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San Marino, Thea Tini rivela la forza infinita del “thedarksideofthelight”

da Redazione

Si inaugura sabato 28 settembre 2013 alle ore 18 al Museo San Francesco di San Marino la mostra dell’artista., promossa dal Museo di Stato della Repubblica di San Marino e curata da Annamaria Bernucci.

 

SAN MARINO – Si inaugura sabato 28 settembre 2013 alle ore 18 al Museo San Francesco di San Marino la mostra dal titolo thedarksideofthelight dell’artista Thea Tini, promossa dal Museo di Stato della Repubblica di San Marino e curata da Annamaria Bernucci.

Sul ruolo della luce e della complementarietà dell’ombra, l’artista Thea Tini ha costruito una ricerca sottile e paradigmatica ritraendo personaggi noti delle arti o del mondo intellettuale che sono gravitati nel territorio sammarinese o figure che appartengono alla sua sfera privata. Dal 2009, ‘armata’ di lampada (in assenza di luce naturale) e tela (il supporto su cui proietta l’ombra degli effigiati) Thea Tini è andata cogliendo ritratti ‘fatti’ d’ombra. Dei numerosi effigiati, da Dario Fo ai Capitani Reggenti, da Giordano Bruno Guerri a Gilberto Giovagnoli a Vittorio D’augusta, l’artista ha svelato un’inedita identità celata nell’ombra di ciascuno, giocando sul passaggio delle apparenze.

Thedarksideofthelight è un percorso costituito dunque, nell’esito finale, da una serie di ritratti realizzati attraverso l’impronta e il profilo delle ombre e attraverso l’utilizzo di una grafica bidimensionale. L’artista attua una ‘manipolazione’ dell’ombra in relazione al suo essere immagine indipendente. Una forma di rappresentazione che avvicina l’effigiato ad un’icona essenziale, purificata dai dettagli descrittivi, enfatizzata dagli sfondi bianchi, emblemi di luce. L’immagine è riportata su una superficie (la tela) intesa come pura convenzione, eppure necessaria, che a sua volta diviene il luogo-teatro della rappresentazione della luce e dell’ombra.

Luce e ombra sono espressione di una bipolarità, segnano un’opposizione. L’ombra esiste per raccontarci la luce. Le ombre sono seducenti perché immateriali, prive di consistenza, crescono e decrescono, scompaiono e ricompaiono, sono attaccate al corpo ma non si lasciano catturare. Sono e rappresentano l’oscurità che può proteggere, dominare o nascondere. Sono una rappresentazione incompleta di un oggetto, una silhouette in cui solo il contorno viene rappresentato, possono sostituire l’oggetto che le proietta diventandone un duplicato, una figura vicaria. Secondo Plinio il vecchio la pittura fu originata quando una donna tracciò il profilo dell’amato attorno all’ombra proiettata dal suo viso. L’ombra è usata come strumento indispensabile per riprodurre fedelmente la profondità e lo spazio; e, come la luce, ha acquisito una valenza simbolica dalle infinite valenze, mistiche e artistiche.

È Thea Tini che parla della sua ricerca in thedarksideofthelight: “Gioco con la luce dentro e fuori di noi, attraverso la complementarietà dell’ombra. “Luce” come fatto fisico attraverso cui lavorare per dare forma alle opere e “Luce” come (emblema) simbolo di spiritualità, energia interiore, impulso all’azione, illuminazione. Quello che appare è il riflesso della luce di chi si trova fra la sorgente luminosa e la tela, poiché solo la luce esiste e noi la riconosciamo attraverso l’ombra e i colori”. E continua: “L’arte è bellezza, gioco, meraviglia, silenzio. Le mie opere nascono da una visione, un’intuizione, un istante di pura presenza. La ricerca artistica e spirituale s’intersecano e si arricchiscono l’un l’altra…Mi è sempre piaciuto giocare con i simboli e gli archetipi. Mi piace anche includere gli altri nei miei lavori in modo che da spettatori diventino attori.

Thea Tini, artista e insegnate sammarinese, da oltre venti anni è membro dell’Associazione Sammarinese Artisti (ASART). Espone per la prima volta nel 1990, in occasione di un Laboratorio sull’arte tenuto dal maestro Alfredo Bortoluzzi, allievo di Paul Klee. Negli anni ha preso parte a numerose mostre collettive e realizzato diverse personali; partecipa alla 54 Biennale di Venezia Padiglione RSM nel 2011 con Capitani Reggenti, e alla edizione 2009 della 53 Biennale d’Arte con Universo.

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