Sempre il solito balletto delle cifre sulle manifestazioni sindacali, Chi dice 300, chi dice 1.000 come il sindacato.
Sempre il solito balletto delle cifre sulle manifestazioni sindacali, Chi dice 300, chi dice 1.000 come il sindacato. “Circa mille tra lavoratori, pensionati e cittadini hanno risposto all’appello della CSU – afferma la nota sindacale – e si sono riuniti in Piazza della Libertà per dire il loro fortissimo no al progetto di riforma tributaria, che il Governo e la maggioranza hanno voluto avviare alla prima lettura consiliare, senza il benché minimo confronto col sindacato e non ascoltando le ripetute richieste di fermare il provvedimento.
I rappresentanti sindacali, convocati in Attivo sindacale, ma anche tanti pensionati, giovani e molti cittadini si sono ritrovati sul Pianello. Unanime è stata la condanna della piazza verso questo provvedimento: il Governo, con un metodo che non ha nulla di democratico, ha scelto la strada più facile per fare cassa velocemente: tartassare con un aumento esorbitante i soli redditi certi, quelli dei lavoratori dipendenti e dei pensionati. Ciò, peraltro, senza avere la benché minima attenzione per i redditi da lavoro e da pensione più bassi, che in proporzione sono addirittura quelli più colpiti e penalizzati!
Al contempo, in sfregio ad ogni principio di equità, il progetto di legge aumenta notevolmente le possibilità di abbassare l’imponibile del lavoro autonomo, attraverso una lunga serie di sgravi, detrazioni ed agevolazioni!
Tutto questo è ancor più inaccettabile e insopportabile se si considera che l’Esecutivo non fa nulla per introdurre strumenti di accertamento dei redditi del lavoro autonomo; anzi, quei pochi strumenti come l’obbligo di fatturazione e di scontrino, e la tracciabilità grazie alla Smac Card, vengono cancellati!
Così come l’Esecutivo si guarda bene dall’avviare iniziative per recuperare le ingentissime risorse sottratte allo Stato dalla evasione della monofase, per fare rientrare i capitali sammarinesi detenuti all’estero, per la riscossione dell’imposta sulle importazioni, e in generale per mettere fine ad un sistema che permette legalmente una diffusissima evasione ed elusione fiscale!
Alla luce dalla grande e civile protesta delle molte centinaia di persone riunite sul Pianello, che hanno pienamente compreso la portata del saccheggio a senso unico che l’Esecutivo intende fare nelle loro tasche, le forze politiche presenti in Consiglio, prima di opposizione, poi di maggioranza, hanno chiesto di incontrare la CSU.
I partiti di opposizione hanno manifestato pieno appoggio alle richieste del Sindacato lamentando il metodo unilaterale adottato dalla maggioranza, ed esprimendo un giudizio totalmente negativo sui contenuti del progetto di legge; in tal senso hanno appoggiato la richiesta della CSU di interrompere l’iter legislativo, per riscrivere l’intera legge e dare vita all’indispensabile confronto.
Di altro tenore l’incontro con i partiti di maggioranza. Supportati dalla massiccia partecipazione di lavoratori, pensionati e cittadini alla iniziativa di questa mattina, la CSU ha ribadito la necessità di fermare l’iter consiliare e avviare il confronto a bocce ferme, sospendendo la presentazione in prima lettura.
I rappresentanti della maggioranza non hanno accolto la richiesta CSU di ritirare il progetto di legge, giustificando tale posizione con la volontà di rendere il provvedimento esecutivo fin dal 2014.
Hanno affermato che apriranno un confronto con le parti sociali tra la prima e la seconda lettura consiliare. Gli esponenti della maggioranza hanno comunque ammesso che la legge così com’è desta perplessità, in primo luogo per l’assenza di misure di controllo e di accertamento dei redditi e per l’inefficacia delle misure contro l’evasione ed elusione fiscale; hanno espresso la volontà di salvaguardare i redditi più bassi, che da questa impostazione verrebbero particolarmente colpiti, e in generale di rivedere la tassazione dei redditi da lavoro dipendente e da pensione. Vedremo dai fatti se l’Esecutivo manterrà fede a queste parole e quale sarà la portata delle modifiche che intenderà apportare.
Al di là dell’esito dell’incontro di questa mattina, la CSU intende tenere sempre altissimo il livello della mobilitazione, che sarà costante per tutto il periodo del confronto, fino al raggiungimento dell’obiettivo del sindacato: cambiare profondamente e radicalmente il progetto nella direzione dell’equità, della trasparenza attraverso efficaci strumenti di accertamento dei redditi, del superamento del segreto bancario e delle intestazioni fiduciarie di fronte al fisco, dell’allargamento della base imponibile, chiamando le categorie che non hanno mai pagato a farlo in ragione dei loro redditi.
Le iniziative di mobilitazione saranno intensificate, fino alla proclamazione dello sciopero generale se sarà necessario, affinché dal confronto l’Esecutivo esca un testo legislativo che renda giustizia alle sacrosante rivendicazioni dei lavoratori e dei pensionati, e per dare fiducia alle giovani generazioni, per nulla disposti a sacrificare i loro diritti per salvaguardare i poteri forti e il malaffare che hanno imperversato per anni nel nostro Paese”.