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San Marino, formazione e giovani: i respiri dell’Europa

da Redazione

Sul tema, caldo, le riflessioni di Matteo Tamagnini. Le competenze viste come uno “spreco” o come sfide integrate?

 

di Matteo Tamagnini*

 

Il tema dell’Europa è sempre più nell’attenzione di San Marino, lo stesso imminente referendum sull’adesione all’Unione Europea ci “obbliga” ad un attenta riflessione. Penso che tutti siamo concordi nella necessità di una nostra sempre maggiore apertura alla dimensione europea, conciliandola però con la nostra peculiarità identità di piccolo Stato. In merito al tema della formazione dei giovani è sicuramente la priorità dell’Europa e da essa dipende lo stesso futuro dell’Europa e di San Marino, in quanto avere giovani capaci di affrontare le sfide che continuamente la realtà ci pone è fondamentale nella vita dei popoli europei che devono confrontarsi sempre più con le altre civiltà – in continua evoluzione -, trovando le giuste modalità di una virtuosa convivenza, utile a tutti. Certamente per fare questo l’Europa deve sempre non perdere di vista ciò che sta al centro della sua specificità del sistema formativo europeo che è poi alla base proprio della storia dell’Europa.

L’Europa è una realtà forgiata nei secoli (principalmente) dall’incontro della cultura ellenica/romana con quella ebraica / cristiana, che ha permesso lo sviluppo del concetto di persona (individuo unico ed irripetibile con sue propri doti e capacità), dell’uguaglianza tra gli uomini, dell’importanza di una comunità in cui uno è inserito e del giusto rapporto con la realtà che lo circonda per renderla sempre più accogliente (non è stato – e non è – in questo un percorso lineare ci sono stati – e ci sono – momenti di lucidità o mancanza di questa, in quanto l’uomo è un essere libero capace di bene e male). Per cui la finalità della formazione dei giovani è quella di portare ad una crescita integrale della persona (in questo l’importanza degli studi umanistici), educando, allo stesso tempo, gli studenti anche ad acquisire nozioni e capacità utili ad inserirsi nel mondo adulto. Pur nelle differenze delle varie nazioni e concezioni della scuola, il tema dell’istruzione e dell’educazione, è da sempre tra le priorità degli stati, quale indispensabile occasione di sviluppo e crescita. Occorre che l’Europa non disperda questo importante patrimonio per quanto riguarda il mondo della scuola fino alle università, ma anche promuovendo e sostenendo occasioni di aggiornamento continuo nella vita di ciascuno, richiesto dalla sviluppo continuo della ricerca e della tecnologia, senza smarrire il centro dell’interesse che deve essere sempre l’uomo. Un altro aspetto da tener presente, anche a livello europeo, di favorire sempre più, nel percorso scolastico delle nuove generazioni, il protagonismo dei diretti interessati (docenti, alunni e genitori), in quanto l’educazione, come si è detto, non è puro apprendimento di nozioni e tecniche ma uno sviluppo di tutta la personalità del giovane, per aiutarlo ad avere i criteri utili per affrontare le varie situazioni e problematiche che continuamente sarà chiamato ad sostenere nel mondo di oggi in continua trasformazione. Infine è proprio nel momento della formazione che si può aiutare i giovani a far crescere una coscienza di popolo europeo che porti sempre più ad un’unità dell’Europa non solo di carattere economico e burocratico. Già in questo senso esistono specifici programmi di scambio tra le varie nazioni che permettono di seguire – per certi periodi – il proprio curriculum scolastico (o specializzazione) presso atenei di altri paesi. Questi scambi sarebbero opportuno ampliare per i vari gradi di scuola ed anche oltre. Queste esperienze, oltre a permettere un confronto e stimolo virtuoso tra le varie scuole, consentono allo studente di vivere il momento dello studio immersi nella cultura del paese ospitante e così poterne conoscere direttamente le caratteristiche e portare ad un interazione con la propria cultura.

Anche per San Marino il mondo della scuola può incrementare la coscienza dell’importanza di partecipare alla formazione di un popolo europeo, in cui ognuno possa portare il proprio contributo e cogliere le ricchezza che può offrirti l’altro (favorendo ed aumentando le esperienze all’estero che già svolge e quelle vissute individualmente dai giovani in Europa). Tutto questo indipendentemente dal percorso e dal tempo necessario per dare a questo anche una partecipazione politica alle istituzioni europee.

 

* Presidente Consulta Associazioni

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