Sui nomi la fantasia non ha avuto limiti: Langhe, Capitanata, Romagna (staccata dall’Emilia), e Terre di Bari. Questi alcuni dei nomi dei 36 distretti federali inseriti nella proposta taglia-sprechi avanzata dalla Società geografica al ministro Graziano Delrio. All’esame del tavolo di lavoro la riforma del titolo V della Carta Fondamentale che prevede l’abolizione delle 110 Province ed un riordino istituzionale funzionale per migliorare i servizi diminuendo la spesa pubblica. “Le nuove regioni sarebbero il risultato di un’aggregazione intercomunale – ha spiegato il Presidente della Società Geografica Italiana, Sergio Conti ad affaritaliani.it – . E non di un accorpamento delle province così come previsto dal ddl costituzionale approvato negli scorsi giorni.”. Si tratta di un disegno programmatico che trascende le consolidate suddivisioni amministrative provinciali e regionali. Competitività, sostenibilità ambientale, innovazione socio-culturale rappresentano i nuovi assets strategici su cui fondare una possibile proposta. L’obiettivo, secondo la Società Geografica, è quello di proporre un’organizzazione dell’Italia articolato in una molteplicità di centralità strategiche secondo l’individuazione di una pluralità di “nuovi fattori di localizzazione” che sostengano un ritaglio amministrativo adeguato al territorio.