Era andato in “nomination” dopo il flop clamoroso del referendum salva-stipendi, ma Marco Tura è stato salvato dalla giuria, alias il Direttivo Confederale della Confederazione Democratica dei Lavoratori, e continuerà a essere Segretario Generale del sindacato.
SAN MARINO – Era andato in “nomination” dopo il flop clamoroso del referendum salva-stipendi, ma Marco Tura è stato salvato dalla giuria, alias il Direttivo Confederale della Confederazione Democratica dei Lavoratori, e continuerà a essere Segretario Generale del sindacato.
Il Direttivo ha infatti respinto, questa mattina, le dimissioni che Tura aveva rassegnato all’indomani della bocciatura del quesito referendario per agganciare gli stipendi all’inflazione. Del resto era stato il Congresso a “benedire” una mossa che aveva peraltro rischiato di far naufragare la trattativa per il rinnovo del contratto industria.
La lettura data del referendum dal confermato Segretario è che si è trattato di “una vittoria politica ma di una sconfitta numerica” (o viceversa?). Le dimissioni, atto dovuto, sono state respinte all’unanimità.
