Home FixingFixing San Marino, ANIS: Una scossa alla politica. “Si deve ripartire dal tavolo per lo sviluppo”

San Marino, ANIS: Una scossa alla politica. “Si deve ripartire dal tavolo per lo sviluppo”

da Redazione

Dopo l’esito dei referendum, ma soprattutto… prima di questa chiamata alle urne, l’Associazione Nazionale dell’Industria Sammarinese ha mandato un segnale, forte e chiaro, alla politica sammarinese.

 

Dopo l’esito dei referendum, ma soprattutto… prima di questa chiamata alle urne, l’Associazione Nazionale dell’Industria Sammarinese ha mandato un segnale, forte e chiaro, alla politica sammarinese. Il 17 ottobre infatti i vertici dell’Associazione hanno chiamato a un incontro i capigruppo consiliari e i rappresentanti di tutti gli schieramenti politici, di maggioranza e opposizione. Gli industriali hanno voluto dare una “scossa” alla politica, perché l’attuale immobilismo si sta rivelando assolutamente deleterio.

Alla politica ANIS ha chiesto coesione e una dimostrazione di coraggio e concretezza, per scelte difficili ma fondamentali per evitare il declino del Paese. In particolare è stata evidenziata la necessità di portare a termine le annunciate riforme, a partire da quella tributaria che va affiancata all’introduzione dell’IVA e a seguire quella del mercato del lavoro. È altrettanto indispensabile lavorare per raggiungere il pareggio di bilancio, riducendo la spesa pubblica con interventi decisi e seri. Senza dimenticare la grande urgenza di tutto il sistema economico del paese, ovvero l’uscita dalla black list.

L’auspicio è che ora, finalmente, si passi dalle parole ai fatti. A quella “politica del fare” invocata da tempo ma di cui finora si è sempre e solo sentito parlare.

La situazione economica – sottolinea il Presidente Colombini – resta difficile: la recessione continua a colpire le imprese e all’orizzonte non appaiono segnali di ripresa”. Per questo gli Industriali hanno rimarcato l’importanza di sbloccare iniziative politiche importanti.

ANIS in particolare ha chiesto di dare nuova linfa al tavolo per lo sviluppo, unico strumento in grado di produrre risultati concreti in tempi rapidi in quanto tutte le parti sono chiamate a dialogare e a collaborare. Partito ad inizio 2013 come ‘progetto permanente’ dopo aver prodotto i primi, parziali risultati, è stato inspiegabilmente accantonato.

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