Home NotizieSan Marino Supercomma economico: per l’opposizione è una prova di forza del Governo

Supercomma economico: per l’opposizione è una prova di forza del Governo

da Redazione

La sessione del Consiglio Grande e Generale (ieri, ndr) si svolge in un momento complesso per la Repubblica. I gruppi consiliari saranno chiamati a discutere la relazione della Commissione di Revisione della Spesa Pubblica, il Programma Economico e la Riforma del Sistema Fiscale “Imposta Generale sui Redditi” in un unico comma – in ragione di una scelta – non condivisa – che la maggioranza ha imposto all’opposizione.

 

La sessione del Consiglio Grande e Generale si svolge in un momento complesso per la Repubblica. I gruppi consiliari saranno chiamati a discutere la relazione della Commissione di Revisione della Spesa Pubblica, il Programma Economico e la Riforma del Sistema Fiscale “Imposta Generale sui Redditi” in un unico comma – in ragione di una scelta – non condivisa – che la maggioranza ha imposto all’opposizione

“Non è intenzione della minoranza – continua la nota dei gruppi di opposizione –  avviare una battaglia sul mancato rispetto del regolamento consiliare, per quanto fondata e giustificata da atti reiterati della maggioranza, ma dobbiamo però registrare che lo stesso Esecutivo ha avviato fin da subito la strada della prova di forza.

A fronte della recessione e del crescente stato di tensione sociale, pronto ad esplodere, a nostro avviso, il prossimo autunno, le forze di opposizione esprimono preoccupazione e la loro distanza rispetto alle posizioni manifestate da maggioranza e governo.

Partito Socialista, Rete, Sinistra Unita, Civico 10 e Unione per la Repubblica, che rappresentano il 49,29% dei voti della cittadinanza, non considerano accettabile essere chiamati a corresponsabilità o a condivisioni su provvedimenti decisi nelle sedi dei partiti di maggioranza, svelate solo poche ore prima di ogni sessione consiliare -senza alcun confronto preliminare-.

Le forze politiche di opposizione, di cui fanno parte due Movimenti che solo da alcuni mesi sono rappresentati in Consiglio Grande e Generale e tre partiti che hanno preso grande distanza dal modo di fare politica del precedente Esecutivo, ricordano alla maggioranza, che avrebbe avuto tempo e modo, dal dicembre 2008 ad oggi, di attuare riforme, ridurre la spesa pubblica, progettare e lanciare un nuovo modello di sviluppo per la Repubblica.

Così purtroppo – per il Paese – non è stato, e oggi ci troviamo di fronte ad una chiamata tardiva alla condivisione delle responsabilità, alla quale non possiamo rispondere, per rispetto verso i nostri elettori ed i cittadini. Non è nostra intenzione essere spettatori passivi rispetto alla irresponsabilità del Governo, vogliamo invece essere messi in condizione di esercitare totalmente ed efficacemente il nostro ruolo di opposizione.

Le considerazioni contenute nella Relazione della Commissione per la Revisione della Spesa e nel Programma Economico che testualmente riportano: “In quanto alla fine del 2013 e soprattutto agli inizi del 2014 la liquidità di cassa presenterà forti criticità tali da compromettere la capacità dello Stato di far fronte ai pagamenti delle spese fisse ed obbligatorie (stipendi e pensioni, contratti, rate di mutui ecc.) – sintetizzano lo stato di gravità delle cose.

A oggi non è dato sapere cosa intendono fare maggioranza e Governo rispetto alle considerazioni della Commissione di Revisione per la Spesa, ne come saranno concretamente declinati gli ambiziosi (e fantasiosi!) obiettivi fissati nel programma economico 2014. La dura realtà per i cittadini, è fatta di tasse (I° imposta patrimoniale), mancate entrate (interventi a sostegno del settore bancario – sgravi fiscali per lo sviluppo) e imposte straordinarie. Sul futuro, ancora più duro aleggia l’aumento di imposizione fiscale per dipendenti e pensionati, taglio delle retribuzioni, patrimonio immobiliare pubblico a repentaglio, indebitamento dello Stato. Questi sono i risultati delle politiche della maggioranza, che va per la sua strada e respinge ogni proposta dell’opposizione.

Partito Socialista, Rete, Sinistra Unita, Civico 10 e Unione per la Repubblica eserciteranno con determinazione, senza esitazioni il loro ruolo di opposizione, marcando nettamente le responsabilità, le quali sono integralmente da attribuire al Governo ed alla sua politica di corto respiro, che sta aumentando la recessione, impoverendo i cittadini e creando un preoccupante scontro sociale. Questa politica non ci appartiene, non la condividiamo e la contrasteremo con forza e determinazione.

Per queste ragioni ci appelliamo a tutti i cittadini per una mobilitazione contro questo modo di governare, o per meglio dire non governare, il quale rischia di far affossare e decadere la nostra amata Repubblica.

I Gruppi Consiliari di

Partito Socialista – Unione per la Repubblica

Civico 10 – Sinistra Unita

Movimento Rete

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