La conclusione del commissariamento del Gruppo Delta, l’approvazione del piano pluriennale e l’annunciato rafforzamento patrimoniale – che deve passare dalle decisioni del Consiglio Grande e Generale – rappresentano tutti elementi che vanno nella direzione dell’auspicato rafforzamento dell’istituto di credito che ha come riferimento la Fondazione San Marino.
di Loris Pironi
Il 2013 che si sta avviando alla conclusione è un anno cruciale per la Cassa di Risparmio di San Marino. La conclusione del commissariamento del Gruppo Delta, l’approvazione del piano pluriennale e l’annunciato rafforzamento patrimoniale – che deve passare dalle decisioni del Consiglio Grande e Generale – rappresentano tutti elementi che vanno nella direzione dell’auspicato rafforzamento dell’istituto di credito che ha come riferimento la Fondazione San Marino. Per illustrare la situazione attuale, approfondire gli eventuali dettagli e ragionare su eventuali step successivi è stata fissata un’Assemblea dei Soci della Fondazione. Con il Presidente Giovanni Nicolini approfondiamo alcuni aspetti importanti, almeno quelli già acquisiti.
Partiamo dalla questione Delta: dopo anni di tribolazioni finalmente ci sono elementi positivi da cui ripartire.
“Sì, dopo la chiusura del commissariamento, esclusi naturalmente gli asset venduti o le società di servizio già poste in liquidazione, tutta la struttura di Delta è stata riconsegnata ai soci. Qualche mese fa è stato concluso anche l’accordo per la cessione delle quote da parte dell’altro socio di Delta, Estuari, e oggi finalmente tutto il gruppo è controllato da Cassa di Risparmio”.
E avere pieno controllo su quella che sarà l’attività principale, ovvero il recupero dei crediti vantati da Delta, comporta un vantaggio non indifferente. È così?
“Esatto. Dopo quattro lunghi anni di commissariamento, abbiamo avuto la possibilità di riprendere in mano la situazione e di riorganizzare tutta l’attività. Sono stati mesi di lavoro intenso, che hanno già permesso di recuperare efficienza, consentendo anche notevoli risparmi di gestione. Tutto ciò ci fa ben sperare per avere anche dei recuperi non trascurabili di natura patrimoniale. Stiamo riscontrando infatti un buon andamento degli incassi e dei crediti. Soprattutto, questo lavoro sta facendo confluire quella liquidità che al mercato sammarinese è venuta meno da altre fonti. E questo è un segnale che va letto in maniera assolutamente positiva”.
Parliamo dell’altro passaggio importante avvenuto di recente. Il piano pluriennale di Cassa di Risparmio è stato approvato dall’Assemblea dei Soci del 9 ottobre scorso, con voto favorevole dei Sindaci di Governo per conto dell’Eccellentissima Camera e già presentato, come prevede il regolamento, a Banca Centrale, per la ratifica definitiva.
“Si tratta di un altro passaggio molto importante per Cassa di Risparmio, e quindi per la Fondazione San Marino. Con l’applicazione del piano pluriennale infatti la banca verrà messa in condizione di arrivare a una condizione di sostanziale pareggio già nel corso dell’esercizio prossimo, e di utile a partire dal 2015. Questi sono gli ultimi passaggi per traghettare la Cassa definitivamente al di fuori della situazione di difficoltà in cui si è venuta a trovare negli ultimi anni. Una svolta importante per tutto il sistema”.
Anche il percorso in Consiglio Grande e Generale – percorso ancora in divenire – della legge che dovrà portare a una ricapitalizzazione di Carisp rappresenta un segnale.
“Sia le istituzioni internazionali (il Fondo Monetario Internazionale, ndr), sia quelle sammarinesi, a partire proprio dall’Eccellentissima Camera che ha approvato il Piano Pluriennale, hanno confermato la centralità di Cassa di Risparmio nel sistema economico-finanziario della Repubblica”.