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San Marino, “Le Origini” dei Quintorigo a “Nott’Arte 2013”

da Redazione

San Marino, “Le Origini” dei Quintorigo a “Nott’Arte 2013”. Sabato 3 Agosto 2013 – ore 24.00 al Giardini del Monastero di Santa Chiara, Repubblica di San Marino.

Ingresso € 5,00.

Dopo il successo ottenuto con il concerto tenuto al Teatro Molacchi di Perugia per il quarantennale di Umbria Jazz e la sublime performance con la guest d’eccezione Paolo Fresu, nell’ambito della rassegna “Percuotere la Mente”, i Quintorigo si concedono un altro concerto per il “pubblico di casa”, proponendo nel suggestivo e affascinante scenario naturale dei Giardini del Monastero di Santa Chiara, a San Marino Città, lo spettacolo: “Le Origini”.

Il concerto “Le Origini” nasce a seguito della pubblicazione da parte della Universal, etichetta discografica dei primi Quintorigo, di una sorta di “the best of”, al cui interno sono contenuti i

migliori brani tratti dai primi 3 album dei Quintorigo: Rospo del 1999, Grigio del 2000 e In Cattività del 2003.

Il concerto sarà quindi l’occasione per ascoltare e riascoltare brani come: Bentivoglio Angelina; Nero Vivo; Malatosano; Heroes; La Nonna di Frederick lo portava al Mare; Purple Haze; Highway Star; Deux Heures De Soleil e molti altri, assieme a alcuni del nuovo lavoro “Quintorigo Experience”, dedicato interamente a Jimi Hendrix.

Nei concerti live i Quintorigo si avvalgono della straordinaria voce di Moris Pradella, vocalist dal riconosciuto e apprezzato talento che interpreta al meglio il repertorio classico del gruppo. Dopo tanti anni, un’occasione unica per i fan di riascoltare dal vivo quei fantastici brani.

Quintorigo:

Valentino Bianchi, Sax

Gionata Costa, Violoncello

Andrea Costa, Violino

Stefano Ricci, Contrabbasso

Quintorigo

“Parlare di musica è come ballare di architettura”

Questo celebre aforisma dell’eclettico e geniale Frank Zappa sintetizza l’oggettiva impossibilità di sovrapporre concetti e strutture verbali all’ arte dei suoni, senza rischiar d’incorrere nel vizio dell’impoverimento, dell’equivoco sinestetico, dell’ incongruenza semantica.

Parlare dei Quintorigo, definire la loro estetica, descrivere (magari in due righe) le loro modalità di approccio compositivo, il loro substrato culturale e la mixture delle loro influenze artistiche, mettere un’etichetta al loro sound, rappresentano da sempre un arduo esercizio praticato da critici, musicologi, giornalisti, estimatori o detrattori. Esercizio di stile talvolta presuntuoso, spesso inutile, mai approdato a una soluzione perfettamente calzante ed esaustiva.

Forse non ha senso chiedersi che genere suonano i Quintorigo, di quali maestri abbiano continuato la lezione, come possa definirsi il loro sound. Perché una risposta univoca e condivisa non c’è. Forse ha più senso individuare i caratteri permanenti, i vettori costanti, che da sempre improntano il modus operandi della band, per capire appieno il senso del lavoro dei quattro musicisti romagnoli e della sussistenza vivace, feconda, orgogliosa e carica d’anni della “realtà musicale più interessante ed originale del panorama musicale italiano”, come qualcuno ha azzardato.

I binari su cui si muovono i Quintorigo sono tre: eclettismo, contaminazione, sperimentazione. Il primo deriva dalle esperienze formative giovanili (dal Conservatorio alle cantine, dall’orchestra sinfonica alla cover-rock band…).

La seconda è emanazione e rielaborazione del primo, in quanto tentativo tipicamente post-moderno di fondere l’eccellenza del passato in un nuovo linguaggio fatto d’echi e reminiscenze che suonino sorprendentemente nuove, talvolta, sembra paradossale, in netto contrasto con il passato (e con il presente). La terza è un’inclinazione psicologica, una costante e alienante forma mentis che porta a negare ciò che è stato detto o fatto, ciò che suona scontato o “pop”, nel senso deteriore del termine. Ciò che c’è, c’è già. E spesso non ci piace. Sperimentazione è ricerca di ciò che non c’è.

