Prima di entrare nel merito, però, i consiglieri di minoranza lamentano il metodo utilizzato per la nuova convocazione della commissione. Il report dell’agenzia Della Torre.
SAN MARINO – L’esame del progetto di legge “Imposta generale sui redditi” riparte dall’articolo 75, “Disposizioni finali e comuni del Titolo IV”. Prima di entrare nel merito, però, i consiglieri di minoranza lamentano il metodo utilizzato per la nuova convocazione della commissione.
Di seguito un riassunto del dibattito che ne segue con la replica finale del presidente Maria Luisa Berti.
Pier Marino Mularoni, Upr: “Nel metodo utilizzato per convocare la nuova commissione non ci sono tutti i crismi del rispetto del regolamento. Non ho mai visto operare con un sistema del genere, è poco rispettoso del ruolo dei commissari”.
Rossano Fabbri, Ps: “Se c’è un’urgenza il regolamento dà la possibilità di convocare la commissione anche un giorno prima. Ma in questo caso non si capiscono le convocazioni di domani mattina e quella di sabato. La maggioranza e il segretario di Stato dovrebbero essere sereni in merito alla fine dei lavori. Inoltre c’è anche il Consiglio grande e generale, così si fa fatica a fare il nostro lavoro. Nella legge viene fatta la scelta di affidare i ricorsi al tribunale. Serve allora un riferimento del segretario di Stato per la Giustizia sulla fattibilità del progetto”.
Tony Margiotta, Su: “Esprimo meraviglia per la nuova convocazione. Mi aspettavo che ci fosse un confronto. L’opposizione si sta comportando in maniera corretta, anche se non viene recepito molto. Vogliamo fare una riforma condivisa”.
Paolo Crescentini, Ps: “Invito il presidente a una nuova convocazione. E’ stata fatta a commissione in corso. Quella di domani ci mette in difficoltà: noi dell’opposizione o siamo dipendenti del settore privato o liberi professionisti. Serviva maggiore rispetto. Abbiamo nominato il presidente all’unanimità, ma questa convocazione non mi fa credere più nella sua imparzialità nella gestione dei lavori”.
Gloria Arcangeloni, Rete: “Mi associo al malcontento dell’opposizione”.
Andrea Zafferani, C10: “Ci sono due grosse anomalie. La convocazione per domani mattina a commissione aperta, cambiando carte in tavola. E quella del sabato, in termini quasi mai visti. C’è sempre stato confronto, questa volta è mancato. La decisione è fuori luogo se non illegittima. Valuteremo il da farsi”.
Stefano Macina, Psd: “Oggi non c’è una nuova convocazione e la maggioranza e il presidente hanno compiuto gli atti dovuti. Occorre garantire che la commissione arrivi fino in fondo”.
Maria Luisa Berti, presidente: “Non c’è alcuna mancanza di rispetto, c’è la difficoltà a conciliare i lavori. La nuova convocazione è la conseguenza del fatto che siamo indietro nei lavori. Formalmente chiedo scusa, ma non c’è alcun diniego verso l’opposizione. Spero non si arrivi alla convocazione di sabato. Per questo ho optato per domani mattina. Non c’è stata possibilità di condividere il calendario dei lavori”.
Si passa così al Titolo V, “Delle operazioni straordinarie”, durante il quale più volte i commissari di minoranza criticano, anche con ironia, il ricorso al decreto delegato. Tocca poi al Titolo VI, “Della dichiarazione”. All’articolo 84, “Esonero della dichiarazione”, in seguito a un emendamento di C10, poi ritirato, il segretario di Stato per le Finanze prende l’impegno per inserire alla fine del testo una norma per permettere all’Ufficio tributario di trasmettere le dichiarazioni dei redditi a tassazione separata ai fini delle attività ad altri uffici della Pa. Per il resto tutti gli emendamenti dell’opposizione sono respinti.
Anche al Titolo VII, “Delle scritture contabili”, e al Titolo VIII, “Delle ritenute alla fonte”, sono respinte tutte le proposte di modifica della minoranza.