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Scuola Holden a San Marino: racconti in punta di penna

da Redazione

San Marino nel mese di maggio ha ospitato tre differenti corsi di scrittura creativa in collaborazione tra l’Università e la Scuola Holden, un’iniziativa fortemente voluta anche dalla Segreteria di Stato per la Cultura.

 

di Loris Pironi


La passione per il raccontare è innata nell’uomo. E nella donna, anzi soprattutto nella donna come scoprite ad una rapida occhiata di questa pagina. Una passione che però va coltivata ed esercitata, perché è l’unico modo per farla crescere. San Marino nel mese di maggio ha ospitato tre differenti corsi di scrittura creativa in collaborazione tra l’Università e la Scuola Holden, un’iniziativa fortemente voluta anche dalla Segreteria di Stato per la Cultura. Complessivamente hanno partecipato una trentina di persone che nel corso delle due giornate “intensive” previste per ogni blocco, hanno cercato di apprendere il più possibile i “segreti del mestiere”, dai docenti della più prestigiosa scuola italiana di scrittura. Il nostro settimanale, San Marino Fixing, partner dell’iniziativa, oggi e nelle prossime due settimane vi accompagnerà pubblicando i tre racconti nati nell’ambito di questi tre corsi reputati i migliori a insindacabile giudizio dei docenti. Giudizio insindacabile fino a prova contraria, perché adesso toccherà a voi, cari lettori, stabilire se saranno di vostro gradimento.

 

L’importanza di un cacciavite e della foto perfetta da applicare sulla propria lapide. La vita di una ragazza che diventa donna guadagnandosi la sua libertà giorno dopo giorno. Una scia di ricordi nella grande metropoli newyorkese, tra cappelli da chef e assaggi di Fitzgerald.

Sono le storie che ci raccontano Erika Agatiello, Serafina Bruschi e Francesca Mairani. Sono i loro racconti quelli selezionati da Emiliano Poddi, che assieme a Eleonora Sottili ed Eric Minetto, docenti della scuola Holden, ha curato il corso di scrittura creativa tenuto a San Marino.

S’intitola “Il cacciavite” il racconto scritto da Erika Agatiello, sammarinese, insegnante di Lettere alla Scuola Media Statale, con la passione per la scrittura (naturalmente…) e una interessante collaborazione all’attivo con il Centro Studi Permanente sull’Emigrazione. È il primo dei tre racconti che San Marino Fixing pubblicherà in queste settimane.

La prossima settimana invece avremo il piacere di presentarvi “La Giuditta di Canelli”, racconto firmato da Francesca Mairani, bolognese di nascita, riminese di adozione che risiede a Montescudo e strappa al lavoro in uno studio tributario il tempo per dedicarsi ai libri e alla scrittura. Chiuderemo questo trittico con il racconto “Il Biltmore Hotel”, scritto da Serafina Bruschi, figlia di emigranti, nata a New York e tornata a San Marino, dove lavora presso l’Università.

Tutto è nato dai corsi che l’Università ha attivato con la Scuola Holden, una collaborazione iniziata nel 2010. “Abbiamo avuto un riscontro decisamente positivo – racconta Paula Cenci, Coordinatore del Dipartimento di Comunicazione – Le nostre proposte sono state recepite bene dal pubblico e per il prossimo anno vorremmo ripetere questa esperienza, proponendo ancora più tematiche”.

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