Home FixingFixing San Marino, crolla il settore dell’edilizia

San Marino, crolla il settore dell’edilizia

da Redazione

Viaggio dentro un comparto economico che ha bisogno di essere rilanciato. I numeri della crisi: nel 2008 approvate 379 pratiche, 176 nel 2012.

 

di Alessandro Carli

 

La mannaia della crisi si è abbattuta sul settore edilizio a partire dal 2008, si è accentuata nel 2011 e nel 2012 per proseguire anche quest’anno. In circa 10 anni – la legge in vigore (la numero 87 del 1995) prevede che i cantieri hanno un lustro di tempo per portare a termine i lavori, e quindi crediamo sia opportuno ragionare per scaglioni quinquennali: 2002-2007 e 2008-2013. Complessivamente il crollo del settore ha superato il 50%.

Per avere un dato concreto, possiamo dare i dati degli ultimi tre anni: le pratiche edilizie approvate nel 2012 (non tutte poi si sono trasformate in cantieri), sono state 176 mentre nel 2011 furono qualcuna in più, 215.

Numeri, come è facile leggere, lontanissimi da quelli fatti registrare nel 2008, quando le pratiche approvate furono esattamente 379.

Dopo aver raccolto le riflessioni del segretario di Stato al Territorio Matteo Fiorini sul numero 27 di San Marino Fixing del 12 luglio (che ci ha confermato l’importanza del settore per il rilancio dell’economia) e grazie al supporto dell’Ispettorato di controllo del territorio (Dipartimento territorio) e della Cis-Coop, siamo riusciti ad avere qualche dato interessante, concreto e tangibile, per capire lo stato dell’arte dei cantieri che risultano aperti a luglio 2013.

Tutti i numeri – lo sottolineiamo – riguardano sia i cantieri statali che quelli privati.


Concessioni edilizie

 

Le concessioni edilizie attive a luglio 2013 sono complessivamente 357.

Nello specifico, 42 riguardano gli ampliamenti dei fabbricati, 10 per i lavori di sopraelevazione, due per gli interventi di rifacimento o sostituzione delle coperture. Sono invece 63 le pratiche aperte per la nuove costruzioni. Ad oggi gli interventi di demolizione e ricostruzioni sono 19, mentre le bonifiche dei terreni sono 14. Si lavora anche per la manutenzione ordinaria e straordinaria (19 pratiche), per la sistemazione esterna e recinzione (13) e la ristrutturazione edilizia (13). Per quel che concerne i restauri e il risanamento conservativo, i cantieri aperti sono invece 9.

Gli interventi di urbanizzazione primaria – ovvero quelli che riguardano le strade residenziali, gli spazi di sosta o i parcheggi, le fognature, la rete idrica, la rete di distribuzione dell’energia elettrica e del gas, la pubblica illuminazione; gli spazi di verde attrezzato e impianti a rete (l’acqua, il gas, l’energia elettrica) – sono 26, 39 le varianti in corso d’opera, 50 gli interventi di modifiche interne, 38 le pratiche che normalmente non comportano lavori edili, come il cambio d’uso, gli atti notarili, eccetera).    

 

Autorizzazioni edilizie


Numeri più compatti per le autorizzazioni edilizie. Attualmente sono 55, e riguardano le nuove costruzioni (5), la manutenzione ordinaria e straordinaria (15) e interventi minori (35).

 

Ispettorato di controllo


“L’Ispettorato di controllo del territorio – spiega il dirigente Lorenzo Battistini – monitora circa 50 cantieri all’anno, anche con più sopralluoghi. Altre verifiche vengono invece effettuate a lavori ultimati”. In merito alla crisi del settore, Battistini, con occhio attento, spiega che un buon indice di valutazione “è il numero di gru nei cantieri, che segnalano che si sta lavorando su un’opera importante. Oggi, rispetto a qualche anno fa, sono sensibilmente diminuite”.

 

Opere non soggette a concessione

 

Non sono soggette a concessione né ad autorizzazione tutte le opere di manutenzione ordinaria consistenti in opere di riparazione, rinnovamento e sostituzione delle finiture degli edifici e quelle necessarie ad integrare o mantenere in efficienza gli impianti tecnologici esistenti. Come sottolinea l’articolo 159 della legge numero 87 del 1995, sono quelle che riguardano la demolizione o ricostruzione totale o parziale dei materiali di pavimentazione, ad esclusione della struttura del solaio; la demolizione e ricostruzione totale o parziale di rivestimenti ed intonaci interni e loro coloritura; il rifacimento e sostituzione di infissi interni ed esterni fatta eccezione per gli edifici che ricadono nelle zone A (Centro Storico) di Piano Regolatore Generale; l’impianto per i servizi accessori interni come idraulico, fognante, allontanamento acque meteoriche, illuminazione, riscaldamento, ventilazione, sempre che non comportino creazione di nuovi volumi tecnici; i rivestimenti e coloriture di prospetti esterni, sempre che eseguiti senza modifiche ai preesistenti aggetti (tutti quegli elementi che sporgono rispetto la facciata di un edificio), ornamenti, materiali e colori”.

Non sono soggette a concessione o autorizzazione le opere e le installazioni per la segnaletica stradale orizzontale e verticale, in applicazione al codice della strada; l’installazione di condutture elettriche, telefoniche, antenne televisive e simili, sempre che non comportino opere murarie, scavi e rinterri; le opere relative al giardinaggio e alla sistemazione degli spazi esterni, sempre che non comportino opere murarie o rimodellamento del terreno.

Forse potrebbe interessarti anche:

Lascia un commento