Il segretario Morganti risponde a Civico 10: “La cifra che ogni anno viene stanziata dallo Stato pari per il 2013 a 3.787.000, viene utilizzato per circa il 60% nel pagamento del personale amministrativo e per circa il 40% per compensare i costi della didattica e della ricerca”.
SAN MARINO – Il bilancio dell’Università è in equilibrio, la cifra che ogni anno viene stanziata dallo Stato pari per il 2013 a 3.787.000, viene utilizzato per circa il 60% nel pagamento del personale amministrativo e per circa il 40% per compensare i costi della didattica e della ricerca. Negli anni passati l’Università ha chiuso i propri bilanci in pareggio o accumulando attivi che oggi ammontano a circa 600mila euro. Per il 2013, su richiesta della Segreteria di Stato all’Istruzione e Cultura, il Consiglio di Amministrazione ha proceduto a congelare una cifra pari a 150.000 euro che hanno contribuito al raggiungimento del risultato più generale di risparmio 2013 pari a circa 1.7 milioni di euro del solo settore istruzione. L’errata affermazione del Consigliere Zafferani relativamente al presunto buco di un milione di euro non ha quindi alcun riferimento reale. Probabilmente il Consigliere ha interpretato il fatto che le tasse di iscrizione universitarie non compensano il costo dei servizi didattici resi, ma ciò accade in tutte le università del mondo, comprese quelle private che devono finanziare l’inevitabile squilibrio con il contributo di fondi pubblici o di fondazioni. L’Università di San Marino deve, secondo il nostro punto di vista, investire invece di più nella didattica e nella ricerca perché ciò rappresenta un valore per l’intera società sammarinese e un forte contributo allo sviluppo della sua economia. Il Segretario Morganti è impegnato proprio in queste settimane a sottoporre alle forze politiche il progetto di riforma dell’Università improntato alla sua internazionalizzazione e al forte radicamento con la realtà sammarinese.
