Home FixingFixing Ciak: l’Università del cinema nella Repubblica di San Marino

Ciak: l’Università del cinema nella Repubblica di San Marino

da Redazione

Roberto Valducci, Presidente del San Marino Film Festival: “Dovrebbe partire nel 2014 e non sarà un diploma ma una vera laurea”. C’è grande fervore artistico sul Titano: “Il viale delle rose”, film sugli ebrei, e i progetti del regista Michele Massari.

 

di Alessandro Carli

 

Ieri location di film di grande prestigio, oggi uno sguardo attento e più autonomo, ma non per questo meno illuminato. Dal bianco e nero al colore, la storia della Repubblica di San Marino fonde sfumature e nomi, parole e sceneggiature, vecchi frame dal fascino ineguagliabile, e nuovi progetti dal pedigree cristallino. Che il legame tra il Titano e l’arte sia inscindibile, lo dimostrano le danze delle sette arti: la partecipazione alle Biennali di Venezia, ma soprattutto un fervido humus di persone, festival, film, celebrità che innervano le strade e i luoghi del territorio.

Se ieri (parliamo del 1949) il Monte ha ospitato attori straordinari come Orson Welles e Tyrone Power nel film “Il Principe delle volpi”, e dopo il sussurrato progetto (mai andato in porto) che doveva coinvolgere Emir Kusturica (senza poi dimenticare la bionda Brooke della soap opera “Beautiful”), oggi per la Rupe si apre una nuova primavera dell’arte.

Una rinascita fatta di mille voci, idee, necessità. Ma anche di ricerca di bellezza. Il regista Michele Massari e il suo “The last alchemist”, che ha già riscosso un buon successo in Europa, ma anche “Il viale delle rose”, un progetto che vedrà dietro la macchina Philippe Macina e che è già stato presentato in forma di teaser al Festival di Cannes. E ancora, il “San Marino Film Festival”, e la messa in scena teatrale dei patti di Fossombrone, e la vivacità di compagnie e attori locali (Le Barnos, Fabrizio Raggi, Elisa Manzaroli), e LocoMix, cartellone dedicato all’arte della risata.

Mille fili dorati che si intrecciano, quasi a voler formare un arazzo.

 

San Marino Film Festival


Si tiene dal 17 al 23 novembre presso il Palazzo del Cinema del Palace Hotel della Repubblica di San Marino la seconda edizione del “San Marino Film Festival”, con la direzione artistica del regista Romeo Conte e la presidenza di Roberto Valducci.

Tra gli ospiti, il regista Francesco Rosi che sarà omaggiato con una retrospettiva personale e gli attori John Turturro (sì, proprio quello de “Il grande Lebowski” dei fratelli Cohen) e Massimo Ghini. Dopo la partecipazione di Sophia Loren dello scorso, la rassegna porterà sui Titano altri pezzi pregiati della cristalleria cinematografica mondiale.

“La rassegna – racconta Roberto Valducci – è nata perché volevo dare a San Marino qualcosa di nuovo. Il Palace Hotel, al suo interno, possiede anche una sala piuttosto capiente (500-600 posti), in grado di ospitare anche un festival di cinema. La prima edizione è andata bene: ha avuto una certa risonanza anche all’estero. L’arte ha, secondo me, un grande effetto di trascinamento. Legato al San Marino Film Festival, c’è in cantiere un progetto di grande prestigio. Nel 2014 dovremmo creare una ‘Scuola di cinema’ nel territorio. Non un corso di diploma, bensì una vera Università, un po’ come avviene a New York e a Los Angeles”.

 

Michele Massari


Dopo gli applausi per “The last alchemist” (è arrivato a 13 finali in altrettante rassegne di 6 Paesi diversi e ha vinto due premi) il regista Michele Massari è già tornato a lavorare. Massari ha firmato la regia del videoclip del brano “L’amore verrà” di Valentina Monetta. “Abbiamo fatto un buon lavoro – esordisce il regista -. Ho seguito le indicazioni dell’art director. Attualmente siamo in fase di post produzione. Ci saranno molti effetti speciali: è un video in stile pop art”. A Michele Massari, da addetto ai lavori, chiediamo una riflessione sul cinema locale. “Il Titano possiede location interessanti. ci vorrebbe però una volontà politica più mirata, che riesca ad attirare nel territorio alcune produzioni, magari mettendo in campo una serie di vantaggi fiscali. Forse a San Marino mancano – sotto il profilo prettamente cinematografico – alcune maestranze qualificate, come ad esempio gli elettricisti, i falegnami. In questo senso, una scuola del cinema potrebbe essere una soluzione: corsi di recitazione, regia, ma anche di professionalità più tecniche”.    

 

La storia nel teatro


C’è un sottile fil rouge che unisce – spesso in maniera quasi simbiotica – il cinema e il teatro. Specie quando si parla di storia.

Chiamato a far la comparsa nel teaser “Il viale delle rose”, tratto dal libro di Giuseppe Marzi, Ettore Pazzini dedica tempo e capacità anche alla compagnia “I fanciulli la corte di Olnano e la Compagnia dell’Istrice 1462”, un gruppo che spazia dalla ricostruzione di ambienti cortesi con le donne impegnate nel ricamo, nella cura e nella bellezza delle donne, nella cura dei fanciulli, fino alle feste con danze e canti di ambito sia sacro che profano.

In occasione del 550esimo anniversario dei Patti di Fossombrone (patti che hanno dato la connotazione geografica attuale del Monte, ndr), il gruppo poterà in scena a novembre “San Marino a. D. 1463”.

Con Ettore Pazzini, parliamo di rappresentazioni. “In un momento di crisi economica e sociale, l’arte – e il teatro in particolar modo – può recuperare i valori perduti, quelli cioè delle radici di un Paese. La sua storia, le sue tradizioni. Il teatro è un modo ‘più vivo’ per raccontare il passato: in scena le parole non sono ferme come nelle pagine dei libri, ma diventano movimento, vibrazioni”.

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