Palazzo Pubblico, un’attrazione segnalata anche dal sito TripAdvisor. Azzurri: “L’architettura lascia nelle sue creazioni l’impronta dei tempi”.
Non potendolo intervistare – anche se invitiamo il lettore a recuperare l’articolo che abbiamo scritto sulla ristrutturazione firmata dall’archistar Gae Aulenti, anche se i suoi muri, le sue stanze e i suoi lampadari, le sue scale, potrebbero raccontare molto della storia del Paese -, proviamo a raccontarlo attraverso le parole dei viaggiatori di TripAdvisor, lasciando, ma solo alla fine, una curiosa chicca. “Il palazzo è molto bello e la vista che si ammira dalle finestre è fantastica, hanno le guardie all’ingresso ‘simili’ a quelle di Buckingham Palace, a Londra”. Il palazzo sopracitato è, come sottolinea il prossimo feedback, quello del Governo. Voti alti, altissimi, che incontrano l’entusiasmo di quasi tutti i tripadvisoristi: per 25 persone è “Eccellente”, per 36 “molto buono”.
Tra i tanti commenti lasciati, anche uno decisamente storico. “L’attuale edificio si trova dove sorgeva il vecchio Palazzo denominato Domus Magna Comunis, costruito all’incirca verso il secolo XIV, dopo aver subito ripetuti restauri e consolidamenti, fu abbattuto alla fine dell’Ottocento perché minacciava di cadere. Il nuovo Palazzo Pubblico fu costruito tra gli anni 1884 -1894 su progetto dell’architetto romano Francesco Azzurri, ha lo stile semplice e severo dei palazzi comunali dei secoli XIII e XIV”. Commento che ci permette di introdurre un antico documento, poco noto anche agli stessi sammarinesi, ovvero la relazione dell’Azzurri letta nel Consiglio del 19 aprile del 1883.
Francesco Azzurri
Il giorno 14 del mese corrente il sottoscritto si è recato insieme alla Commissione al pubblico Palazzo sulla Piazza del Pianello, onde proporre dopo le necessarie osservazioni i lavori di riparazione indispensabili alla sua stabilità. Un esame accurato delle sue attuali condizioni statiche richiamò in particolar modo l’attenzione della Commissione sul lato che riguarda gli orti Malpeli e sopra i quali s’innalza alla ragguardevole altezza di metri 23 e su quello posteriore Nord Ovest. si è recato insieme alla Commissione al pubblico Palazzo sulla Piazza del Pianello, onde proporre dopo le necessarie osservazioni i lavori di riparazione indispensabili alla sua stabilità. Un esame accurato delle sue attuali condizioni statiche richiamò in particolar modo l’attenzione della Commissione sul lato che riguarda gli orti Malpeli e sopra i quali s’innalza alla ragguardevole altezza di metri 23 e su quello posteriore Nord Ovest. La trascurata costruzione del muro, la debolissima malta, che collega le pietre, e l’enorme carico che grava le diverse zone dell’edifizio hanno prodotto scollegamenti, distacchi, e strapiombi di qualche gravità allontanando l’applicazione di rimedi radicali che, se diminuendo le preoccupazioni e facilitando l’opera riparatrice, sono però spesso di aggravio alla parte finanziaria, si è creduto adottare una cura ricostituente, onde ridonare all’edificio la sua stabilità. Costì sulla parete suddetta, che riguarda gli Orti Malpeli, verranno secondo il parere unanime costrutti fino all’altezza della Piazza del Pianello dei contraforti in Pietra sporgenti dal muro circa due metri due, e collegati con archi a sesto acuto, i quali lasceranno intatti i vani di finestra attuali. Il tutto sarà poi dal sottoscritto delineato per poterne eseguire la costruzione. Rimarrà a livello della Piazza un ballatoio o loggia in prolungamento di quella del Pianello. Questo lavoro, che dovrà essere condotto con prudente attività, e con savio accorgimento pratico con materiali sceltissimi, in modo speciale per la sabbia da adoperarsi ascenderà approssimativamente alla somma di L. 25.000. Quando il sottoscritto ricevette l’onorevole incarico di delineare la Residenza dei Governo della Serenissima Repubblica ha domandato a se stesso se doveva adottare uno stile moderno, ovvero uno stile che rammentasse l’antico del decimosecondo o decimoterzo secolo. L’architettura dei palazzi monumentali delle nostre antiche Repubbliche, ora palazzi comunali, doveva dare l’ispirazione artistica, perché in quelle severe linee, che destano anche oggi l’ammirazione e il rispetto universale, si rivela il carattere delle istituzioni, e lo spirito dei popoli, mentre in quelle dei rinascimento apparisce brillante con il lenocinio della forma classica il salto, la fasullità, la cortigianeria, l’indifferenza e l’instabilità dei principi civili. L’Architettura lascia nelle sue creazioni l’impronta dei tempi.