Il provvedimento necessita di strumenti di controllo. E deve essere affiancato all’IVA.
La riforma tributaria è un elemento chiave per poter progettare il nuovo futuro della nostra Repubblica. Per questo motivo ANIS sottolinea l’importanza di giungere ad una riforma vera e sostanziale che possa permettere al nostro Paese di mettere in sicurezza i conti pubblici e liberare risorse da mettere in campo, negli anni, per gli investimenti strutturali di cui San Marino necessita. Per far questo è importante il contributo di tutti, dentro e fuori Palazzo.
Ricordiamo che se non fossero stati commessi passi falsi durante la passata Legislatura, oggi la riforma sarebbe già in vigore, con buona pace di tutti, e ci saremmo risparmiati varie addizionali, tasse straordinarie e forse anche la patrimoniale. Ma il percorso è ripartito e il progetto di legge che si sta discutendo in Consiglio sta ancora di più dividendo la cittadinanza e creando tensioni e preoccupazioni.
Quello che chiediamo è che la riforma abbia una visione di prospettiva, che accompagni la crescita del Paese per i prossimi decenni e che non guardi agli interessi particolari. San Marino deve mettere in campo un fisco moderno, che continui a essere leggero ma nel contempo garantisca una vera equità: tutti quanti devono pagare a seconda delle proprie possibilità.
Va da sé che per giungere ad un simile “alto” obiettivo non sia possibile rinunciare ad un fondamento essenziale per un qualsiasi ordinamento fiscale che si rispetti, ovvero l’accertamento dei redditi. Ecco perché senza l’articolo 100 della riforma, quello che introduceva gli scontrini fiscali e gli strumenti per la fatturazione, non è più possibile parlare di vera equità. Lo stesso discorso vale per l’implementazione della San Marino Card quale strumento per la tracciabilità dei pagamenti, che, al contrario, se fosse reintrodotto com’era nella versione precedente, rappresenterebbe anche una opportunità per incentivare i consumi interni.
Anche dopo il passaggio in prima lettura ANIS sarà pronta a svolgere il proprio ruolo propositivo contribuendo con suggerimenti e proposte nell’ottica di migliorare il provvedimento.
La riforma tributaria dovrà inoltre essere affiancata quanto prima dal superamento dell’attuale regime Monofase. Ogni volta che abbiamo avuto occasione di confrontarci con l’esecutivo abbiamo sollecitato l’avvio dello studio indispensabile per il passaggio a un sistema di Imposta sul Valore Aggiunto, sulla falsariga dell’IVA italiana ed europea. I due provvedimenti infatti devono andare di pari passo. L’IVA, oltre a incrementare ulteriormente il gettito fiscale è uno strumento prezioso per stimolare l’interscambio economico con gli altri Paesi e per far crescere le nostre imprese.
Dobbiamo ricordare infine che la riforma tributaria è soltanto uno degli elementi di un progetto generale di riposizionamento del nostro sistema. Come abbiamo già detto e così come tanti altri sostengono sarà fondamentale mettere in pratica i tanti preziosi e centrati suggerimenti contenuti nella relazione finale sulla spending review, perché senza tagliare gli sprechi non si va più da nessuna parte.