Home categoriePolitica San Marino, Consiglio Grande e Generale: rafforzamento della Cassa di Risparmio

San Marino, Consiglio Grande e Generale: rafforzamento della Cassa di Risparmio

da Redazione

All’articolo 14, “Rafforzamento patrimoniale della Cassa di risparmio”, l’emendamento di Ps-Upr per abrogare il comma 4 viene respinto con 22 voti favorevoli e 33 contrari. Il report dell’agenzia Della Torre.

 

In seduta notturna del 29 ottobre il Consiglio grande e generale riprende dalle ultime repliche del dibattito sull’assestamento di bilancio 2013. Si passa poi all’esame dell’articolato e dei 36 emendamenti presentati da governo e partiti di opposizione. I lavori vengono interrotti all’articolo 14 “Rafforzamento patrimoniale della Cassa di risparmio” e riprenderanno il 30 ottobre.

 

All’articolo 10 “Parco scientifico-tecnologico” viene respinto, con 23 voti favorevoli e 32 contrari, l’emendamento soppressivo presentato da Ps-Upr per “lasciare i disposti del bilancio approvato lo scorso dicembre, rimandando eventualmente l’intervento alla Finanziaria 2014”, spiega il consigliere Marco Podeschi (Upr). Dalle forze di opposizione (Rete, Su, C10), oltre al sostegno all’abrogazione, arriva la richiesta di maggiori informazioni. “E’ un progetto strategico per il Paese e con questo intervento acceleriamo sull’incubatore d’impresa. Tutto è alla luce del sole”, replica il segretario di Stato per l’Industria, Marco Arzilli, assicurando il confronto con tutte le forze politiche.

 

All’articolo successivo, l’11, “Interventi a modifica delle leggi in materia di sicurezza sociale” l’emendamento soppressivo sempre presentato da Ps-Upr viene ritirato, nell’auspicio, già accolto dal governo, che la questione sia affrontata dalla legge fiscale.

 

All’articolo 12, “Partecipazione della Repubblica di San Marino all’Esposizione universale di Milano 2015”, l’emendamento modificativo di Rete chiede, spiega il consigliere Roberto Ciavatta, di “abrogare il riferimento alla possibilità, tramite decreto delegato, di avere deroghe in materia di procedure amministrativo-contabili”. E’ bocciato con 22 voti favorevoli, 31 contrari e un astenuto.

 

All’articolo 13, “Emissione di titoli pubblici”, sono tre gli emendamenti di Ps-Upr. Il primo, spiega, Marco Podeschi, chiede che “il regolamento di emissione sia adottato non tramite decreto delegato, ma con una specifica legge. I tempi tecnici ci sono, si parla della ricapitalizzazione della banca più importante del Paese e sarebbe un bel segnale”. Il secondo, prosegue, “in merito di remunerazione, prevede che sia il mercato a definire il tasso”. Infine il terzo “limita ai soggetti vigilati e, se vuole, al Fondo servizi sociali la possibilità di partecipare all’operazione, cassando gli enti e le Aziende di Stato. Conosciamo le disponibilità liquide”. Rispondendo, anche alle domande poste da Rete e C10, il segretario di Stato Felici sottolinea che “la scelta dell’emissione di titoli ha una dignità più elevata. Il decreto delegato prevede caratteristiche minime e lo strumento è definito al massimo, senza restrizioni. Poi si decideranno con precisione durata, numero di emissioni, tasso, tra l’1% e il 2%, e distribuzione dei soggetti. Il decreto serve anche perché sulle procedure d’urgenza non c’è nulla di scientifico. Su una ratifica veloce c’è l’impegno. Cassa di risparmio avrà la parte preponderante, ma c’è da mantenere un equilibrio sulla liquidità residua. Si valuterà con Bcsm il mix migliore di esposizione”. I tre emendamenti sono respinti. Il primo con voto palese, il secondo con 22 voti favorevoli e 33 contrari, il terzo con 23 voti favorevoli e 31 contrari.

 

All’articolo 14, “Rafforzamento patrimoniale della Cassa di risparmio”, l’emendamento di Ps-Upr per abrogare il comma 4 viene respinto con 22 voti favorevoli e 33 contrari.

 

Di seguito un riassunto delle ultime repliche del dibattito.

