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San Marino, Consiglio Grande e Generale: copertura finanziaria e social network

da Redazione

L’esame delle istanze d’Arengo è proseguito anche nella quarta giornata di lavori consiliari: ne sono state approvate 7 su 10. Il report dell’agenzia Dire.

 

SAN MARINO – Si è ripartiti con il dibattito sulle due proposte relative al regolamento consiliare: l’Aula ha quindi accolto l’istanza n.21, per regolamentare e limitare l’uso dei social network da parte dei consiglieri, mentre ha respinto la n. 7, per rendere pubblici i nomi di chi chiede la votazione segreta. In particolare, la prima ha ottenuto 28 voti a favore, 26 contrari e un astenuto.

Consenso unanime per le istanze n. 8, per il riconoscimento giuridico dell’amministratore di sostegno, n.12, in favore di un’adeguata copertura finanziaria al fondo per la cooperazione internazionale, infine, per due istanze volte al risparmio energetico, la n. 17 e la n.18. Respinta l’istanza n. 15, che proponeva invece lo spegnimento di un lampione ogni due lungo le strade principali. Stessa sorte per l’istanza n. 19, l’impiego della massa nevosa ad integrazione del patrimonio idrico.

Approvate infine a maggioranza l’istanza n. 13, con 32 voti a favore e 15 contrari, per regolamentare il reperimento di oggetti ritrovati, e la n. 20, per un riordino sistematico delle fonti del diritto sammarinese.

 

Di seguito una sintesi del dibattito odierno sulle istanze d’Arengo:

 

Istanza d’Arengo n.21- Cittadini sammarinesi per una regolamentazione dell’accesso ai servizi di rete, telefonia e social network durante le sedute consiliari da parte dei membri del Consiglio grande e generale e delle istituzioni. Accolta con 28 voti a favore, 26 contrari e 1 astenuto

Istanza d’Arengo n.7- Cittadini sammarinesi per l’istituzione di un Registro pubblico per i membri del Consiglio grande e generale consiglieri che richiedono l’accesso alla modalità di votazione segreta. Il dibattito non è terminato. Respinta con 19 voti a favore, 34 contrari e un astenuto.


Luca Beccari, Pdcs: “Entrambe le istanze rientrano nell’ambito del regolamento consiliare Non faccio parte del relativo gruppo di lavoro, ma mi risulta che la direzione che si stia prendendo è la riduzione del ricorso votazione segreta. Crediamo che il punto sia questo: nel momento in cui si arriva a definire che una determinata circostanza ammette voto segreto, purché residua, non ha più senso l’istituzione del registro, avrebbe solo una funzione statistica. Riguardo il discorso delle apparecchiature, a parte che anche questo ricade nel regolamento consiliare, ho ascoltato posizione pro-contro istanza, ma occorre fare ordine. Siamo qui a svolgere funzione importantissima e non potremmo farlo senza uso di computer e accesso rete, ma non siamo chiusi in conclave e chiusi all’esterno. L’istanza rientra più in un codice comportamentale, come in ogni azienda, l’uso di certi strumenti rientra nelle più normali norme comportamentali, non bisogna abusarne. E0 difficile andare a inquadrare questi comportamenti in norme che riguardano uso mezzi informatici. Discorso a parte quello dei social network, io non ne faccio ampio uso nemmenop privato, ma credo che anche qui rientra in un’ottica comportamentale. Non mi sento di condannare il consigliere che uso i social network qua dentro per rapportarsi ai suoi elettori, serve solo un po’ di cautela di carattere etico e comportamentale. Esprimiamo parere contrario all’approvazione di queste due istanze.

 

Istanza d’Arengo n.8 – Cittadini Sammarinesi per il riconoscimento giuridico della figura dell’amministratore di sostegno. Approvato all’unanimità.

 

Gian Carlo Venturini, segretario di Stato per gli Affari interni: “Proposta da accogliere, va a colmare una lacuna importante dell’ordinamento a tutela di malati e persone bisognose”.

 

Elena Tonnini, Rete: “E’ una legge che San Marino deve assolutamente prendere in considerazione perché ha lo scopo di assistere il malato e di aiutarlo ad affrontare problematiche relative al patrimonio. Ma anche quello di aiutare la sua famiglia. Esistono già sul territorio diverse associazioni che potrebbero dare un contributo importante per affrontare questo tema delicato. Sarebbe giusto cercare una collaborazione con loro”.

