Home NotizieSan Marino San Marino, ANIS sull’esito dei referendum: la bocciatura del salvastipendi è una vittoria

San Marino, ANIS sull’esito dei referendum: la bocciatura del salvastipendi è una vittoria

da Redazione

Poi c’è l’esito del referendum sull’Europa. “Non possiamo che prenderne atto anche se non lo leggiamo come una bocciatura all’Europa quanto all’accelerata che si sarebbe voluta dare con il sì”.

 

SAN MARINO – L’esito di questa tornata referendaria offre diversi spunti di riflessione. Gli oltre 14 mila cittadini che hanno votato rappresentano un bel segno di democrazia. I risultati sono chiari: prediamo atto e lavoriamo tutti per favorire il rinnovo dei contratti di lavoro e per proseguire concretamente verso una maggiore integrazione con la UE.

Dal nostro punto di vista la bocciatura del cosiddetto quesito salva-stipendi è una “vittoria” dei cittadini di buon senso, che hanno scelto di non accettare questo tipo di meccanismo ingiusto e pericoloso per l’economia, già provata, della nostra Repubblica. Ma vi è un dato ancora più importante perché, consentiteci, votare “sì” era certamente più facile che votare no. Invece, oltre 4 mila elettori hanno ritenuto che occorre prendere atto con coscienza della realtà, e evitare di riproporre automatismi superati dai tempi che avrebbero creato costi non sostenibili sia dai privati che dallo Stato.

In tutte le democrazie, le dinamiche referendarie prevedono un solo modo per dire “sì” e diversi per dire “no”: non solo barrando l’apposita casella ma anche votando scheda bianca, annullandola o non recandosi alle urne. Anche chi è rimasto a casa, insomma, si è espresso, e questa volontà non può essere sottovalutata.

Auspichiamo che la CDLS sappia come ha fatto in tante occasioni lavorare per favorire il dialogo per salvaguardare i lavoratori, le imprese e quindi i posti di lavoro.

Poi c’è l’esito del referendum sull’Europa. Non possiamo che prenderne atto anche se non lo leggiamo come una bocciatura all’Europa quanto all’accelerata che si sarebbe voluta dare con il “sì”. San Marino non può prescindere dal confrontarsi con l’UE, e un percorso di avvicinamento è stato iniziato. Piuttosto, per chi fa impresa, a questo punto sarebbe il caso di aggiornare e potenziare gli strumenti già a disposizione del nostro Paese per rendere meno ostiche le relazioni, a partire dagli accordi doganali, favorendo il superamento degli attuali vincoli burocratici che impongono, ad esempio, di far transitare necessariamente sempre da San Marino le merci.

Anche l’introduzione del sistema IVA, che ricordiamo è un’imposta di stampo europeista, potrebbe rendere più semplici gli scambi e più “facile da comprendere” il nostro sistema al di fuori dei confini, consentendoci di compiere un deciso balzo in avanti.

 

ANIS

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