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Motomondiale: pronti alla volata decisiva

da Redazione

Misano World Circuit: dal 13 al 15 settembre mezzo mondo in griglia. La Spagna domina, l’Italia arranca: due facce della crisi economica.

 

di Alessandro Carli

 

Ci voleva il ritorno di Valentino Rossi in Yamaha. Con il dottore tornato alla casa di Iwata (e alla vittoria, all’università della velocità, ad Assen), la passione romagnola per la MotoGp ha ripreso a correre. I calcoli dei tifosi sono abbastanza semplici: se lo scorso anno in Ducati il pilota di Tavullia è arrivato secondo, quest’anno, con una moto più competitiva (i risultati 2013 della rossa di Borgo Panigale sono abbastanza deludenti), può puntare alla vittoria.

Il nove volte campione del mondo sa di poter lanciare l’ultimo assalto al titolo. “Misano è una delle nostre due gare di casa, ci saranno tantissimi tifosi e l’atmosfera sarà speciale come sempre quando si corre in Italia. La pista è impegnativa, difficile, ma mi piace molto, poi ci sezioni davvero divertenti come l’uscita dalla curva del Tramonto ai curvoni veloci dopo il rettilineo posteriore. Dobbiamo lavorare bene in prova e cercare di fare una bella gara, combattere e giocarcela. In staccata sono un po’ in difficoltà, soprattutto all’inizio quando sono tanto pieno di benzina e ho le gomme nuove, che hanno più grip . Però io sono già al limite e faccio fatica a fermarmi. Nella seconda parte di gara riesco sempre ad andare meglio, con la ruota che scivola. La pressione che faccio sulla ruota davanti è un po’ minore e quindi riesco a controllare meglio la moto e a fare dei sorpassi. Non siamo lontani dai primissimi, dobbiamo però continuare a lavorare”.

Dalla sua, l’incitamento di tutta Tavullia, e il tifo dei tanto romagnoli. Nel frattempo Valentino interviene sui segreti della Honda RC213V, in particolar modo sul cambio seamless, e il mistero di una leva posizionata sul semimanubrio sinistro. “Non aziona il freno, ma il cambio. Il loro seamless, per essere ancora più veloce, non ha la folle tra prima e seconda, ma sopra la prima. Quindi, per evitare di innestare la folle involontariamente nelle staccate violente è stata inibita, salvo attivarla quando serve”.

Già, la Honda. E soprattutto il suo giovane fantino, quel Marc Marquez che sta abbattendo tutti i record da rookie. E di umiltà. Siamo certi che mercoledì 11 settembre molte persone che non leggeranno questo articolo (e quello di altri media del territorio) sgraneranno gli occhi se si recheranno, alle 17.30 in poi (siamo certi che Marquez sarà puntuale: è un pilota, e sa bene quanto vale un secondo o un decimo) a fare benzina a Corpolò. Il centauro della Honda difatti inaugurerà una stazione di servizio della piccola frazione di Rimini.

“Sono molto soddisfatto – ha spiegato Eros Tonini, titolare di un’altra stazione di servizio Repsol a Santarcangelo di Romagna – della presenza di Marquez all’inaugurazione”. Tonini poi ha spiegato com’è arrivato al marchio Repsol. “Prima eravamo indipendenti e adesso abbiamo decisioni di essere convenzionati con la Repsol. Un accordo che non cambierà i nostri prezzi concorrenziali e aumenterà la qualità dei nostri servizi”.

Al di là di un pieno e di una fotografia scattata assieme al simpatico spagnolo, leader della classifica della MotoGp, quello che si presenta alle porte del weekend di metà settembre è una sorta di chiamata finale. Per i pretendenti del titolo iridato nella classe regina (Marquez 233 punti, Pedrosa 203, Lorenzo 194, Rossi 156), nonostante le parole di Lorenzo che, dopo il successo sul filo dei millesimi, nicchia un po’: “Il Mondiale è quasi impossibile, è quasi finito. Deve succedere qualcosa di strano. Non dobbiamo pensare al campionato, dobbiamo solo concentrarci sulla prossima gara”. E Valentino? Di certo potrà far leva sul fattore casa, ma anche sulla sua classe. Per dimostrare che la vittoria ad Assen non è stato solamente un episodio.

Motori alti anche per la Moto2 – dopo il successo a Silverstone, Scott Redding ha fatto un bel balzo in avanti su Espargaro – e per la Moto3, terreno di caccia sempre della Spagna. Ci proverà Romano Fenani, miglior italiano in Inghilterra con il 12esimo posto. “A Misano spero di fare un passo avanti, sarebbe un bel regalo sia per noi che per i nostri fan”. Ci proverà anche il sammarinese Alex De Angelis (Moto2), che ad inizio luglio ha girato al “Simoncelli” con una Ducati Desmosedici GP13 del team Ignite Pramac Racing Team siglando un 1’37.00 quale suo miglior tempo.

Già, la Spagna. E l’Italia, relegata agli spunti di Valentino Rossi e poco più. Ma cos’è accaduto al Belpaese? Entrambi i Paesi stanno attraversando una forte crisi, eppure da un lato ci sono gli iberici che investono nello sport – da qualche anno le due ruote hanno quasi sempre la bandiera spagnola ben alta sui pennoni, e ogni stagione ‘esce’ un nuovo talento, pronto per combattere per i primi posti, senza dimenticare gli acquisti a fior di zeri nel settore calcistico, ultimo su tutti quel Bale che è passato al Real Madrid per una cifra che sfiora i 100 milioni di euro – dall’altro c’è un’Italia che, dopo gli anni d’oro di Capirossi, Biaggi, Melandri, Rossi, Dovizioso nelle moto; Alberto Tomba e Deborah Compagnoni nello sci, giusto per fare qualche esempio, sembra non riuscire più a far nascere e far crescere qualche sportivo.

Eppure, non dimentichiamolo mai, gli alfieri dello sport sono ottimi veicolatori dell’immagine di un paese. Si fa comunicazione anche attraverso i successi. Soprattutto attraverso i successi.

Però bisogna crederci.

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