Home FixingFixing Salvatore Caronia (Giochi del Titano): “O si introducono novità oppure non c’è futuro”

Salvatore Caronia (Giochi del Titano): “O si introducono novità oppure non c’è futuro”

da Redazione

“Anche quest’anno chiuderemo in attivo, ma certo non distribuiremo i due milioni di euro di utile dello scorso anno. Attenzione però: le ricadute positive per lo Stato di San Marino non possono essere intese guardando solo a questo dato”.

 

di Loris Pironi

 

In un momento così difficile per le finanze pubbliche forse è opportuno riflettere sulla situazione del principale contribuente dello Stato, ovvero la Giochi del Titano. Fixing lo ha fatto confrontandosi con il Direttore, Salvatore Caronia. A dire il vero – a margine dell’intervista – abbiamo colto l’occasione per farci chiarire alcuni passaggi in merito alle due vicende che hanno portato l’attenzione dei media sulla GdT e sul suo Direttore nelle ultime settimane. Ci riferiamo alla Relazione della Commissione parlamentare italiana antimafia, che ha citato il Direttore Caronia in riferimento a fatti di qualche anno fa, risalenti al periodo in cui era Direttore Amministrativo del Casinò di Sanremo. E all’Interrogazione di Upr e Ps, relativa a un articolo del Secolo XIX, rimbalzato da un blog sammarinese, in cui tra tanti nomi di affiliati alla massoneria era riportato anche quello di Caronia. In realtà la prima questione si era già risolta in una bolla di sapone, con tanto di timbro della Procura di Sanremo. La questione della massoneria invece Caronia l’ha liquidata in poche parole, ponendo l’accento sulla datazione non proprio recente dell’articolo in questione (risale almeno a 7-8 anni fa) e spiegandoci di essere uscito dalla massoneria nel 1992, dunque oltre vent’anni fa. E ora, finalmente, entriamo nel vivo.


In un momento di crisi generale, di mercati saturi, di concorrenza spietata, qual è la situazione della Giochi del Titano per l’anno in corso?


“Anche quest’anno chiuderemo in attivo, ma certo non distribuiremo i due milioni di euro di utile dello scorso anno. Attenzione però: le ricadute positive per lo Stato di San Marino non possono essere intese guardando solo a questo dato. Ricordate che i proventi dei giochi generano il 41% di imposta, tanto che Giochi del Titano versa ogni anno circa 7 milioni allo Stato (poco meno della patrimoniale, ndr). E poi c’è la ricaduta data dagli stipendi di circa 90 dipendenti, e tutto l’indotto per le imprese che lavorano per la società. Ecco perché dico che guardare al bilancio finale è assai riduttivo”.


L’Italia sta spremendo tutto il possibile dal gioco. E dai giocatori.


“Tenete conto che solo nel Riminese sono aperte 60 sale, più tutte le macchinette nei bar e il gioco on line. Se non fossimo impegnati quotidianamente a mettere a disposizione un’offerta di gioco di qualità, se non avessimo investito in questi anni, a quest’ora non so se ci saremmo ancora, sul mercato. Ma occorre trovare soluzioni diverse per ampliare l’offerta, sono tre anni che facciamo proposte. Il Segretario alle Finanze nell’ultimo Consiglio ha annunciato a breve provvedimenti: spero sia davvero così. Perché se continuiamo a rimanere fermi non vedo un futuro per Giochi del Titano”.


Voi che genere di proposte avete avanzato?


“Dato che parlare di casinò a San Marino non ha senso, abbiamo suggerito di allargare il nostro perimetro. Non credo che l’Italia in proposito avrebbe qualcosa da obiettare, come non ha avuto niente da ridire quando abbiamo aperto la Poker room. Ad esempio ai tornei di poker si potrebbe affiancare il cash game, poi ci sono tutti i giochi elettronici succedanei alla casa da gioco. Il casinò on-line? Ogni tanto ne sento parlare ma non avrebbe senso. L’Italia ha già rilasciato 200 licenze, pensate che ci sarebbe posto per noi? In realtà di quello che abbiamo proposto noi non ci sono esempi da cui prendere spunto in giro per l’Europa, non ci sono esperienze intermedie tra la classica sala slot e il casinò. Eppure sono convinto che potremmo fare qualcosa di interessante. Non tanto per crescere nei volumi, ma almeno per mantenere le attuali entrate, e sarebbe già un successo. Magari riusciremmo anche ad aumentare il nostro bacino di utenza offrendo ai giocatori un’esperienza ludica più ampia. Ma, ripeto, lo reputo un tentativo da fare se non altro perché non possiamo permetterci di restare a guardare”.


Chiudiamo snocciolando un po’ di numeri, per avere un’idea più concreta della realtà della Giochi del Titano. All’apice, nel 2011 si sono toccati i 170 mila ingressi l’anno. Oggi la società è attestata sui 155 mila ingressi, mentre la media nel 2009 era di 140 mila, a dimostrazione che gli investimenti – operati nel 2010 – qualche frutto l’hanno prodotto. Ricordiamo infine un altro dato significativo: il 92% dei clienti di GdT sono italiani e dunque non sammarinesi, un dettaglio certo non trascurabile in un’analisi del fenomeno.          

Forse potrebbe interessarti anche:

Lascia un commento