 

Lorella Stefanelli, Pdcs: “Sento anche io di esprimere una piena condivisione con l’istanza che ha centrato il problema della carenza nelle nostre leggi a richieste di aiuto per chi da solo non riesce a gestire i propri interessi e l’esercizio dei propri diritti. La nostra legislazione è carente in questo, conosce l’istituto dell’interdizione e dell’inabilitazione, entrambi muovono dal presupposto dell’incapacità della persona di esprimere la sua volontà e di comprendere i valori dei propri atti a fini patrimoniali, più che a tutela della persona stessa. Questa è la richiesta inoltre sollevata già del magistrato dirigente che nelle sue relazioni riconosce l’incompletezza dei due istituti esistenti. Confido che il governo nei tempi più brevi possibili possa presentare in Aula il relativo pdl”.

 

Franco Santi, C10: “Gli istanti hanno in maniera molto efficace fatto presente all’Aula la problematica, la politica in questo caso è in forte ritardo, speriamo possa recuperare bene. Vorrei sottolineare quanto detto da Tonnini sull’importanza di coinvolgere le associazioni che svolgono volontariato, e ricordare al governo la necessità di intervenire a rinnovare la normativa sull’associazionismo e il volontariato”.

 

Alessandro Cardelli, Pdcs: “L’istituto in Italia esiste da nove anni e la lacuna è importante, perché riguarda categorie deboli, anziani, malati terminali, tossicodipendenti”.

 

Valeria Ciavatta, Ap: “In generale, avrei piacere che si ponesse più attenzione a quanto già il legislatore ha prodotto e che non sempre viene applicato. Anche per pratiche della Pa, l’amministrazione deve iniziare ad applicare le norme orientate alla semplificazione e alla collaborazione con l’utenza, come l’articolo 16 della riforma della Pa. E’ abbastanza grave che le norme ci siano e non siano applicate. E’ grave poi che i vertici dell’amministrazione ignorino disposizioni di questo tipo. Gli istanti hanno presentato una richiesta valida perché l’art.16 della legge 59 del 2011 non copre tutte le esigenze, ma in ambito notarile ci sono riferimenti per persone temporaneamente impedite”.

 

Francesca Michelotti, Su: “Ci sono molti casi in cui l’amministrazione di sostegno è la scelta più giusta, senza dover ricorrere a provvedimenti previsti in casi molti più gravi in cui si sottrae del tutto l’autonomia di chi viene sostenuto. E’ un istituto flessibile. Mi auguro che la legge possa adottare procedure molto semplici e rapide affinché l’istituto sia favorito”.

 

Filippo Tamagnini, Pdcs, al posto di Mirko Tomassoni, Psd, assente: “L’amministratore di sostegno è un istituto giuridico il cui scopo è la tutela della persona che si trovi in condizione di incapacità, anche solo temporanea, senza la possibilità di interdirla. In Italia è possibile nominare questa figura anche quando manca l’infermità di mente, ma non c’è un aiuto per sopperire la capacità di curare i propri interesse. Il nostro sistema oggi prevede che l’incapace possa essere tutelata con interdizione e inabilitazione, la proposta di legge non le eliminerebbe ma diventerebbero ipotesi residuali”.

 

William Giardi, Upr: “L’istituto va a completare i due già esistenti con caratteristiche di maggior flessibilità. Per gli altri due istituti deve esserci infermità non temporanea. L’amministratore di sostegno non richiede necessariamente l’infermità e si veste sulle caratteristiche dell’individuo nell’ottica del minimum ledere”.

 

Maria Luisa Berti, Ns: “Mi associo nel ringraziare gli istanti che hanno sottoposto all’Aula un argomento di così tanta emergenza. Vorrei fare un monito per la stesura della legge. L’interdizione e l’inabilitazione hanno una procedura piuttosto lunga, nell’introduzione del nuovo istituto si deve tenere in considerazione massima di realizzare una procedura finalizzata alla nomina dell’amministratore sostegno veloce e in tempi brevi. Credo inoltre che debba essere un soggetto di assoluta fiducia per la persona sottoposta a questa tutela. Ho quindi qualche perplessità nell’andare ad attribuire queste funzioni specifiche ad associazioni perché il rapporto di fiducia dovrebbe essere più personale. Vista l’unanimità proporrei la votazione palese”.

