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Questione di num3ri dell’11 ottobre

da Redazione

La tragedia dell’isola di Lampedusa ha di fatto riacceso le polemiche sulla necessità di mettere mano alla legge Bossi-Fini, varata esattamente 11 anni fa.

 

di Alessandro Carli

 

Il più piccolo numero palindromo – le sue cifre rappresentano lo stesso valore sia che siano lette da destra che da sinistra – oggi, 11 ottobre, prova a portarci lontano. Magari a una festa di compleanno che superi il tempo storico: oggi difatti spengono le candeline Napoleone Luigi Bonaparte ma anche l’attore santarcangiolese Fabio De Luigi. Senza dimenticare il ginnasta Jury Chechi e il calciatore sammarinese Alessandro Zonzini.

Maledirà l’11 (per cento) la Fiat: a settembre il calo delle vendite di automobili è stato a doppia cifra. Maledice l’11 – anche se i tifosi chiedono sempre in campo 11 leoni – il Milan: dall’inizio della stagione, in infermeria, è finita una squadra intera. E forse anche gli undici Comuni dell’Emilia-Romagna chiamati al voto per decidere se accorparsi ai vicini di casa. Torriana e Poggio Berni, in provincia di Rimini, andranno alle urne. I cittadini potranno scegliere anche il nome del nuovo Comune. Meglio allora guardare il cielo. La missione Apollo 11 fu la prima a portare un essere umano sulla superficie della Luna. Chissà se dallo spazio gli astronauti hanno potuto scorgere Cima Undici, l’affascinante montagna delle Dolomiti.

Sciocchezze a confronto della tragedia dell’isola di Lampedusa, che ha di fatto riacceso le polemiche sulla necessità di mettere mano alla legge Bossi-Fini, varata esattamente 11 anni fa. Per l’11 ottobre, Cgil, Cisl e Uil hanno proclamato una giornata di mobilitazione nazionale ‘Fermiamo le stragi nel Mediterraneo’ per chiedere “una diversa politica in materia di immigrazione ed asilo”. Il tutto mentre a Venezia auspicano che un incubo possa finire grazie a un accento, a un nome biblico. L’11 ottobre il Mose entrerà definitivamente nella sua fase finale: è finito il fascino (per i turisti) e i disagi (per i commercianti) dell’acqua alta?

Intanto torna a mettere il “turbo” la crescita delle attività all’estero delle imprese di costruzione italiane: il fatturato è cresciuto dell’11% nel 2012.

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