 

Repliche


Pier Marino Mularoni, Upr: “Il segretario di Stato per gli Affari esteri ha fatto un intervento boomerang. Ci ha detto che nessuno riesce a trovare un euro, nemmeno la Rotschild, per la nostra economia e per ricapitalizzare la Cassa. E che sta facendo un grande sforzo con Italia per la black list. Un intervento che dà l’idea della debolezza della politica estera, che è la base di quella economica in questo Paese. Deve accompagnare lo sviluppo. La maggioranza in sei anni non ha proposto un progetto. C’è il problema della gente ora, c’è da fare. Non si può dire che l’assestamento è storico con 10 milioni di risparmio, l’1,85% del bilancio. Con meccanismi che non stanno in piedi. E’ ora di fare i bilanci reali. Questa è una previsione, vedremo come andrà a finire. Il Paese chiede qualcosa in più dell’ordinaria amministrazione, ci chiede di essere trasparenti, sulla ricapitalizzazione della Cassa per esempio. Dov’è il Piano poliennale di recepimento? Questo assestamento è da ordinaria amministrazione, non ha capito come sta il Paese. Servono investimenti per creare sviluppo. I dilettanti si affidano a entità esterne per trovarli. Qui parliamo di spiccioli di risparmio e la gente non arriva fine mese. Aumentiamo anche il deficit se va in investimenti per lo sviluppo”.


Giuseppe Maria Morganti, segretario di Stato per la Cultura: “Non è la finanziaria. La portata è minore. Molte delle aspettative espresse devono trovare risposta nel bilancio 2014. Siamo stati di fronte a un obiettivo doloroso, 10 milioni di risparmio in poco tempo su voci già mitigate da anni. Abbiamo risposto. Tagliando la spesa non si genera sviluppo. Per questo nel previsionale 2014 devono esserci non solo tagli, anche interventi per lo sviluppo. E l’obiettivo del riequilibrio della spesa pubblica. Serve un Piano Marshall per rilanciare gli investimenti. Se dobbiamo fare un sacrificio di 40 milioni, facciamolo di 42 con una rata di un mutuo ventennale per fare ripartire l’economia. Altrimenti non succederà. Dietro i numeri ci sono persone, si taglia la carne viva e dobbiamo esserne consapevoli. Anche quando sono sprechi. Perché possono configurarsi come ammortizzatori sociali. E si possono creare scompensi. Per le mense eravamo in sovrannumero e l’intervento ha generato dolore. Dobbiamo considerarlo. Almeno la metà di quelle posizioni sono già state riassorbite senza ulteriori costi. Speriamo di fare altrettanto per la restante metà. Abbiamo 1,7 milioni di euro di risparmio nella cultura. E più costi per 230 mila euro in particolare per la crescita delle richieste di diritto allo studio. Ci siamo impegnati per il 2014 a contenere la spesa di questa macrovoce nei 2 milioni di euro. Ma serve la collaborazione del Consiglio per il forte intervento sui trasporti che creerà tensioni. È inutile che l’opposizione dica che generiamo scompensi. Lo sappiamo. È ovvio. Non possiamo essere dualistici, ma avere un unico comportamento”.

 

Gian Matteo Zeppa, Rete: “Non ha capito l’impossibilità di tagliare uno spreco. Per noi il comitato per la spending review non serviva e non ci piace la leggerezza del segretario di Stato Felici quando parla dei 44 mila euro spesi. Ricordo che quattro quinti dello spending team sono anche dirigenti. Ho sempre detto che è difficile fare ciò di cui il Paese ha bisogno in poco tempo. Avete risparmiato 10 milioni, ma avete portato 10 mila persone in piazza. Qualcosa cozza tra i vostri risparmi e ciò che percepisce la cittadinanza. Spero non ci sia malafede nei tagli orizzontali. Ma i segretari di Stato non spiegano che tipo di economia e di risparmi si fanno. C’è qualcosa che non va a livello di comunicazione. Ed è un problema grosso. La cittadinanza percepisce altro, non i 10 milioni di risparmi, bensì tasse e balzelli. Qualcosa in maggioranza non va, si fanno riunioni all’ultimo, non è il modo di fare. Siete zoppi a livello di inventiva e di comunicazione. Ci sono 1.500 persone attaccate alla canna del gas, serve un barlume di umanità e si accusa l’opposizione di fare polemica. Rotschild ha fatto il bello e cattivo tempo nell’economia mondiale, non si liquidano come se nulla fosse. Non sapete comunicare”.

 

Nicola Renzi, Ap: “La riforma del catasto è stata citata a volte in maniera surrettizia. Il segretario di Stato Fiorini vuole gestirla in maniera condivisa e fa specie che non si perda occasione per fargli i complimenti in maniera ironica per fare intendere che sarà una sorta di ‘regalo di Natale’ all’incontrario alla popolazione. In mancanza dell’intenzione di farla ci sono critiche, quando si vuole mettere mano altrettanto. Si adeguerà il tutto a una normativa moderna. Mi piacerebbe un approccio costruttivo e non descrivendo demoni che non ci sono”.

Forse potrebbe interessarti anche:

Lascia un commento