 

Gian Carlo Venturini, Replica: “C’è condivisione e accoglimento dell’istanza che va a completare il quadro normativo. Si può ulteriormente precisare il quadro per le persone in difficoltà, introducendo un atto intermedio rispetto all’atto finale quale può essere l’interdizione”.

 

Rossano Fabbri, Ps: “L’istanza merita accoglimento, l’amministratore di sostegno è una figura diversa dal curatore. Ha una funzione più di sostegno alla persona bisognosa nel calibrare il suo intervento. Il voto del mio gruppo consiliare sarà favorevole”.

 

– Istanza d’Arengo n.13 – Cittadini Sammarinesi affinché venga regolato il “procedimento” relativo al cosiddetto reperimento di cose ritrovate. Approvata con 32 voti a favore, 15 contrari.

 

Valeria Ciavatta, Ap: “Esprimo assenso del gruppo a questa istanza d’Arengo”.

 

Augusto Michelotti, Su: “Ho avuto un’esperienza simile, una volta ho trovato in centro storico un braccialetto d’argento che ho consegnato alla Gendarmeria, ma non è stato consegnato a nessuno perché nessuno ha denunciato lo smarrimento dell’oggetto. L’istanza colma un vuoto normativo”.


Marco Podeschi, Upr: “Non credo ci sia un vuoto normativo a San Marino su questa materia. Non mi piace neppure che nel testo definito nell’istanza si vada a imitare la normativa italiana, non siamo un protettorato dell’Italia”.

 

Matteo Zeppa, Rete: “C’è una carenza normativa che va regolamentata. Accogliamo l’istanza anche se il senso civico non dovrebbe essere regolamentato”.

 

Rossano Fabbri, Ps: “Non esiste una lacuna legislativa, perché se ne occupa il ‘diritto romano comune’ degli oggetti smarriti. Non appoggiamo l’istanza d’Arengo presentata dai cittadini. In quest’Aula si continua a parlare di “acuna normativa, ma ci sono sentenze (quella del 7 febbraio 1941 ed anche altre), che regolano perfettamente la procedura a cui fare riferimento in caso di ritrovamento di cose smarrite”.

 

Stefano Macina, Psd: “Siamo favorevoli sulla base delle motivazioni esposte dal segretario di Stato agli Affari interni. Speriamo che questa istanza permetta di giungere a un iter di aggiornamento normativo”.

 

Massimo Cenci, Ns: “E’ evidente che in alcuni casi ci viene data la possibilità di intervenire per migliorare alcuni aspetti del nostro ordinamento giuridico. E’ opportuno accogliere questa istanza a tutela di chi perde i propri beni, ma anche di chi li ritrova”.

 

        Istanza d’Arengo n.20 – Cittadini Sammarinesi per un riordino sistematico delle fonti del diritto sammarinese anche tramite il coordinamento di un servizio telematico ufficiale dedicato sul sito web del Consiglio grande e generale e l’implementazione di un meccanismo per la stesura di testi normativi consolidati a seguito di modifiche e integrazione dei testi originari. Approvata maggioranza.

 

Gian Carlo Venturini, segretario di Stato per gli Affari interni: “La segreteria di Stato ha già avviato due progetti volti a migliorare la fruibilità normativa sammarinese. Il primo si è concretizzato con la realizzazione di una guida alla redazione di testi normativi, il formulario risponde all’esigenza di standardizzare testi e semplificare il lavoro degli operatori e rendere omogeneo il sistema delle fonti. Per il secondo progetto è stato coinvolto l’istituto giuridico sammarinese che ha già proceduto alla raccolta sistematica diverse normative. Pur condividendo l’esigenza degli istanti, l’approvazione dell’istanza, così come formulata, determinerebbe diversi problemi applicativi. Sarà presentato un odg nel corso del dibattito dai consiglieri di maggioranza”.