I Quintorigo cercano, inventano, sconvolgono, distruggono per ricostruire sulle rovine deframmentate dell’illustre passato, una lingua nuova fatta di suoni inascoltati, di strutture libere, di espressioni eterodosse e atmosfere stranianti. Forse ha senso conoscere e rispettare i Quintorigo per l’onesta missione che da oltre dieci anni portano avanti: fare musica diversa, senza pregiudizi di alcun tipo (storici, geografici, etnici, di genere…), senza compromessi degradanti, lontani delle logiche del mercato e dei media, motivati da un congenito e totalizzante amore per l’oggetto della loro ricerca, la musica stessa.

Quintorigo è senza dubbio uno dei gruppi musicali più originali e interessanti degli ultimi anni, che emerge con prepotenza e intelligenza nell’asfittico mondo musicale italiano, dimostrando che non esistono barriere tra i diversi generi musicali. Mostrando rare versatilità e capacità strumentali, i Quintorigo si permettono di shakerare suoni e generi musicali: classico, rock, jazz, punk, reggae, funky, blues, in un continuo gioco tra musica e voce il cui risultato è come un cielo sereno da cui improvvisamente arriva un temporale. Archi che diventano chitarre elettriche, distorte e violente, per poi tornare alle sonorità originarie, sassofoni indemoniati ma allo stesso tempo melodici, il contrabbasso che sostiene con una ritmica decisa e la voce che incornicia i suoni spaziando sulle più diverse timbriche.

Questo è ciò che contraddistingue in modo inequivocabile ed ineguagliabile i Quintorigo, facendo della loro musica un marchio di fabbrica: il sound Quintorigo. La singolarità dei suoni, strumentali e vocali, in una riuscitissima commistione tra generi musicali più diversi, insieme all’originalità dei testi, offrono una combinanza che non permette di annoiarsi all’ascolto.

Nel corso degli anni i Quintorigo hanno maturato una grande esperienza live, calcando palchi in ogni angolo della penisola.

Nel loro palmares troviamo: 1° posto ad Arezzo Wave 98; Premio della Critica e Premio come Miglior Arrangiamento al Festival di Sanremo ’99; vincitori del Premio Tenco ’99 come miglior opera prima; Premio come Miglior Arrangiamento al Festival di Sanremo 2001.

Numerose anche le partecipazioni a festival, rassegne e manifestazioni come il Concerto del 1° Maggio in Piazza San Giovanni a Roma, Umbria Jazz, il Premio Ciampi, il Premio Recanati, il Mittlefest di Cividale del Friuli, il Premio Tenco e Musicultura a Macerata, solo per citarne alcuni.

A queste si affiancano delle collaborazioni dagli esiti geniali, sia live che in studio, con artisti come: Roberto Gatto, Franco Battiato, Enrico Rava, Antonello Salis, Carmen Consoli, Ivano Fossati, Vincenzo Vasi, Gabriele Mirabassi, Maria Pia de Vito, Paolo Fresu, Juliette Lewis, Eric Mingus.

I Quintorigo hanno inoltre contribuito alla causa sostenuta da AMREF, effettuando diversi concerti in cui si sono raccolti fondi e si è divulgata l’attività della organizzazione umanitaria. Un’altra realtà impegnata nel sociale a cui sono vicini i Quintorigo è Greenpeace, che li ha visti tra l’altro protagonisti per la festa di compleanno per i vent’anni di attività dell’associazione con un incredibile concerto durante la Notte Bianca a Roma.

La band è stata inoltre premiata come MIGLIORE BAND JAZZ DEL 2008 dal prestigioso premio TOP JAZZ, indetto dalla rivista MUSICA JAZZ ed ormai universalmente considerato come il più importante riconoscimento italiano in ambito jazz.

All’attivo dei Quintorigo otto cd:

Rospo (1999), Grigio (2000), In Cattività (2003), Il Cannone (2005), Quintorigo play Mingus (2008), il Best ‘Le Origini’ (2009), English Garden (2011), Quintorigo Experience (2012).

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