Mentre l’Italia non sa come fare a eliminarla, o quanto meno a ridurla, la Repubblica di San Marino ha ufficialmente introdotto la patrimoniale.
Mentre l’Italia non sa come fare a eliminarla, o quanto meno a ridurla, la Repubblica di San Marino ha ufficialmente introdotto la patrimoniale.
Il testo che introduce l’Imposta sugli Immobili sul Titano è passato in Consiglio Grande e Generale con 31 voti a favore, 22 contrari e nessun astenuto. Solo uno dei 35 emendamenti presentati dall’opposizione è passato, presentato da RETE, che prevede l’estensione della possibilità di detrarre 50 euro dall’imposta per ciascun componente del nucleo familiare, se composto da più di 4 persone (e non cinque come nella versione originaria). Si prescrive inoltre di calcolare la detrazione dal 5° componente della famiglia e non dal 6°, come prescritto in precedenza.
La patrimoniale ha il compito di portare a casa almeno 10 milioni di euro, facendo cassa da cittadini e imprese. Più volte è stato ribadito da membri del Governo in questi mesi che si tratta di un provvedimento una tantum e che dunque non sarà ripetibile; l’ultima uscita pubblica è stata in occasione dell’Assemblea ANIS del 26 giugno scorso. Staremo a vedere. Sempre a proposito di ANIS, in una nota gli industriali parlando di patrimoniale sostengono la propria contrarietà al provvedimento sostenendo che “si tratta di una tassa iniqua e depressiva che penalizza le imprese in difficoltà. La patrimoniale va a gravare in particolare sui patrimoni immobiliari, che più di altri sono penalizzati . E invece per ANIS questo settore andrebbe aiutato quale motore per far ripartire l’economia”.
