Troppa continuità col passato: il malumore trapela da fonti governative. Il messaggio: o si cambia linea di gestione o il Titano si defila.
di Loris Pironi
C’è qualcosa che continua a non funzionare a dovere all’interno di Aeradria, e questa cosa al “socio” sammarinese non va giù. Così i rumor di palazzo raccolti da Fixing in questi ultimi giorni lasciano trapelare un messaggio che dovrebbe essere ascoltato attentamente dai vertici della società di gestione che sta cercando di salvare lo scalo riminese: in seno al Governo di San Marino stanno incominciando a serpeggiare i primi seri dubbi circa la decisione di assicurare il finanziamento annunciato da un milione di euro. Sì perché questo denaro, il Titano, non l’ha ancora messo sul tavolo, e possiamo aggiungere che in questi tempi così difficili per il bilancio pubblico sammarinese troverebbe sicuramente ben altre destinazioni. Senza contare che lo Stato non è l’unico investitore di San Marino. Anche se discorsi di questo genere sono senz’altro prematuri, occorre comunque ricordare che c’è anche un partner privato altrettanto “pesante” negli equilibri, ovvero Asset Banca, che potrebbe eventualmente anche pensare di allinearsi alle eventuali drastiche scelte del “suo” governo.
Dal Congresso di Stato bocche cucite in proposito, e i più classici “no comment”: nessuna dichiarazione ufficiale in proposito, ma le indiscrezioni raccolte da Fixing provengono da esponenti di primissimo piano e non possono essere messe in dubbio. Così come sono attendibili le indiscrezioni che assicurano che all’interno del Consiglio di Amministrazione di Aeradria il malcontento sammarinese per certe scelte è già stato posto in evidenza. Questo messaggio inviato trasversalmente all’Italia rappresenta una bella “bomba” appoggiata lì sul tavolo, una bomba che ora dovrà essere esaminata con cura per poi essere disinnescata. Ma cos’è che non piace a San Marino dell’attuale gestione di Aeradria? Sempre le nostre fonti ufficiali parlano di una gestione economica un po’ troppo in linea con quella precedente, che evidentemente è stata sin troppo allegra. L’esempio che ci è stato fatto parla di vizi relativi a consulenze decisamente troppo onerose (a quanto pare comunque bloccate). È come, semplificando, se si volesse far rientrare dalla finestra quello che forzatamente era stato posto fuori dalla porta.
Il messaggio indiretto inviato dal Titano ai soci italiani dunque è forte e chiaro: per la Repubblica di San Marino l’Aeroporto Internazionale Federico Fellini rappresenta un progetto strategico. Ma Aeradria no… Quindi o si registrano segnali di forte discontinuità rispetto alla gestione passata, oppure il Titano potrebbe defilarsi.
