“La taverna” di Righi, Certificato di Eccellenza 2013 per TripAdvisor. Filosofia km0. “La qualità non è solamente un riconoscimento”.
di Alessandro Carli
Per la prima volta un ristorante di San Marino entra nelle pagine della guida gastronomica più conosciuta d’Italia: “Gambero Rosso ristoranti d’Italia 2014”. Un riconoscimento anticipato, sei anni fa, dalla stella Michelin. A la carte, l’eccellenza dell’eccellenza. Eppure, bizzarrie della Rete, TripAdvisor non posiziona il ristorante “La taverna” di Righi al primo posto: nel sito difatti è posizionato al sesto posto tra i ristoranti di San Marino, nonostante il Certificato di Eccellenza 2013. Eppure i giudizi di chi si è fermato a cena sono davvero eccellenti: l’86% dei tripadvisoristi lo consiglia, e le parole scritte sono molto positive. “In una fredda e deserta San Marino di ottobre, ci aspettava questo ottimo ristorante, dagli interni curati e dall’efficiente personale, ma soprattutto, dai sapori fantastici. Prodotti del territorio e attenzione al cliente con un prezzo perfettamente in linea con la bontà dei piatti. Professionisti”. Nemo propheta in patria? Non è vero: “Sono della zona e sinceramente sono stupita che il ristorante Righi (ovvero quello al piano superiore, di sotto c’è la taverna Righi) non sia al primo posto dei ristoranti di San Marino. La cucina è davvero ottima, il pane anzi i pani sono freschi e fatti in casa, non surgelati o il solito toscano stantio. Il personale è molto cordiale e preparato, e nonostante sia un ristorante di alto livello ti senti come a casa. Cibo vario e ricercato, vale ogni centesimo speso”.
Da San Marino agli USA (Florida), la musica non cambia: “Al primo piano si trova il Ristorante Righi. Entrando si nota la ricercatezza nella scelta degli arredi, la luminosità degli spazi e lo splendido panorama su Piazza della Libertà e sulla vallata sottostante. Nella nostra ultima visita ci siamo lasciati coccolare il palato dalla sublime maestria culinaria dello chef Luigi Sartini. Le sue interpretazioni di piatti della tradizione reinventandoli senza stravolgerli ci hanno deliziato. Le porzioni ci hanno debitamente saziato e la loro presentazione elegante ha appagato anche la vista. L’accoglienza del maitre Giacomo Paganelli ci ha subito messi a nostro agio. Gli abbiamo chiesto consiglio su quali vini accostare ai piatti che avevamo scelto e la sua competenza ci ha subito convinto. Abbiamo così potuto gustare vini esteri molto ricercati, da quelli maturati sepolti in anfore di terracotta sigillate oltreoceano ad un nostrano moscato”.
Con il feedback di un’altra coppia – “per l’osteria semplicità con gusto, piatti della tradizione offerti con un ottimo rapporto qualità/prezzo: da provare il filetto di maiale al Brugneto, ma anche la degustazione di salumi e formaggi del territorio; per il ristorante, tre eccellenti menù tra storia, tradizione e presente, con un’attenzione particolare per le ricette con ingredienti a chilometro zero: da non perdere i secondi piatti, come il maialino al pepe nero e prugna al vino, ma anche i dessert” – introduciamo Roberto Righi, patron del ristorante. Con lui parliamo di storia (“La mia famiglia ha aperto questa attività nel 1964; io la seguo in prima persona dal 2002”) di prodotti tipi del territorio e di internet.
Anche TripAdvisor vi ha premiati.
“Ci siamo iscritti circa tre anni fa, anche se eravamo già presenti nel sito TripAdvisor in quanto i clienti avevano già lasciato i propri commenti. Abbiamo scommesso, forse tra i primi sul Titano, sui prodotti locali, quelli che oggi vengono definiti a ‘km0’: le carni, i formaggi, l’olio, i vini, il miele. Lavorare con il territorio significa anche conoscere di persona chi fornisce le materie prime. Si instaura un filo diretto con il produttore”.
Avete collezionato una serie di riconoscimenti davvero importanti, specialmente negli ultimi anni…
“La qualità non è solamente un riconoscimento. Certo, è un aiuto. Faccio un esempio: nella guida Michelin, nelle prime pagine, c’è la cartina dell’Italia in cui vengono segnalati i ristoranti stellati e le città di appartenenza. Vicino al nostro nome c’è scritto ‘San Marino’. Ma ci può essere grande qualità anche se non si è inseriti nelle guide di settore. Uno dei punti di forza della ristorazione locale, come ho detto, va ricercato anche nella qualità dei prodotti della terra”.
Anni fa a San Marino c’era – e forse non è del tutto sparita – anche una ristorazione più dozzinale, turistica.
“Anni fa il nostro locale, lì dove oggi c’è l’osteria, proponeva anche un menù turistico. Da quattro anni abbiamo cambiato rotta: abbiamo virato l’offerta sui prodotti del territorio. In questo modo si può accompagnare il turista verso la scoperta delle tipicità sammarinesi”.
Già, il turista. Cambiano i menù, ma è cambiato anche il viaggiatore.
“Oggi i turisti – perché esistono più turismi, anche in base alla stagione – sono più curiosi e più esperti. Amano scoprire un territorio anche attraverso la tavola”.
E’ cresciuta la cultura dei turisti. E quella dei sammarinesi?
“La tendenza oggi è quella dell’esterofilia: si va a cercare la qualità al di fuori dei confini di Stato, spesso dimenticando che anche ‘in casa’ esiste la qualità”.
Passiamo al contorno: certo non agevola la chiusura serale di molte attività commerciale del centro storico, la sera…
“Le persone amano camminare nel centro storico. Vanno bene le luci delle vetrine, che rimangono accese. L’immagine del centro, la sera, è spettrale, può incutere timore. Eppure è un posto tranquillo, sicuro. Certo, forse qualche esercizio commerciale aperto potrebbe favorire il turismo. Bisognerebbe mettere in campo una serie di incentivi, coinvolgendo le associazioni di categoria”.