Home FixingFixing L’amianto? E’ un problema anche nella Repubblica di San Marino

L’amianto? E’ un problema anche nella Repubblica di San Marino

da Redazione

Va precisato che la presenza di materiali contenenti amianto in un edificio non comporta di per sé un pericolo per la salute degli occupanti.

 

di Fabio Tini*

 

Eternit, dal latino aeternitas, eternità: mai nome fu tanto sbagliato. Infatti le fibre di amianto tendono a sfaldarsi longitudinalmente e possono arrivare a essere mille volte più sottili di un capello umano. Se inalate, penetrano in profondità fino a raggiungere gli alveoli polmonari più lontani, procurando patologie respiratorie e problemi gravi patologie respiratorie.

Grazie alle sue caratteristiche antincendio termoisolanti e fonoassorbenti l’amianto era utilizzato in passato in edilizia, sotto forma di composito fibro-cementizio (noto appunto anche con il nome commerciale di Eternit), come barriere antifiamma o nei rivestimenti per pavimenti. Si realizzavano manufatti come lastre ondulate di copertura, tubi, fioriere, isolamenti per caldaie, malta per la coibentazione di tubi, controsoffitti. La produzione dell’amianto in Italia è fuori legge dal 1992. A San Marino fatti recenti hanno riportato alla luce l’annoso problema. Come nel caso delle lastre abbandonate nei pressi dell’acquedotto di Galavotto, nel Castello di Chiesanuova, nell’estate appena passata. Oppure nel caso dell’abbondante nevicata di febbraio dell’anno scorso, con lastre di eternit, distrutte dal peso della neve smaltite irregolarmente e pericolosamente nei comuni cassonetti. Ma soprattutto malattie professionali legate all’esposizione prolungata a contatto con l’amianto: ben 130 lavoratori in Repubblica sono potenzialmente esposti e a 21 di questi è stata riscontrata una malattia professionale correlata a questo materiale (dati dal 2008 al 2012. Fonte: Rapporto sulle Malattie da lavoro, UOC Sicurezza sul lavoro).

Va precisato che la presenza di materiali contenenti amianto in un edificio non comporta di per sé un pericolo per la salute degli occupanti. Se il materiale è in buone condizioni e non viene manomesso, è estremamente improbabile che esista un pericolo di portata apprezzabile di rilascio di fibre di amianto. Invece, se il materiale è in cattive condizioni, o se è altamente friabile, le vibrazioni dell´edificio, i movimenti di persone o macchine o addirittura le correnti d´aria possono causare il distacco di fibre di amianto, scarsamente legate al resto del materiale. La normativa sammarinese, in particolare la Legge 28 giugno 2005 n.94 “Norme relative alla utilizzazione, bonifica e smaltimento dell’amianto” e il Decreto 20 febbraio 2006 n.38 “Formazione e informazione del personale in merito al rischio amianto”, hanno normato la disciplina e regolamentato il destino del materiale.

Con l’attuale normativa sono riconosciuti due tipologie sull’amianto esistente: bonifica e smaltimento.

La legge inoltre obbliga le proprietà di strutture contenenti amianto a censire tali materiali e per i proprietari di edifici a destinazione d’uso collettiva di predisporre un piano di controllo e manutenzione, controllando annualmente gli stessi. Viene istituito un uno speciale Albo della Repubblica di San Marino, dove sono iscritte alcune ditte sammarinesi, con adeguata formazione e relativa attrezzatura per il trattamento del materiale pericoloso. Se la legge non impone la bonifica del materiale, obbliga però il censimento, per tenerlo sotto controllo. Va puntualizzato infine che a San Marino non esistono discariche per materiali contenenti amianto, ci sono solo dei centri di stoccaggio dove i materiali vengono depositati temporaneamente, per poi essere spediti in Italia.


* Reparto tecnico Leon Engineering S.p.A.

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