In attesa dell’assemblea del partito, in programma a fine mese, lo abbiamo intervistato su diversi temi: imprese, comunicazione, rilancio.
di Alessandro Carli
“Sognando San Marino” – come il nome del movimento di opinione appena fondato che lo vede tra i promotori – ma non solo. L’imprenditore sammarinese Lorenzo Busignani si sta muovendo su più fronti: non da ultimo, la candidatura, annunciata, al ruolo di segretario del PDCS. In attesa dell’assemblea del partito, in programma a fine mese, lo abbiamo intervistato su diversi temi: imprese, comunicazione, rilancio.
Il mercato del lavoro è ancora in difficoltà. Che iniziative dovrebbero essere intraprese per il rilancio del settore?
“Il problema di San Marino non è legato alle leggi per riformare l’economia. Il problema di San Marino è legato alla credibilità. Noi oggi possiamo promulgare qualsiasi normativa di sviluppo ma se non abbiamo credibilità nei confronti del nostro mercato primario, quello italiano – negli anni non siamo riusciti ad ampliare il bacino – non riusciremo a creare sviluppo. Secondo me dovremo muoverci su due canali: creare un vero ufficio stampa – senza togliere nulla a quello attuale – che possa gestire i contatti con importanti riviste italiane per esempio. Creata la credibilità, dobbiamo iniziare a legiferare come stiamo facendo. Ma dobbiamo capire che non basta applicare un diminuzione d’imposta legata al reinvestimento degli utili: dobbiamo creare aree industriali dove il terreno costi di meno. Non possiamo pensare che un imprenditore venga a San Marino quando non si trova non capannone di 10 mila metri quadrati ad un prezzo ragionevole”.
C’è quindi una carenza di strategie?
“Credo che si debba mettere in campo una politica industriale che noi oggi non abbiamo. A San Marino inoltre deve essere inserito il bilinguismo, e si deve cercare di incentivare il settore bancario legato allo sviluppo e al sostegno delle attività industriali. Infine, dobbiamo tentare aprire nostre menti ai mercati esteri”.
Lei sogna di fare il segretario del PDCS. che priorità darebbe al partito?
“Premetto che l’azione compiuta e portata avanti da Marco Gatti è stata lodevole. Credo si debba iniziare percorso di unione, di avvicinamento verso altri partiti che oggi sono all’opposizione. Lavorerei per il ricongiungimento totale con UPR, ma anche stringerei rapporti con partito socialista e aprirei un dialogo con movimento Civico 10, molto aperto allo sviluppo. San Marino ha bisogno di un governo di larghe intese, altrimenti non si riescono a portare avanti le riforme”.
La sua campagna per le elezioni sta strizzando l’occhio ai social.
“Sì, utilizzo molto internet e i social network, dove i costi sono praticamente nulli e si può interagire con le persone. Certo, è un’arma a doppio taglio perché può mettere in difficoltà, ma se uno non ha nulla da nascondere è il sistema migliore. Nulla da condividere con Beppe Grillo, ma il sistema che lui ha utilizzato e che è stato ripreso anche da Rete e Civico 10, si è rivelato indovinato. Nel PDCS spesso sottolineo la poca attenzione ai social network”.