 

Roberto Ciavatta, Rete: “Sono favorevole all’approvazione dell’istanza. Ognuno dei presenti in Aula si è imbattuto nella difficoltà nel reperire materiale per discutere norme. La stesura dei testi pubblici faciliterebbe il compito. Abbiamo constatato la creazione di gruppi ad hoc per il raggruppamento normativo. Qui si tratta piuttosto di essere a conoscenza dell’ultima versione di una norma. E’ importante che l’istanza di questa natura sia accolta”.

 

Gian Nicola Berti, Ns: “Questa istanza affronta uno dei più grossi vulnus del nostro ordinamento, da quando è iniziata una produzione legislativa priva di requisiti di sistematicità. E ciò rende, per il cittadino come per gli operatori, difficile il reperimento del precetto. Vi è questo caos normativo per responsabilità prima di tutto del legislatore sammarinese, quindi la responsabilità è nostra. Si tratta di fare semplicemente un’attività di raccordo e di verifica, delegata a un esperto, di modo che abbiamo un minimo di certezza del diritto. Dobbiamo avere più attenzione nel curare la sistematicità delle norme”.

 

Gloria Arcangeloni, Rete: “E’ indispensabile andare ad approvare l’istanza. Non avendo ancora il testo dell’odg a portata di mano, mi viene spontanea la domanda per il segretario: ‘Lo vogliamo davvero che i nostri cittadini conoscano le leggi o preferiamo lasciarli all’oscuro?’”

 

Andrea Zafferani, C10: “L’istanza e quello che stiamo facendo nel regolamento consiliare sono due profili diversi. Sul regolamento stiamo ancora ragionando preliminarmente sulla possibilità di prevedere che ad ogni modifica di legge ci sia un testo unico con valore legale da subito. Ma non so se sia possibile. Un tentativo è stato fatto con la legge sulle società, che era stata sistematizzata con decreto delegato poi non ratificato e tutto è decaduto. Ma l’istanza chiede un’altra cosa, altrettanto valida, che si può fare anche domani mattina. Cioè, prevedere che a seguito di ogni modifica legislativa si crei un testo che abbia valore di consultazione per cittadini e per operatori del diritto. Abbiamo preso l’abitudine di modificare leggi approvate meno di un anno fa. Non capisco che problema ci sia nell’attuare l’istanza, speriamo che nell’odg ci sia scritto comunque qualcosa che vada in questa direzione”.

 

Valeria Ciavatta, Ap: “E’ evidente che i principi scritti nell’istanza sono da me condivisi e parlo anche per il mio gruppo. L’istanza richiama il dovere dell’amministrazione di aggiornare e rendere fruibili le normative alla luce delle modifiche del Consiglio grande e generale. Il famoso obbligo di prevedere che ogni ufficio predisponga un sito web per spiegare all’utenza ogni servizio a sua disposizione, presuppone anche il dovere di pubblicare le normative vigenti. La legge sulla dirigenza del 2009, la legge quadro n.106 del 2009, la n.188 del 2011, dicono tutte questo: che gli uffici e l’amministrazione hanno il dovere di mettere a disposizione di chiunque le fonti normative che governano l’attività amministrativa. Dobbiamo fare in modo che il governo intervenga affinché uffici pubblici pubblichino quello che già applicano, che l’istituto giuridico dia supporto di tipo compilativo. Questi obiettivi sono anche presupposto delle valutazioni del Greco. Inoltre, se vogliamo guardare a una migliore integrazione con l’Europa, è indispensabile partire al più presto con la traduzione dei testi”.

 

Elena Tonnini, Rete: “Non posso che esprimere favore per un’istanza che sarebbe positiva anche per i lavori consiliari. Stiamo chiedendo a ditte estere di venire a investire, ma non forniamo loro strumenti e leggi fruibili e immediatamente comprensibili. E la stessa cosa vale per l’Europa. I cittadini si sono resi conto del problema e il governo invece di attuare l’istanza decide di presentare un odg che non abbiamo ancora avuto modo di vedere. Trasformare l’istanza in odg è un modo sistematico per rimandare le tematiche ”.

 

Franco Santi, C10: “Ad oggi, nel 2013, l’organizzazione dell’apparato pubblico non è in grado di offrire garanzia di certezza del diritto e di trasparenza. Credo che contestualmente alla presa d’atto si sia voluto complicare un po’ troppo la questione. E’ compito istituzionale di ogni ufficio della Pa pubblicizzare e rendere conoscibile le regole del proprio settore. Credo sia necessaria una volontà politica precisa e che il problema sollevato dagli istanti possa risolversi velocemente”.

