Gendarmi e defibrillatore, il binomio salvavita, uomo e tecnologia, che permette ancora una volta di eviater un possibile decesso
Gendarmi e defibrillatore, il binomio salvavita, uomo e tecnologia, che permette ancora una volta di salvare una vita. Tutto è iniziato introno alle 23 di domenica scorsa quando un gendarme della Brigata di Borgo Maggiore in servizio per la tutela dell’ordine pubblico alla festa organizzata sulla piazza Nuova di Cailungo notava un signore accasciarsi a terra privo di conoscenza. Immediatamente informava via radio la Centrale Operativa e le autopattuglie presenti sul territorio. La richiesta veniva raccolta da una pattuglia della Sezione Servizi Preventivi e di Pronto Intervento della Gendarmeria che in quel momento si trovava in Via Ventotto Luglio intenta ad effettuare dei controlli su un veicolo in transito lungo la superstrada. Immediatamente i gendarmi, dotati di defibrillatore, si portavano presso la piazza di Cailungo; ad attenderli i gendarmi che avevano inviato richiesta di supporto, uno dei quali intanto aveva iniziato le manovre “RCP” (respirazione cardio polmonare). A quel punto i gendarmi, seguendo le procedure previste, applicavano il defibrillatore all’uomo; lo strumento consigliava di procedere con la scarica elettrica, per cui i militari, dopo aver posto in sicurezza l’area, tenendo lontane le persone presenti, eseguivano lo shock che permetteva alla persona soccorsa di riprendere lentamente conoscenza.Contestualmente era sopraggiunta una autoambulanza del 118 i cui sanitari, secondo quanto previsto dai protocolli operativi, sono subentrati nel soccorso accompagnando il soggetto al vicino ospedale. “Dall’introduzione della legge 30 Aprile 2002 n.60 che norma l’utilizzo del defibrillatore, non è la prima volta che la Gendarmeria interviene con successo in richieste di codice blu – si legge in una nota della stessa Gendarmeria -, ma è inutile sottolineare che in ogni circostanza la soddisfazione dei gendarmi intervenuti e di tutto il Corpo è indescrivibile”.