento. Dalla lettura del testo riformulato dall’articolo 1 della legge n.43 del 1963, che stabilisce le ipotesi in cui il giudice inquirente in seguito all’esame degli atti e alle investigazioni compiute può concludere il processo senza passare al dibattimento, si comprende come tale procedimento si inserisca attualmente nella logica di accelerazione del rito per fattispecie sanzionabili solo con pena pecuniaria, al fine di pervenire a una pronta definizione delle controversie bagatellari. Con il presente progetto di legge si intende apportare alla normativa vigente alcuni correttivi proprio in un’ottica di deflazionamento del carico di lavoro in capo ai singoli magistrati, in riferimento ai reati bagatellari, evitando così di assoggettare i reati “minori” e dunque di limitata offensività sociale al più complesso iter processuale che porterebbe all’unico risultato di congestionare il lavoro dei magistrati. In particolare viene riformulato l’articolo 2, prevedendo che il commissario della legge, quando in seguito all’esame degli atti e delle investigazioni compiute ritenga di dover applicare la multa, la multa a giorni e l’interdizione, ovvero o l’una o l’altra di tali pene, anche se previste in alternativa alla prigionia o all’arresto, possa pronunciare decreto penale di condanna, ponendo a carico del prevenuto le spese del procedimento. Viene stabilito, inoltre, che con il decreto penale il commissario della Legge ordini la confisca o la restituzione delle cose sequestrate possa disporre la sospensione condizionale dell’interdizione o della multa e la non menzione della condanna nel certificato del casellario. Mentre al terzo comma è contemplato che il decreto penale non possa essere pronunciato per i reati dell’articolo 164 del codice penale (lesione colposa) (…)”.
Antonella Mularoni, Ap: “Noi avremmo così un provvedimento che va modificare un decreto penale del ’19, modificato nel ’63. Cogliendo l’auspicio fatto dagli operatori del diritto, riterremmo sia un’ipotesi migliore andare a fare un decreto completamente nuovo, daremmo una legge del 2013 che raggruppa tutto. Tanto vale fare una legge nuova”.
Rossano Fabbri, Ps: “Condivido le osservazioni consigliere Mularoni”.
Roberto Ciavatta, Rete: “Da un punto di vista logistico e regolamentare mi chiedo se è valido procedere con l’Aula vuota”.
Andrea Belluzzi, Psd: “A nome del Psd mi unisco alla richiesta in modo che con questo provvedimento si includano gli elementi di novità introdotti dal ’19 in poi. E’ un provvedimento volto ad alleviare il carico dei procedimenti in Tribunale, mi auguro si portino al più presto in discussione i riti alternativi, oggetto del mandato delle commissioni”.