 

Luca Beccari, Pdcs: “Credo si possa andare nella direzione sollecitata dagli istanti. Ben venga l’implementazione di strumenti che ci permettono di consultare testi aggiornati. Va detto però che vi è, da una parte, la condivisione dello spirito dell’iniziativa, e dall’altra il tenore letterario dell’istanza, se nella pratica sia applicabile, che è in dubbio”.

 

Ivan Foschi, Su: “E’ un’istanza che accogliamo con favore. A fine dibattito l’odg ci pare un’utopia. Se vogliamo diventare un Paese moderno, dobbiamo lasciarci alle spalle certi margini che diventano discrezionalità. Certezza del diritto significa limitare gli spazi interpretativi. L’istanza va quindi accolta perché necessaria, si troveranno quindi gli strumenti, tempistiche. E’ cosa utile e doverosa quella che ci viene richiesta”.  

 

Simone Celli, Ps: “Concordo con le valutazioni che hanno sviluppato con me tutti i colleghi, sui temi sollevati dagli istanti dobbiamo attivarci per dare risposte concrete. Improntate alla praticità e alla certezza del diritto e a garantire la sua comprensibilità. Il nostro atteggiamento sarà assolutamente favorevole all’istanza”.

 

Giovanni Lonfernini, Upr: “Il dibattito ha fatto emergere l’importanza dell’argomento e le difficoltà di carattere applicativo nel riuscire a dar corso alla richiesta degli istanti. Noi riteniamo l’istanza abbia un duplice merito, avanzare richiesta nell’ottica della fruibilità delle norme dello Stato da parte degli operatori pubblici e privati. Quindi di osservare una forte cura nel realizzare la sistematicità delle norme. Il segretario ci ha illustrato una serie di progetti adottati per il miglioramento dell’attività legislativa, quando si lavora in questo senso si fa una scelta in linea con ciò che è evidenziato dagli istanti. Mi preme fare una richiesta al governo: in questi anni l’istituto giuridico ha svolto un ruolo importante. Il mio auspicio è che nei prossimi mesi il suo ruolo sia ulteriormente valorizzato”.

 

Andrea Belluzzi, Psd: “Esprimo parere positivo del Psd all’istanza. Il dibattito ha sollevato l’esigenza di migliorare l’accesso e l’uso delle norme. Anche attraverso il nostro portale delle leggi e dei decreti è possibile intervenire, introducendo collegamenti ipertestuali sulle norme. Il nostro sistema non è fatto solo di norme di diritto positivo, ma anche di diritto comune. E’ opportuno inserire sul sito delle leggi e decreti l’accesso alla sua giurisprudenza, di qui l’importanza dell’intervento dell’istituto giuridico”.  

 

Lorella Stefanelli, Pdcs: “In attesa che il governo individui strumenti e modalità più idonee, un aiuto alla chiarezza normativa potrebbe venire dagli estensori della legge con l’elencazione puntuale di leggi e articoli di legge che si vogliono abrogare, limitando così al massimo il ricorso alla formula abusata dell’abrogazione tacita in fondo alle leggi”.

 

Gian Carlo Venturini, segretario di Stato replica: “Nel corso del dibattito, come segreteria, concordo l’assenso sull’istanza da parte dei gruppi. Credo sia opportuno a questo punto accogliere l’istanza d’Arengo e vorrei precisare a verbale che per la sua attuazione si individueranno modalità e siti più idonei per procedere”.

 

– Istanza d’Arengo n.12- Cittadini sammarinesi affinché sia assicurata adeguata copertura finanziaria al “Fondo per la cooperazione allo sviluppo internazionale”, in modo da rispecchiare gli standard internazionali dei Paesi europei. Approvata all’unanimità.

 

Gloria Arcangeloni, Rete: “Sarebbe importante avere un riscontro diretto di come questi fondi vengano effettivamente utilizzati, ma restiamo comunque favorevoli all’istanza presentata dai cittadini”.

