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San Marino, il segretario Felici al Premio Ilaria Alpi di Riccione

da Redazione

Il politico sammarinese è intervenuto al dibattito dedicato alle infiltrazioni malavitose nell’economia, con un focus sui rischi che corre l’Emilia Romagna ed in particolare la costa Romagnola.

 

SAN MARINO – Il Segretario di Stato Claudio Felici ha partecipato, su invito dell’organizzazione del Premio Ilaria Alpi, al dibattito dedicato alle infiltrazioni malavitose nell’economia, con un focus sui rischi che corre l’Emilia Romagna ed in particolare la costa Romagnola. Viene raccontata anche la vicenda della Credito Sammarinese del Titano. Con esempi concreti e chiavi di lettura precise viene evidenziata dai relatori la enorme capacità di infiltrazione della ndrangheta nel tessuto economico ed il nuovo “identikit” dei protagonisti che fuoriesce completamente dagli stereotipi fissati nell’immaginario collettivo.

Oggi i capi appartengono alle generazioni figlie dei capi storici, sono laureati, culturalmente attrezzati, vivono completamente integrati e mimetizzati, sono essi stessi professionisti incensurati che gestiscono in maniera silenziosa il narcotraffico dalle proprie posizioni professionali affermate. L’impiego dei proventi dei traffici illegali sono destinati al nord, in Europa e al nord America, prevalentemente. L’Emilia Romagna è un’area interessata e ad essere avvicinati sono i piccoli imprenditori alle prese con problemi di sopravvivenza delle loro aziende, spesso con difficoltà di accesso al credito: attività alberghiere, della ristorazione, commerciali che vengono acquistate da prestanome che si presentano con i liquidi. Questo il quadro disegnato nel corso della Conferenza.

Il Segretario di Stato Claudio Felici viene intervistato sull’effetto dello scudo fiscale per San Marino e sulla caduta verticale di raccolta che ne è conseguita, quale elemento dimostrativo della provenienza malavitosa di quei depositi. Il Segretario ha fornito i dati ed ha tracciato il percorso seguito da San Marino dal 2008 ad oggi per l’adeguamento agli standard internazionali in merito alle normative dell’anti riciclaggio,della trasparenza, dello scambio delle informazioni a volere sottolineare come San Marino abbia adottato misure nette a seguito della presa di coscienza dei fenomeni distorsivi che avevano attecchito nel paese negli ultimi anni.

Il Segretario Felici ha sottolineato da un lato che San Marino non è terminale, ma piuttosto attraversato, come molti paesi europei e non solo, dal fenomeno delle infiltrazioni criminali nell’economia e, dall’altro, come la collaborazione tra i territori e le diverse giurisdizioni rappresenti oggi un tassello importante ed indispensabile per contrastare la criminalità.
E’ una strada che San Marino sta perseguendo con convinzione, come le viene riconosciuto sempre più spesso dagli organismi internazionali. Felici ha voluto precisare che il lavoro di adeguamento e rafforzamento della legislazione finora fatto, non si intende opporlo come fatto fine a se stesso in funzione di operazioni di immagine o come mera azione per riequilibrare distorsioni del passato, ma è inteso come percorso costante nel tempo che accoglierà le ulteriori evoluzioni, peraltro già tracciate in prospettiva dagli organismi internazionali.
“San Marino è impegnato in un cambio di sistema e in una conversione della sua economia, un processo che richiede tempo, azioni decise, modifiche legislative e rinunce a privilegi. Un cambiamento che si sta perseguendo con determinazione, che merita rispetto, senza volere negare la perdita di controllo sui fenomeni distorsivi dell’economia avvenuta negli anni scorsi e con il massimo livello di vigilanza possibile per il presente ed il futuro”.
Un breve scambio specifico vi è stato a proposito del reato di evasione fiscale a San Marino.
Felici nel fare un cenno alla riforma fiscale ha precisato che questa ripristina il reato di evasione fiscale nell’ottica di una più stringente e determinata tutela della legalità e quale strumento indispensabile nella lotta contro la criminalità.

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