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San Marino, un esempio per Firenze

da Redazione

Il legame con un territorio è fatto di momenti, di idee. Di rispetto per l’arte, lì dove l’arte diventa luogo di complementarietà, di profondo rispetto. Da vivere. Anche durante una cena.

 

di Alessandro Carli

 

La Ferrari è la Ferrari. Punto. E la polemiche scatenate a inizio estate sull’affitto di Ponte Vecchio a Firenze – i cittadini erano neri e si sono sfogati sui blog – ha trovato l’immediata replica del sindaco Matteo Renzi: “Lo abbiamo fatto, lo rifarei, lo rifaremo, anche perché è un’iniziativa che ha portato un milione di euro di indotto. Non è la prima volta che si chiude Ponte Vecchio, è già accaduto con Dalla e con Cavalli. Stavolta un centinaio di miliardari di tutto il mondo sono venuti a Firenze, hanno portato soldi in città e si sono resi conti cosa può voler dire investire qui. E li abbiamo pure fatti pagare”.

Chissà cosa sarebbe accaduto se a chiedere il Ponte Vecchio fosse stata un’azienda toscana, magari fiorentina. Magari la famiglia Della Valle…

Di certo è che il parallelo tra la città dell’Arno e San Marino, oggi, fiorisce spontaneamente: nel capoluogo gigliato un putiferio di polemiche, sul Titano la consapevolezza che la cena organizzata sul Pianello in occasione della convention del Gruppo Colombini sia un’iniziativa raffinata, un’occasione per poter ammirare, all’ora del tramonto, uno dei luoghi più caratteristici del Monte, quella terrazza che dà sulla Carpegna da cui, come disse Antonio Paolucci, direttore dei Musei Vaticani, si può ammirare “un paesaggio mozartiano, con note altissime cadute improvvise”.

Il legame con un territorio è fatto di momenti, di idee. Di rispetto per l’arte, lì dove l’arte diventa luogo di complementarietà, di profondo rispetto. Da vivere. Anche durante una cena.

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