 

Francesca Michelotti, Su: “Più della metà dei soldi che giungono nei Paesi in via di sviluppo giungono dall’Unione Europea e dalla “nostra vicina”, l’Italia, circa un miliardo di euro. Credo che sia sostenibile per la nostra comunità versare una somma di 150 mila euro al Fondo per la cooperazione allo sviluppo internazionale. Io penso che San Marino con la sua realtà socio-economica può fare molto per creare dei modelli cooperativi esportabili mettendo insieme le intelligenze e le capacità presenti in questo paese. Siamo favorevoli a questa istanza.

Elena Tonnini, Rete: “Siamo favorevoli all’istanza d’Arengo proposta con grande sensibilità dai cittadini”.

 

Luca Santolini, C10: “San Marino non deve guardare solo al proprio orticello ma deve fare qualcosa di concreto per le popolazioni in via di sviluppo per questo voteremo a favore dell’istanza”.

 

Marco Podeschi, Upr: “La Repubblica di San Marino ha sempre aiutato i bisognosi. I paesi più avanzati e più evoluti da un punto di vista economico hanno una forte responsabilità morale ed etica nei confronti dei paesi più deboli. Al di là della somma stanziata l’auspicio è che ci sia un’assunzione di responsabilità a livello etico”.

 

Roberto Ciavatta, Rete: “Sono favorevole all’istanza, auspicando anzi un aumento delle risorse impiegate per la solidarietà internazionale. Ci sono tanti sprechi che possiamo ridurre per destinare a interventi di questa natura”.

 

Simone Celli, Ps: “Grazie ai firmatari dell’istanza perché portano all’attenzione dell’Aula un tema altamente significativo. Il ruolo che può avere San Marino nella cooperazione internazionale”.


Manuel Ciavatta, Pdcs: “150 mila euro circa non sono tanti soldi, ma sono un segno concreto di quello che il paese di San Marino può continuare a dare per aiutare i più bisognosi”.  

 

Pasquale Valentini, segretario di Stato per gli Affari esteri: “Ringrazio per l’orientamento positivo di tutti. Sulla destinazione dei fondi posso assicurarvi che solo pochi siano interventi diretti dello Stato, facciamo parte di organizzazioni come Unicef e Croce rossa attraverso cui interveniamo. Ma la maggior parte degli interventi sono complementari di iniziative, enti e soggetti che danno volontariamente vita a forme di associazioni. Siamo intervenuti in tantissimi Paesi del mondo in progetti precisi, le donazioni non sono fatte per il sostentamento dell’associazione stessa”.

 

 

– Istanza d’Arengo n.17- Cittadini sammarinesi per la sostituzione di lampade a led sulle strade principali e/o con illuminazione più energivora. Accolta all’unanimità.

 

– Istanza d’Arengo n.18- Cittadini sammarinesi per la riqualificazione energetica dell’Ospedale di Stato. Accolta all’unanimità.

 

Teodoro Lonfernini, segretario di Stato per il Turismo, con delega ai rapporti con l’Aass: “Riteniamo di non accogliere l’istanza n.15 per ragioni di sicurezza; mentre sono a proporre di accogliere l’istanza n .17, compatibilmente a quanto previsto dalla normativa e nei limiti delle risorse economiche a ciò destinate. Infine proponiamo di accogliere anche l’istanza n.18”.

 

Gloria Arcangeloni, Rete: “Rispetto all’ospedale, dove sono spesi 50 mila euro al mese solo per il gas, è un controsenso pensare che quando si vanno a fare interventi strutturali, come parcheggi, non si sia mai stato pensato a realizzare un progetto a monte geotermico. Un altro punto, in previsione del referendum per l’Ue, vorrei si tenesse conto che c’è piano europeo sul risparmio energetico, con obiettivi e standard da rispettare entro il 2020. Apprezziamo e siamo per l’accoglimento di queste tre istanze”.

 

Luca Santolini, C10: “Ringrazio il segretario di Statoper riferimento, le osservazioni fatte su tutte e tre le istanze mi trovano d’accordo”.

 

Roberto Ciavatta, Rete: “L’accoglimento di due istanze su tre può farci contenti, ma il no a quella più realizzabile, ovvero la proposta di spegnere un lampione ogni due, mi lascia un po’ perplesso. I lampioni infatti sono molto ravvicinati e lo spegnimento consentirebbe un risparmio notevole in breve tempo. Il mio movimento è a favore di tutte e tre le istanze”.

