E’ stato pubblicato il rapporto e per la prima volta c’è anche il Titano, piazzato all’81° posto. L’obiettivo? Raggiungere e superare l’Italia quanto prima…
di Loris Pironi
A San Marino quanto è facile fare impresa? Ce lo siamo chiesti per anni, cercando di dare risposte più o meno empiriche a questa fatidica domanda, perché – non essendoci dati certi ed ufficiali a cui attingere – non era possibile dare una risposta altrimenti. Oggi però il discorso cambia perché, dalla scorsa settimana, anche la Repubblica di San Marino rientra nei 189 Paesi di ogni angolo del globo, censiti nelle classifiche stilate da Banca Mondiale e inserite nella speciale “guida” del Doing Business.
Se nello scorso numero di San Marino Fixing abbiamo “dato la notizia”, raccontandovi che il Titano è entrato all’81° posto (contro il 65° dell’Italia, che ha scalato otto posizioni rispetto al 2013), oggi andiamo oltre, scendiamo a scandagliare nei dettagli il report su San Marino. Lo facciamo nelle due pagine seguenti, il fulcro di questo speciale che Fixing dedica al primo strumento che ci permette di misurare le potenzialità del Titano quale sede ideale di imprese economiche.
Abbiamo cercato di leggere in controluce quali sono i punti di forza rispetto alle altre nazioni ma soprattutto affrontando di petto le criticità. Ovvero tutti quegli aspetti su cui è indispensabile lavorare non tanto per risalire la classifica (e scavalcare presto l’Italia, che dovrebbe essere il primo obiettivo, peraltro sicuramente alla portata viste le ataviche criticità dell’economia italiana) quanto per rendere davvero più facile la vita di chi cerca di fare, o comunque vorrebbe fare impresa in Repubblica.
E poi non dimentichiamo che Doing Business è la guida di riferimento per chi desidera investire all’estero. è qui che bisogna essere presenti per poter invogliare gli investitori a indirizzare i propri capitali e la propria capacità imprenditoriale.
Ce lo siamo detti mille volte ormai, la bassa tassazione non basta più per essere attrattivi, e i vecchi asset legati alla non-trasparenza da un pezzo sono acqua passata. Così occorre migliorare. Sforzarsi di superare i propri atavici limiti burocratici che sono francamente l’opposto di quello che ci si dovrebbe aspettare da un Paese piccolo come il nostro. Guardare avanti, e per farlo portare a casa le riforme. L’Italia è risalita nella classifica perché ne ha messe in cascina 3 nell’ultimo anno, e i risultati tangibili non sono neanche così evidenti. San Marino può fare molto di più, può essere molto meglio di così. Già il fatto di essere uscita allo scoperto e di aver deciso di farsi misurare è un buon inizio. Siamo già curiosi di vedere il raffronto col Doing Business 2015.