Diretto dal Dott. Giancarlo Ghironzi, il master è condotto con la collaborazione dell’Università di Ferrara ed ha come obiettivo principale quello di fornire una formazione di elevato livello nel campo della Medicina Geriatrica, con riferimento alla epidemiologia, alle patologie correlate all’invecchiamento, al loro inquadramento e trattamento.
SAN MARINO – Venerdì 23 novembre nell’Aula Magna dell’Antico Monastero Santa Chiara si è inaugurata la seconda edizione del Master in “Medicina Geriatrica”. La cerimonia ufficiale di apertura, alla presenza del Segretario di Stato all’Istruzione e Università Giuseppe Maria Morganti, del Rettore Prof. Giorgio Petroni e di altre autorità accademiche e sanitarie, ha visto anche la consegna dei diplomi conseguiti dagli allievi iscritti alla prima edizione.
Diretto dal Dott. Giancarlo Ghironzi, il master è condotto con la collaborazione dell’Università di Ferrara ed ha come obiettivo principale quello di fornire una formazione di elevato livello nel campo della Medicina Geriatrica, con riferimento alla epidemiologia, alle patologie correlate all’invecchiamento, al loro inquadramento e trattamento. Il grande successo ottenuto da questo master è stato evidenziato anche dall’incremento del 50% delle iscrizioni a questa seconda edizione alla quale parteciperanno anche molti iscritti di San Marino.
Sempre nella mattinata si sono poi inaugurate nella stessa sede le nuove edizioni dei Master in Medicina Estetica e Chirurgia Estetica diretti dal Prof. Nicolò Scuderi e condotti con la collaborazione dell’Università di Perugia. I due Master mirano a fornire una conoscenza teorica e pratica sulla metodologia di correzione degli inestetismi innati e acquisiti e ad acquisire una conoscenza pratica e teorica delle più diffuse materie e tecniche inerenti la medicina estetica, sia a livello preventivo che correttivo.
Il successo e l’interesse che questi master hanno riscontrato nel corso degli anni è dimostrato anche dal bilancio attivo degli stessi. Con la proposta della nuova legge sull’Università il Dipartimento di Studi Biomedici è destinato a scomparire e le attività dei Master sopra citati saranno organizzate e gestite dal Dipartimento di Economia e Tecnologia.
Tutto ciò è completamente in contraddizione con gli obiettivi di risparmio che la proposta di riforma dell’Università vuole perseguire e paradossalmente penalizza un Dipartimento in attivo a favore di altri con un bilancio meno virtuoso.
Se la proposta di legge presentata dal Segretario Morganti dovesse essere approvata, il rischio è quello che i tre Master organizzati dal Dipartimento di Studi Biomedici possano trasferirsi in altre Sedi universitarie e tutto ciò avrebbe una ricaduta negativa non solo sull’Ateneo di casa nostra, ma anche sull’immagine della Repubblica e nella ricaduta sul territorio.