“Ci ho messo un po’ a entrare nella mentalità dell’industria americana. catapultata alla notte degli Oscar con 5 nomination ma impreparata, praticamente ho imparato il mestiere sul campo, film dopo film”.
SAN MARINO – Ospite al San Marino Film Festival in qualità di presidente della giuria per i cortometraggio dedicati all’infanzia, l’attrice e produttrice Maria Grazia Cucinotta (foto Mattia Celli) ha fatto il punto della sua carriera di attrice, produttrice e anche regista durante l’appuntamento CineCocktail condotto dalla scrittrice e giornalista Claudia Catalli.
“Sono positivamente choccata da questo Festival. Non pensavo di trovare una simile struttura, spazi e clima qui sono davvero ideali, tanti ospiti, tante occasione di incontri per trattare temi diversi, vedere le pellicole del futuro e valorizzare i giovani. In più si respira aria internazionale, bravi me l’aspettavo “.
Poi un richiamo agli esordi della carriera: “Ci sono stati periodi dove ho dovuto lottare al buio. Viola contro tutti è stata una sfida vinta ma quanta fatica e quante porte in faccia, anche dopo il Postino, il film che mi ha lanciata e ancora oggi devo ringraziare Massimo Troisi”. La voce si strozza: “Il prossimo anno saranno vent’anni dall’uscita del film e dalla sua scomparsa. E’ una pellicola che trattiene l’amore degli ultimi giorni di Troisi e per questo prezioso, fa innamorare ancora, perché dall’amore nasce amore”
L’attrice introduce quindi il suo prossimo film, “La moglie del sarto” e commenta la condizione delle donne in Italia: ‘L’uscita è slittata a gennaio 2014: tratta un argomento molto duro, sarò la madre di una ragazza presa di mira dai potenti di un paesino maschilista: una scelta di continuità con ruoli che riscattano la figura della donna, a cui tengo moltissimo. Interverrò alla presentazione del nuovo libro di Serena Dandini il prossimo 25 novembre. Ci sono donne che continuano a morire che rinunciano ad essere femminili per timore degli uomini. E’ una trappola da cui bisogna uscire riappropriandoci proprio della nostra essenza. Non posso dimenticare la funzione di risonanza del cinema. In Italia siamo ancora indietro
Il paragone con l’America è d’obbligo: “Ci ho messo un po’ a entrare nella mentalità dell’industria americana. catapultata alla notte degli Oscar con 5 nomination ma impreparata, praticamente ho imparato il mestiere sul campo, film dopo film”. Lì è nata la mia prima società di produzione: “Ogni attore in America è anche imprenditore della sua attività. Quando è nata mia figlia però sono rientrata in Italia che ha tanti difetti, ma è ancora un modello ineguagliabile di cultura e attenzione alla famiglia”.