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Antiriciclaggio, San Marino non ha nulla da invidiare

da Redazione

I cardini e le peculiarità della normativa sammarinese, in linea con quella europea Fondamentali adeguata verifica, registrazione e obbligo di segnalazione.

 

L’attuale disciplina antiriciclaggio della Repubblica di San Marino ha recepito le raccomandazioni del Gafi e mostra, quindi, numerosi punti in comune sia con la normativa italiana sia con quella comunitaria.

Dall’esame del testo della L. 92/2008, ossia la normativa primaria, si ricava subito la forte somiglianza di quest’ultima con il D.Lgs. 231/2007 italiano. Questa forte somiglianza è dovuta al fatto che il legislatore sammarinese, seppure non fosse obbligato, ha tenuto in grande considerazione la Dir. 2005/60/CE, da cui, a sua volta, deriva il D.Lgs. 231/2007.

L’obiettivo dei due testi normativi consiste nella protezione del sistema bancario e finanziario dal rischio che venga utilizzato per riciclare i proventi di attività criminose, o per incanalare fondi di origine lecita, o illecita, a scopo di finanziamento del terrorismo. Questo obiettivo viene perseguito tanto dal legislatore sammarinese, quanto da quello italiano, attraverso l’attribuzione di diversi obblighi e di altrettante responsabilità a quei soggetti che per la loro natura, per la loro posizione e per la loro funzione economica possono essere indirettamente coinvolti in fenomeni di riciclaggio o di finanziamento del terrorismo.

I soggetti destinatari degli obblighi introdotti dal legislatore sammarinese vengono definiti con l’espressione di “soggetti designati” e in concreto sono i “soggetti finanziari”, i cosiddetti “soggetti non finanziari” e i “professionisti”.

La struttura integrante della nuova disciplina sammarinese consiste nell’espletamento da parte di tali soggetti designati di diversi obblighi che possono essere sintetizzati con l’espressione di “customer due diligence”. In particolare, questi obblighi consistono nell’adeguata verifica della clientela, nella registrazione e nella conservazione dei dati acquisiti e nella segnalazione delle operazioni sospette.

Gli obblighi di adeguata verifica della clientela si estrinsecano in cinque diverse attività, ossia:

 

A) nell’identificazione del cliente;

 

B) se necessaria, nell’identificazione del titolare effettivo e nell’adozione di misure adeguate e commisurate al rischio per verificarne l’identità;

 

C) nell’acquisizione di informazioni sullo scopo e sulla natura del rapporto continuativo o dell’operazione occasionale;

 

D) nel controllo costante del rapporto con il cliente, verificando che le operazioni concluse durante l’intero rapporto siano compatibili con i dati e con le informazioni che il soggetto designato ha del cliente, delle sue attività economiche e del suo profilo di rischio, avendo riguardo, se necessario, all’origine dei fondi;

 

E) nell’aggiornamento di documenti, dati e informazioni acquisiti nell’adempimento degli obblighi di adeguata verifica della clientela.

 

Queste cinque attività costituiscono i cardini del testo normativo e la loro corretta esecuzione consente un controllo costante del rapporto con il cliente. Il contatto diretto con il cliente e la conoscenza di questo (principio Know Your Customer) rappresentano infatti i principali strumenti scelti dal legislatore sammarinese per contrastare il fenomeno del riciclaggio.

L’elemento probabilmente più significativo dell’intera disciplina sammarinese consiste tuttavia, nel cosiddetto approccio basato sul rischio; gli obblighi di adeguata verifica, infatti, devono essere assolti mediante verifiche commisurate al rischio associato al tipo di clientela e al tipo di rapporto: continuativo ovvero operazione occasionale.

Per la valutazione del rischio, i soggetti designati devono valutare almeno i seguenti aspetti: 1) con riferimento alla clientela: la natura giuridica, la prevalente attività svolta, il comportamento tenuto al momento dell’instaurazione del rapporto continuativo o del compimento dell’operazione o della prestazione professionale, la residenza o la sede della clientela o della controparte; e 2) con riferimento al rapporto continuativo o all’operazione occasionale: la tipologia e la concreta modalità di esecuzione, l’ammontare, la frequenza, la coerenza dell’operazione in relazione al complesso delle informazioni di cui il soggetto designato dispone, l’area geografica di esecuzione dell’operazione.

Tutto ciò significa che l’attività di verifica della clientela da parte dei soggetti designati dovrà essere calibrata in base al profilo di rischio del cliente e dell’operazione.

Gli altri due pilastri su cui poggia il sistema antiriciclaggio sammarinese, insieme agli obblighi di adeguata verifica della clientela, sono gli obblighi di registrazione e conservazione dei documenti e delle informazioni e gli obblighi di segnalazione.

Così, i soggetti designati devono registrare le informazioni e i dati acquisiti per adempiere gli obblighi di adeguata verifica della clientela e devono conservare le registrazioni stesse e le copie dei relativi documenti.

Il contenuto degli obblighi di segnalazione consiste invece nel dovere per i soggetti designati di segnalare senza ritardo all’Aif: a) ogni operazione, anche non eseguita, che, per natura, caratteristiche, entità, o in relazione alla capacità economica e all’attività svolta dal soggetto a cui è riferita, ovvero per qualsiasi altra circostanza conosciuta, induca a ritenere che le risorse economiche, il denaro, o i beni oggetto dell’operazione medesima possano provenire dai mi-sfatti di riciclaggio o di finanziamento del terrorismo ovvero possano essere impiegati per commettere tali misfatti; b) chiunque o qualsiasi fatto, per qualsiasi circostanza conosciuta in ragione dell’attività svolta, possa essere collegato al riciclaggio o al finanziamento del terrorismo.

In conclusione quindi si può affermare che allo stato attuale il sistema sammarinese di contrasto del riciclaggio e del finanziamento del terrorismo risulta conforme agli standard internazionali e non ha, perciò, nulla da invidiare dal punto di vista legislativo a quelli degli altri paesi europei.

 

 

Il corso di alta formazione a Bologna

 

L’Università di Bologna, con il Patrocinio della Segreteria di Stato per l’Istruzione e l’Università di San Marino, organizza un corso universitario di alta formazione denominato “L’Applicazione della Normativa Antiriciclaggio nel Sistema Bancario e Finanziario Nazionale e Internazionale”. Sono gli ultimi giorni utili per le iscrizioni, che si chiuderanno il 7 ottobre prossimo. Il corso partirà venerdì 8 novembre 2013, si concluderà venerdì 20 dicembre 2013 e si svolgerà per tutti i 7 venerdì compresi nel periodo presso l’Accademia delle Scienze di Bologna. Il corso – giunto alla sua terza edizione – è finalizzato a fornire competenze in tema di lotta al riciclaggio a tutti coloro che sono tenuti ad adempiere professionalmente ai relativi obblighi normativi. Il coinvolgimento del Titano comporterà una particolare attenzione alle tematiche del contrasto del riciclaggio internazionale tra Italia e San Marino, da cui l’interesse per i professionisti sammarinesi del settore. Per informazioni circa le modalità di iscrizione è possibile consultare il bando pubblicato sul sito dell’Università di Bologna www.unibo.it (“didattica” – “corsi di alta formazione”) o sul sito www.sanmarinofixing.com, oppure contattare l’ufficio master dell’Università di Bologna al numero 051-2098140 e alla e-mail: master@unibo.it“>master@unibo.it.

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