Lo sciopero generale è l’unica risposta possibile a questo nuovo atto di arroganza antidemocratica dell’Esecutivo. Domani la CSU incontra i partiti di maggioranza.
SAN MARINO – Un progetto di legge non più emendabile che va ritirato prima del suo passaggio in Commissione Finanze. È il giudizio netto e senza appello che ha espresso la riunione di ieri di tutti i Direttivi della CSdL. La nuova stesura del progetto di riforma tributaria dell’Esecutivo, nel complesso è addirittura peggiorata rispetto alle precedenti, in primo luogo perché non c’è nulla delle richieste dalla CSU sugli accertamenti e sulla emersione di tutti i redditi, e vi sono ancora gravi problemi nella tassazione dei lavoratori dipendenti e in quella del lavoro autonomo.
L’unica risposta possibile a questo nuovo atto di arroganza antidemocratica dell’Esecutivo ispirato dai poteri forti, è lo sciopero generale, da svolgersi in concomitanza con la riunione della Commissione Finanze.
Circa la necessità di una sostanziale rimodulazione della tassazione per i lavoratori dipendenti e i pensionati, la proposta non solo è inaccettabile, ma è addirittura provocatoria e perfino scandalosa: ad esempio, il reddito medio dei lavoratori dipendenti, pari a 25.000 euro, pagherebbe oltre tre volte in più rispetto alla situazione attuale, mentre per il reddito medio reddito da lavoro autonomo, pari a 20.000 euro dichiarati, la tassazione viene incredibilmente più che dimezzata!!!
Fin dalle prossime ore il Sindacato avvierà una massiccia campagna di informazione per illustrare a tutti i cittadini, anche con numeri e tabelle, gli effetti devastanti di questo progetto di legge e la sua totale assenza di equità e giustizia sociale.
Non vi è nulla, si diceva, delle richieste CSU sul fronte accertamenti e lotta alla elusione/evasione fiscale. Tra gli esempi, il reato di evasione fiscale viene previsto solo a partire da un importo di tasse non pagate pari a 25.000 euro, che corrispondono ad un imponibile di 155.000 euro. Una cifra altissima e inverosimile, che lascia del tutto impuniti molti reati di evasione, e dimostra che non c’è per nulla la volontà di punire questo grave reato.
E ancora: nessun corpo di polizia tributaria ma solo un generico nucleo antifrode che potrebbe essere eventualmente attivato su richiesta dall’Ufficio Tributario; nessun redditometro per verificare la corrispondenza tra i redditi dichiarati e i consumi e gli stili di vita: nessuna possibilità di accedere ai conti correnti bancari per accertare le disponibilità economiche dei contribuenti. E di esempi se ne potrebbero fare molti altri.
Questo comportamento autoritario del Governo pone anche un preoccupantissimo problema di democrazia, che ha pochi precedenti nella storia recente di San Marino, caratterizzata comunque da difficilissimi rapporti tra potere politico e sindacato.
La CSdL non accetta che da parte del Governo la democrazia sia ridotta ad una questione di numeri in Consiglio Grande e Generale, mentre tutto ciò che è al di fuori del “palazzo” non esiste, nemmeno gli oltre ottomila cittadini che hanno dato vita alla più grande manifestazione democratica della storia di San Marino.
L’Esecutivo ha avuto la sfrontatezza e l’arroganza autoritaria di non considerare per nulla nemmeno questa massiccia richiesta popolare di equità e giustizia sociale, presentando appunto una nuova stesura del progetto di legge che su molti aspetti è addirittura peggiore delle precedenti!
La CSU con una lettera inviata giovedì ha richiesto un incontro ai Segretari e a capi gruppo dei partiti della maggioranza, in programma nel pomeriggio di domani (martedì 5 novembre), affinché non avviino il progetto in commissione.
Richiesta di incontro per il giorno successivo è stata inoltrata anche ai partiti e movimenti di opposizione, così come richiesta di fissare un incontro è stata inviata agli stessi membri della Commissione Finanze, affinché ascoltino il paese e non portino avanti questo vergognoso progetto.
Se nel paese si arriverà ad un altissimo livello di conflittualità, le responsabilità dovrà assumersele completamente la maggioranza di Governo.
CSU