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San Marino, la CSU sulla riforma fiscale: “Gli impegni verbali non bastano”

da Redazione

Riforma fiscale: nel faccia a faccia di questa mattina a Palazzo Begni emergono disponibilità del governo a cambiare la proposta di legge. Cauta la CSU: “Gli impegni verbali non bastano”.

SAN MARINO – Riforma fiscale: nel faccia a faccia di questa mattina a Palazzo Begni emergono disponibilità del governo a cambiare la proposta di legge. Cauta la CSU: “Gli impegni verbali non bastano”.

Oltre duecento persone si sono radunate questa mattina davanti a Palazzo Begni, nonostante la pioggia, per manifestare la loro protesta e indignazione verso l’iniquità della proposta di legge di riforma tributaria già portata in prima lettura consiliare.

C’era grande attesa tra i rappresentanti sindacali e i lavoratori per conoscere l’esito dell’incontro, nel corso del quale il Segretario di Stato ha espresso verbalmente alcune disponibilità a considerare le richieste del sindacato, in ordine ai tre punti principali: il ripristino della no tax area per i redditi da lavoro dipendente e da pensione; il forte abbassamento della tassazione dei lavoratori dipendenti e dei pensionati, attraverso una sostanziale revisione delle aliquote, tutelando in modo particolare i redditi bassi e medi: l’istituzione di efficaci strumenti di accertamento del reddito da lavoro autonomo e di misure di controllo in grado di mettere fine alla gravissima piaga della elusione/evasione fiscale.

In tal senso, il sindacato ha ribadito che non vuole limitarsi a risolvere il problema, creatosi con la proposta di legge, dell’enorme aumento della tassazione dei lavoratori dipendenti e dei pensionati: per raggiungere un punto di equilibrio, è altrettanto importante e necessario che vengano inseriti anche tutti gli strumenti necessari per l’accertamento dei redditi delle categorie del lavoro autonomo, ad iniziare dall’introduzione dell’obbligo di fattura, di scontrino e utilizzando la Smac Card per la tracciabilità della transazioni.

La CSU e i lavoratori esigono che tutti coloro che hanno dichiarato e dichiarano redditi assolutamente irreali e risili, ben lontani dalle loro reali ricchezze, siano finalmente chiamati a fare il loro dovere di fronte alla collettività da una legge equa, che faccia emergere per intero il reddito reale.

Il Segretario di Stato si è impegnato a far pervenire per iscritto le modifiche da apportare al testo del progetto di legge. Modifiche che ha affermato di voler presentare e discutere anche le categorie economiche.

La CSU ha chiaramente affermato che non bastono gli impegni verbali espressi dal Segretario per le Finanze; il sindacato la CSU vuole vedere nero su bianco un progetto di legge radicalmente modificato sui tre punti principali prima ricordati, per realizzare una riforma fiscale realmente equa, che tuteli i redditi da lavoro dipendente e da pensione, soprattutto quelli più bassi, e in grado di mettere fine alla evasione/elusione fiscale.

In tal senso la CSU conferma in toto lo stato di mobilitazione. La Centrale Sindacale Unitaria valuterà il merito delle proposte che la Segretarie Finanze invierà, per poi decidere le più opportune strategie da adottare. Resta inteso che se le proposte non saranno soddisfacenti, lo sciopero generale sarà proclamato in brevissimo tempo.

Durante la manifestazione, un gruppo di donne e mamme, aggregatesi spontaneamente, hanno letto una lettera appello, firmato sul momento da oltre cento persone, che poi hanno consegnato al Segretario di Stato.

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