La grande fuga (da musei e libri) non è il titolo di un film ma la notizia che vede l’Europa, e in particolare la vicina Italia, ultima in classifica rispetto ai consumi cosiddetti ‘nobili’, quelli culturali.
La grande fuga (da musei e libri) non è il titolo di un film ma la notizia che vede l’Europa, e in particolare la vicina Italia, ultima in classifica rispetto ai consumi cosiddetti ‘nobili’, quelli culturali.
Farli ripartire sarebbe, secondo i più, compito della scuola che dovrebbe educare anche all’arte, al cinema, al teatro e ai musei.
Se non fosse però che la scuola vive un periodo piuttosto buio e di difficoltà da che è diventata il mezzo con cui realizzare i propri fini, mentre un tempo rappresentava essa stessa il fine.
In passato difatti capitava spesso di ascoltare i racconti di persone che – pur gestendo aziende capaci di generare anche grandi utili – si lamentavano però di non aver potuto studiare.
Importante era infatti studiare per trovare se stessi, per crescere come persone e non soltanto studiare per trovare lavoro.
Un esempio fra tanti emerge dalla lettera da poco ritrovata e scritta nel lontano 1911 da Nicola Romeo, fondatore della casa automobilistica italiana Alfa Romeo.
Egli scrisse che dopo la riuscita di un affare provava sempre come un desiderio di riflettere, meditare, leggere e studiare.
“Dopo tutto, son riuscito ad abituarmi anche alle idee commerciali, ma sento in me che ogni operazione mi riesce più per la idealità e il lavoro che v’impiego che per un vero gioco di applicazione alle regole commerciali: sono stato quasi accusato di mettere troppa poesia negli affari, ma io altrimenti non so fare, non perché non veda che l’affare è tale solo se produce profitto, ma perché vi arrivo per altra via, fatta di sacrificio, di spinta e di lavoro invincibile e tenace, per riuscire”.
Grande lezione quella di Romeo a un Paese dove ormai non si studia più musica, latino o letteratura, preoccupati che essi rappresentino sterili investimenti senza ritorno alcuno.
Ignorando invece che proprio quel tipo di investimento porterà buone idee e un nuovo futuro.
Del resto occorre sempre tener presente che fu l’Italia, con la sua grazia artistica, a farsi guida paziente del Rinascimento.
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