 

Augusto Michelotti, Su: “Sulla prima istanza, la n. 15, ho pensato ‘come mai non ci abbiamo pensato prima?’. Ci siamo informati dai tecnici, il tratto di superstrada è stato pensato non in tempi di spending review per garantire una maggiore sicurezza. Se si vede meglio dovrei essere più sicuro, e sulla sicurezza non transigo, prima la sicurezza poi il risparmio”.  

 

Marco Podeschi, Upr: “Al di là dell’istanza d’Arengo, ci sono atti cui non servono leggi. Mi riferisco all’ospedale di stato, alcuni atti auspico vengano compiuti celermente. L’Upr ha fatto anche un’interrogazione sull’Iss e sue forniture, visto che spende milioni di euro per le proprie infrastrutture, mi chiedo, ma i suoi tecnici cosa hanno fatto in questi anni?”.

 

Andrea Belluzzi, Psd: “Non dimentichiamoci l’odg sulla spending review che in parte risponde all’impegno richiesto dagli istanti. Prendiamo atto della relazione del segretario Lonfernini sulle istanze. Ci sarà una progettualità per affrontare tutto il consumo energetico del patrimonio della Pa”.

 

Manuel Ciavatta, Pdcs: “Lancio uno stimolo. Perché non si può pensare a un co-generatore per l’ospedale? Costa molto ma è la soluzione migliore nell’ottica di un risparmio futuro. Inoltre mi trovo d’accordo con la proposta di risparmio sulle strutture pubbliche troppo illuminate di notte”.

 

Teodoro Lonfernini, segretario di Stato, replica: “L’azienda servizi è impegnata al raggiungimento di un risparmio energetico vero e proprio da diversi anni, non sono auspici, ma azioni di carattere concreto. Tra il 2006 e il 2008 sono state accolte istanze dove i cittadini chiedevano lo smantellamento in alcune vie di dossi. Questi sono stati smantellati, ma in quei tratti è aumentata l’incidentalità. Non posso permettermi che un’istanza approvata infici la sicurezza. Confermo perciò l’indirizzo di respingere l’istanza n. 15”.

 

– Istanza d’Arengo n.19- Cittadini sammarinesi per l’impiego della massa nevosa ad integrazione del patrimonio idrico. Istanza respinta, con 14 voti a favore e 27 contrari.

 

Elena Tonnini, Rete: “Siamo favorevoli perché siamo completamente dipendenti dall’esterno per quanto riguarda la risorsa idrica. E soprattutto dipendiamo dal Marecchia che se non piove non ha acqua. Mi chiedo come ciò possa coniugarsi con l’intenzione del governo di creare una spa in centro storico. Possiamo solo sperare che piova molto. Invito il governo a prendere in considerazione progetti come quello proposto nell’istanza.

 

Gloria Arcangeloni, Rete: “Non capisco perché non possiamo imparare dal passato e dalla storia per rendere San Marino indipendente e autosufficiente per ciò che concerne la risorsa idrica. C’è un circuito di cisterne antiche ma esistenti. Perché non incentiviamo cittadini a installare cisterne per rendere autosufficiente la propria abitazione o il proprio condominio?”.

 

Roberto Ciavatta, Rete: “La problematica dell’acqua è sentita senza dubbio dal nostro paese. Tante ipotesi si sono susseguite in tutti questi anni. La pericolosità di un unico invaso di grande dimensioni è che potrebbe creare degli scompensi sul territorio, ma ancora non so a che punto sia la progettazione. Credo che sarebbe meglio creare tanti piccoli depositi che potrebbero andare a sostenere i consumi. Il Consiglio dovrebbe accogliere l’istanza. Dovremmo tornare ad accogliere il bene acqua che abbiamo sotto forma di neve”.

 

Federico Pedini Amati, Ps: “Abbiamo parlato tanto di approvvigionamento idrico perché la Repubblica di San Marino tanto non ha fatto fino ad oggi in merito a questo problema. Dobbiamo dare in questo senso risposta all’intera cittadinanza e non solo all’istante che ha presentato l’istanza d’Arengo. Spendere meno nell’approvvigionamento idrico è comunque un modo di attivare la spending review.”

