Alla fine, per Aeradria si riparte da zero. È questa la decisione, o meglio, la non-decisione, del tribunale di Rimini che ieri si è pronunciata con un’ordinanza interlocutoria che di fatto semplicemente fissa per il 21 novembre prossimo una nuova udienza.
RIMINI – Alla fine, per Aeradria si riparte da zero. È questa la decisione, o meglio, la non-decisione, del tribunale di Rimini che ieri si è pronunciata con un’ordinanza interlocutoria che di fatto semplicemente fissa per il 21 novembre prossimo una nuova udienza.
Un vizio di forma (non era stato rispettato il termine minimo di 15 giorni dalla notifica all’udienza del 24 ottobre scorso, questo pregiudica il diritto alla difesa) consente quindi alla società di tirare il fiato. E se tecnicamente non si tratta della proroga richiesta dai legali di Aeradria, il risultato non cambia: a disposizione c’è il tempo necessario per presentare un terzo piano industriale, un piano industriale che vada oltre quello bocciato – anzi stroncato – perché giudicato non credibile nella relazione del professor Renato Santini, il commissario giudiziale incaricato di stabilire la fondatezza della domanda concordataria.
La battaglia, insomma, prosegue, con la Procura che ha chiesto il fallimento della società. Questo secondo i vertici di Aeradria porterebbe inevitabilmente alla chiusura dell’Aeroporto Federico Fellini per almeno due anni, con conseguente ricadute disastrose sull’economia del territorio, mentre il Pm Gemma Gualdi è di ben altro avviso tanto che nell’udienza precedente aveva affermato che si tratta di un “ricatto continuo” e bollato come una “distorsione della verità” l’equazione Fallimento Aeradria = fallimento Aeroporto.
Infine ricordiamo che c’è anche l’inchiesta penale, che procede parallelamente, con guai giudiziari non solo per il Cda decaduto ma anche per il sindaco di Rimini Andrea Gnassi e per il Presidente della Provincia, Stefano Vitali, sul cui capo pesa un’accusa pesantissima per dei pubblici amministratovi, ovvero falso in bilancio.