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San Marino, referendum: per vincere servono almeno 10.657 voti

da Redazione

Il 20 ottobre i seggi di tutti i Castelli saranno aperti dalle 7 sino alle 20Alle urne oltre 33 mila sammarinesi. Questa domenica costa 233 mila euro.

 

di Alessandro Carli

 

Certamente gli elettori si saranno già informati sulle modalità di voto. Diamo quindi qualche indicazione più tecnica e qualche dato, i numeri e i costi della ‘tornata’, senza dimenticare i riferimenti normativi: una sorta di piccolo vademecum per non trovarsi impreparati al momenti del ritiro della scheda.

L’Ufficio Elettorale di Stato è aperto ogni giorno dal 14 ottobre sino al 19 ottobre dalle 9 alle 19 ed inoltre il giorno delle votazioni (il 20 ottobre) dalle 7 alle 20.

Il numero degli elettori aventi diritto al voto, in base all’ultima revisione elettorale operata a seguito della Commissione Elettorale del 17 settembre 2013 (è il dato più recente) è pari a 33.303 unità.

Il quorum è pari al 32%, così come indicato nella Legge 101 del 1994 (per la precisione, l’articolo 24, che testualmente riporta: “La proposta sottoposta a Referendum propositivo o d’indirizzo è approvata se ottiene la maggioranza dei voti validamente espressi e comunque non meno del trentadue per cento dei voti degli elettori iscritti nelle liste elettorali. Si intendono per voti validamente espressi i voti favorevoli o contrari alla proposta di referendum), ovvero 10.657 elettori.

Le schede bianche o nulle non contribuiscono alla formazione del quorum. Poiché si tratta di un referendum propositivo, per l’approvazione, chiarisce la segreteria agli interni, “è necessario che i sì o i no raggiungano i 10.657 voti”.

Il dubbio, legittimo e poi prontamente chiarito, era legato a quella ‘o’: non “…i sì e i no…’, ma i sì o i no. Affinché il quesito passi, in estrema sintesi, occorrono almeno 10.657 votanti per l’una o per l’altra posizione.  


Come si vota

 

L’elettore che si reca a votare, dopo aver espletato le formalità per il riconoscimento, riceverà dal Presidente del seggio una scheda di votazione per ogni quesito referendario a cui intende partecipare (ogni scheda ha un colore diverso) e una matita copiativa. Successivamente si recherà nella cabina per esprimere, segretamente, il proprio voto. Aperta la scheda (o le schede), qualora sia favorevole alla proposta del referendum, traccerà un segno nello spazio in cui è indicato il sì.

Parimenti, qualora fosse contrario alla proposta, si dovrà barrare lo spazio in cui è indicato il no. L’elettore poi ripiegherà la scheda nello stesso modo nel quale gli è stata consegnata. L’operazione andrà ripetuta per ciascuna scheda. Dopodiché l’elettore restituirà le schede al Presidente di seggio assieme alla matita copiativa.

Il voto sarà considerato nullo qualora la scheda presenti scritture o segni che possano far riconoscere l’elettore, o quando non offra la possibilità di identificare la precisa volontà di voto.

L’elettore, in base all’articolo 33 della Legge elettorale, per poter esercitare il diritto di voto, dovrà esibire un documento di riconoscimento (anche scaduto) munito di fotografia e rilasciato dall’ufficio abilitato della Repubblica di San Marino.

L’articolo 33 permette anche una piccola deroga: in mancanza di documento di identità, l’elettore potrà essere comunque ammesso la voto qualora venga riconosciuto dal Presidente del seggio o da uno scrutatore, oppure da altri due elettori iscritti però nella stessa sezione e noti al seggio, che ne attestino l’identità personale.


Dove si vota

 

Tutti e nove i Castelli si apriranno ai voti. A Città sono previsti sei seggi (Palazzo degli studi – Scuola Media 1° Circ. – Viale Campo dei Giudei, 33), nove a Borgo Maggiore (scuola elementare – “La Roccia”, Via Ventotto Luglio), uno all’ospedale di Stato, sei a Serravalle (scuola media, Via E. Balducci), sei a Dogana (scuola elementare, Via Ranco Mauro, 25), tre ad Acquaviva (scuola elementare, Via della Margheritina, 1), due a Chiesanuova (scuola elementare, Via Corrado Forti, 62), quattro a Domagnano (scuola dell’infanzia, Via Cà Pirazzone), due a Faetano (scuola elementare, Via Chiara Villani), tre a Fiorentino (scuola elementare, Via G. Corbelli) e uno a Montegiardino (scuola elementare, Strada Scalbati, 9).

I seggi riservati agli elettori esteri sono complessivamente nove, e sono dislocati, in egual misura, a Città, Borgo Maggiore e Serravalle.


Costi

 

Il referendum del 20 ottobre 2013 costerà allo stato sammarinese 233.330 euro. Nei dettagli, 50 mila euro riguardano l’allestimento e lo smontaggio dei seggi elettorali, i tabelloni per la propaganda, la pulizia e la disinfezione dei locali e per i servizi di trasporto degli elettori.

Per l’invio dei certificati elettorali all’estero la spesa è di 65 mila euro; 9.475 euro verranno impiegati per il servizio di imbustamento dei certificati elettorali e la fornitura delle buste.

45 mila euro saranno destinati agli addetti ai seggi come gettone di presenza.  

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