L’obiettivo è arrivare alla gestione autonoma dei rifiuti grazie a un progetto che mira a superare vincoli e spese contingenti rendendo San Marino non solo in linea con le politiche europee, ma anche in grado di instaurare un processo di vantaggiosa economia del rifiuto.
La lettera di Movimento RETE sui rifiuti ha aperto il vaso di Pandora, ma è stata anche l’occasione per fare il punto su alcune spese che lo Stato deve sostenere. In primis, proprio quelle che riguardano i rifiuti: in attesa di sapere se e quando le imprese sammarinesi potranno transfrontalierare – ricordiamo che il blocco italiano non riguarda solo San Marino -, il segretario Lonfernini ha spiegato che il Monte spende ogni anno 2 milioni e 300 mila euro per i rifiuti, e 3 milioni di euro per l’approvvigionamento idrico. In ottica di spending review, il Monte sta sfrondando dove può. Intanto, dal 1 gennaio 2014 entrerà a regime il sistema di gestione dei rifiuti tramite pretrattamento del materiale per il successivo recupero. Il conferimento fuori territorio per lo smaltimento e il recupero è quindi a scadenza.
L’obiettivo è arrivare alla gestione autonoma dei rifiuti grazie a un progetto che mira a superare vincoli e spese contingenti rendendo San Marino non solo in linea con le politiche europee, ma anche in grado di instaurare un processo di vantaggiosa economia del rifiuto.
Infine, un appunto sul catasto rifiuti: la segreteria al territorio ha fatto sapere che i lavori sono in via di completamento. Il semaforo verde dovrebbe essere acceso tra novembre o al massimo entro il primo mese del 2014.
