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San Marino, ANIS: Lo sciopero va preso in seria considerazione

da Redazione

“Riforma Igr, la politica decida e si assuma le sue responsabilità”. Gli industriali chiedono equità. Presto gli incontri con i capigruppo.

 

Lo sciopero generale di martedì 24 settembre resterà sicuramente negli annali del Titano. Ha portato almeno 6-7 mila persone sul Pianello, preoccupate per il futuro della Repubblica, oltre che per le possibili decurtazioni in busta paga dopo la riforma tributaria.

Per l’Associazione Nazionale dell’Industria Sammarinese questa manifestazione, così come la Marcia per San Marino andata in scena qualche giorno prima “devono essere prese in seria e grande considerazione”. E se le questioni legate al proprio portafoglio, ovvero agli interessi individuali dei singoli lavoratori, non vanno sottointese, ANIS ha deciso di evidenziare “la crescente consapevolezza, da parte della cittadinanza, rispetto alla difficile situazione generale del Paese, e un sempre maggiore senso di responsabilità di fronte alle scelte che devono essere prese per assicurare un futuro sostenibile alla nostra Repubblica”. Una prova di maturità insomma che mette con le spalle al muro la politica. Non tanto sulle scelte da prendere: il conservatorismo in questi casi non è ammissibile e poi la riforma per gli industriali a questo punto è “un passaggio doloroso, ma inevitabile e non più rinviabile”. Piuttosto, la nuova consapevolezza della piazza costringe, appunto, la classe politica, ad assumersi le proprie responsabilità. Che dovranno portare – questo ANIS non lo dice, ma lo si evince leggendo tra le righe – anche essere impopolari, per rendere sostenibili i conti pubblici, perché non ci sono più alternative. Di più, “ il messaggio mandato alla politica è chiaro: i sacrifici che vengono chiesti devono essere controbilanciati da un impegno serio e concreto da parte dell’Esecutivo, del Parlamento e anche della Pubblica Amministrazione a intervenire sulle tante, troppe sacche di spreco”.

Imprese e lavoratori, ancora una volta, si sono trovati dalla stessa parte della barricata. L’hanno notato anche alcuni media sammarinesi, l’ha sottolineato l’ANIS quando ha spiegato che è stata segnalato che “in diverse imprese del territorio una presenza coordinata dei lavoratori alla manifestazione ha portato a creare scompensi solo in maniera limitata all’attività produttiva, perché le imprese non sono la ‘controparte’ in questa protesta ma, come i lavoratori e i cittadini in genere, vanno difese e tutelate”.

 

Riforma tributaria: La strada dell’equità

 

Poi c’è il ragionamento sulla riforma tributaria. L’Associazione Industriali ha chiesto a più riprese all’esecutivo una riforma che vada “nella direzione dell’equità e della chiarezza, imperniata su un sistema che permetta di allargare la base imponibile e che non trascuri l’accertamento dei redditi”. La risposta c’è stata: la maggioranza l’ha posta nero su bianco in una nota, assicurando che intende tutelare i redditi più bassi con una no-tax area e rimodulando gli scaglioni e le aliquote d’imposta, e inoltre potenziando gli strumenti di accertamento dei redditi, dagli scontrini fiscali alla tracciabilità sulla SMaC Card. Intenzione apprezzata da ANIS, che però ha detto chiaramente di voler vedere queste intenzioni concretizzarsi nel testo di legge. Perché le promesse, aggiungiamo noi, non bastano più.

 

ANIS: incontri coi capigruppo


Alla politica poi l’ANIS ha chiesto un cambio di passo. “Troppe leggi finiscono per non assegnare diritti e doveri precisi; troppi provvedimenti sollevano dubbi e perplessità per come sono state strutturate, ultima in ordine di tempo quella che regola le attività private dei medici all’interno della struttura pubblica. Lo Stato poi, e anche qui ripetiamo un concetto già espresso ma evidentemente mai ascoltato a sufficienza, deve ridurre la propria presenza e la propria influenza negli ambiti privati. Solo così si potranno porre le basi per uno Stato moderno e, finalmente, efficiente”.

Gli stessi concetti sono stati espressi nell’ultima riunione del Consiglio Direttivo dell’Associazione, preoccupato per la perdita d’incisività dell’azione dell’esecutivo e per il ritardo nell’entrata in vigore o nella piena attuazione di provvedimenti importanti. A partire dalla Legge Sviluppo di cui Fixing vi ha raccontato la scorsa settimana, ferma al palo perché la maggioranza non ha ancora trovato l’accordo sui Decreti attuativi. A tal proposito, per sollecitare l’azione della politica e ridare slancio ai temi che stanno più a cuore a chi fa impresa, il Direttivo ha deliberato di organizzare a breve un incontro con i capigruppo dei partiti.

Il Direttivo ha poi esaminato altre questioni importanti come i due referendum di ottobre e la decisione del Governo di affidare al giuslavorista Pietro Ichino la riforma del mercato del lavoro.

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