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San Marino, gestione rifiuti Beccari: la chirurgia estetica e l’arte dei Waste Mutoid

da Redazione

“Senza ombra di dubbio tutti gli scarti provenienti da cliniche estetiche e/o da quelle ospedaliere sono gestiti sotto al capitolo 18”.

 

di Mirkare Manzi


Manti stradali, chirurgia estetica ma anche arte. Tre luoghi e tre argomenti solo apparentemente distanti, che oggi affrontiamo sotto il profilo della gestione dei rifiuti.

Iniziamo dall’asfalto, ovvero dalle buche “a cielo aperto” che spesso si incontrano e che, sempre con maggior frequenza, ci costruingono a cambiare itinerario oppure ad aspettare il semaforo verde. Al di là del poter vedere cosa c’è sottoterra e di qualche raro ritrovamento archeologico, c’è un aspetto molto interessante, che differenzia il Monte Titano dalla vicina Italia.


Spesso, girando a piedi o in automobile, si possono incontrare dei cantieri aperti che riguardano alcuni lavori per il rifacimento del manto stradale. L’asfalto per così dire “vecchio” può essere riutilizzato come si fa, per esempio, con le bottiglie di vetro o altri materiali?


“La normativa in riferimento è molto discussa in quanto, in Italia, si pretende che l’asfalto definito ‘vecchio’ sia trattato adeguatamente all’interno di idonei impianti, al fine di assicurarsi che non rilasci sostanze definite ‘pericolose’ – come ad esempio il petrolio o simili – e poi impiegato di nuovo per i lavori che riguardano i sottofondi o le strade. All’interno della Repubblica di San Marino l’approccio e l’itinerario è diverso: sul Monte viene considerato come un materiale di scarto edile simile alle macerie, quindi viene recuperato presso gli impianti autorizzati, per poi essere impiegato nuovamente”.


Come riportato su San Marino Fixing qualche tempo fa, anche sul Titano la chirurgia estetica ha molte “estimatrici”. Le varie protesi utilizzate per correggerre i difetti o inseguire la bellezza eterna e perfetta, che tipo di rifiuto sono? Possono essere considerate scarti sanitari?


“Senza ombra di dubbio tutti gli scarti provenienti da cliniche estetiche e/o da quelle ospedaliere sono gestiti sotto al capitolo 18. Sono da considerarsi sotto detto capitolo non solo le protesi o scarti di tessuto umano, ma anche i vari indumenti da sala operatoria”.


Recentemente nella vicina Santarcangelo di Romagna c’è stata una polemica tra il comune e i Waste Mutoid, gruppo di artisti che lavorano con gli oggetti di scarto. Ho avuto modo di vedere le loro opere: utilizzano ferro, plastiche, vernici. Gli oggetti che i Mutoid recuperano possono essere in qualche modo pericolosi per la salute dell’uomo?


“I Waste Mutoid, sono eccellenti artisti, creano le loro opere dagli scarti, dai pezzi di risulta ed in qualche modo riciclano a tutti gli effetti. Molto probabilmente, le polemiche sono nate dal loro modo di vivere, e non dal fatto che riciclano parti destinate a smaltimento. Occorre ricordare che la normativa rifiuti è molto rigida, quindi senza autorizzazioni preventive non si possono stoccare, trattare, manipolare, smontare, disassemblare, parti di risulta tipo, automobili, elettrodomestici, plastiche, gomme, eccetera. La questione sarebbe ben diversa, se fosse un’associazione riconosciuta giuridicamente, con sede stabile ed operasse in base alle regole… ma se cosi fosse non sarebbero i Waste Mutoid”.

 

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