Chi tocca, anzi chi scrive, si scotta. E dopo il sindaco di Rimini Andrea Gnassi e il Presidente della Provincia Stefano Vitali, il presunto patronage per Aeradria mette in imbarazzo anche Lorenzo Cagnoni, Presidente di Rimini Fiera Spa, e Manlio Maggioli, Presidente di Camera di Commercio di Rimini.
RIMINI – Chi tocca, anzi chi scrive, si scotta. E dopo il sindaco di Rimini Andrea Gnassi e il Presidente della Provincia Stefano Vitali, il presunto patronage per Aeradria mette in imbarazzo anche Lorenzo Cagnoni, Presidente di Rimini Fiera Spa, e Manlio Maggioli, Presidente di Camera di Commercio di Rimini.
Le lettere di patronage sono dei documenti in cui a nome e per conto degli enti propri amministrati si chiede alle banche di favorire l’accesso al credito, dando in garanzia la propria parola.
Secondo la Procura di Rimini rispetto a Gnassi e Vitali la posizione di Maggioli e Cagnoni è molto meno pesante perché sono amministratori di enti privati e non pubblici, e questo porterebbe tutt’al più a un procedimento civile e non penale.
Mentre si attende a giorni il pronunciamento del tribunale sull’omologa del concordato, l’inchiesta condotta dalle Fiamme Gialle intanto prosegue, e rischia di mettere seriamente nei guai tutti i soci che firmavano il bilancio della società. Tra le accuse formulate agli indagati c’è quella di dissesto simulato. I bilanci di Aeradria insomma avrebbe cercato di camuffare un buco di bilancio sempre più ampio sapendo di non potervi fare fronte.