Guardia di Finanza di Forlì-Cesena: i cellulari venivano esportati sul Titano e reintrodotti in Italia per evadere l’IVA.
SAN MARINO – Ancora il nome di San Marino. La Guardia di Finanza di Forlì-Cesena ha portato alla luce una maxi frode fiscale di circa 155 milioni di euro. I cellulari venivano esportati sul Titano e reintrodotti in Italia per evadere l’IVA. Denunciati sette persone italiane, coinvolte sette società del Titano. Secondo quando è emerso, i telefonini soggetti alla “frode carosello” sono un milione e 200 mila in soli 24 mesi.
Le Fiamme Gialle hanno spiegato che “l’azienda, operando in un ben collaudato meccanismo fraudolento posto in essere attraverso la partecipazione ed il coinvolgimento di 6 società ‘sponda’ residenti nella Repubblica di San Marino e di 48 società nazionali operanti con il ruolo di ‘filtro’ e ‘cartiere’, metteva in atto operazioni pseudo-commerciali appositamente create al fine di sottrarre l’Iva in danno dell’erario”.