 

Augusto Michelotti, Su: “Si sta parlando più di approvvigionamento idrico che dell’oggetto dell’istanza ovvero ‘usiamo la neve per i periodi di siccità’. Non voglio attirare le antipatie di qualcuno ma non sono d’accordo su questa istanza d’Arengo e mi auguro che non venga approvata perché comporterebbe costi inutili per la società sammarinese. Disturberebbe il normale andamento dei fenomeni naturali. Si faccia piuttosto un Piano di approvvigionamento idrico serio perché fino ad oggi si è fatto poco o quasi niente”.

 

Matteo Zeppa, Rete: “E’ un’istanza su cui avevamo lavorato come società civile. Istanza che potrebbe dare sviluppo unico a San Marino sul fronte dell’approvvigionamento idrico. Non vedo quali siano le motivazioni per non accettare questo proposito. Non si può usare solo la scusa “degli alti costi” per non portare avanti i progetti a San Marino. Questa istanza dice solamente di intraprendere degli studi”.

 

Marco Podeschi, Upr: “Siamo favorevoli all’accoglimento dell’istanza. Non capisco perché l’acqua piovana si può usare e la neve no. Questo è un piccolo segnale, un progetto sperimentale che a mio avviso dovremmo fare. Perché l’azienda di servizi, che fa tanti progetti sperimentali, non si cimenta in un’idea del genere?”.

 

Franco Santi, C10: “La problematica del risparmio idrico andrebbe affrontata in maniera organica. Dovremmo pensare a dei serbatoi di raccolta delle acque destinati all’irrigazione di campi e parchi. L’approccio più giusto che auspico in questo settore è quello di una corretta pianificazione. Serve un Piano organico che tenga in considerazione tutti gli aspetti”.

 

Oscar Mina. Pdcs: “Risorsa idrica è sicuramente da salvaguardare. L’azienda di servizi ha concentrato la sua campagna di comunicazione verso un contenimento del fabbisogno idrico. Lo studio di fattibilità per la realizzazione del grosso invaso è in corso. In questo momento non so se siamo in grado di fronteggiare costi per contenere masse nevose ad integrazione del patrimonio idrico. Questa istanza al momento non può essere accolta”.

 

Segretario di Stato al Turismo, Teodoro Lonfernini: “Ringrazio gli istanti per aver trattato un tema di estrema qualità da un punto di vista progettuale. Ho riportato una serie di criticità oggettive dal punto di vista progettuale portando al contempo elementi propositivi. Il Governo vuole riuscire in quella impresa che mira a colmare esigenza di autonomia della Repubblica di San Marino nel suo sistema di approvvigionamento idrico. Dico no all’istanza perché devo avere pienamente rispetto di quello che può comportare istanza d’Arengo. Il governo dovrebbe dare nei prossimi 6 mesi risposte concrete: usare masse nevose, collocarle in siti adeguati e trasformarli in fonti energetiche per la stagione successiva. Non posso impegnarmi su questa istanza perché nei prossimi 6 mesi non è possibile concludere quell’aspetto di carattere progettuale. E non posso neppure impegnare l’Azienda di servizi a raccogliere quella neve per collocarla in posti che al momento non abbiamo. Nel corso dell’estate abbiamo ricevuto dichiarazioni velate da parte del sindaco di Rimini che ci diceva in sostanza di essersi stancato di ricevere la nostra acqua: acqua per cui paghiamo 3 milioni di euro. Noi allora dobbiamo investire ma non per ricevere gentili concessioni, bensì dobbiamo investire sulle infrastrutture, come sull’invaso di Gorgascura. Io voglio puntare a un paese che diventa autosufficiente dal punto di vista dell’approvvigionamento idrico. La filosofia del “no” all’istanza è che non posso impegnarmi nell’arco di sei mesi in una situazione di carattere progettuale che richiederà ancora del tempo. Ma la disponibilità da parte mia c’è”.

 

Matteo Zeppa, Rete: “Apprezzo l’onestà intellettuale del segretario che non può prendere in considerazione l’istanza per mancanza di tempo nel dare risposte a cittadini entro sei mesi. Chiedo al segretario di impegnarsi affinché anche gli altri membri del governo facciano altrettanto”.  

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