Così il segretario di Stato al territorio. Interventi per riqualificare il patrimonio esistente.
di Alessandro Carli
In tutti i Paesi del mondo l’edilizia rappresenta un volano per l’economia. E mentre l’UE punta a una strategia per “mobilitare investimenti nella ristrutturazione di edifici residenziali e commerciali pubblici che privati”, a San Marino il settore ha il fango sino alle ginocchia, e fatica a camminare. Se ci alziamo in volo e proviamo a osservare il Monte dall’alto, ci accogliamo che manca una zona residenziale di qualità, e che molti edifici non brillano per bellezza e modernità. Il Monte vorrebbe (o dovrebbe) muoversi verso un impatto più green e sostenibile. In attesa dei dati sui cantieri aperti sul Titano – dati che troverete su queste pagine già nelle prossime settimane –, abbiamo posto qualche domanda al segretario di Stato per il Territorio, Matteo Fiorini, per capire quali traiettorie intende prendere la Repubblica.
Cosa fa San Marino per rilanciare il settore?
“La legge di bilancio, approvata a fine 2012, prevede che entro la fine di luglio siano varati una serie di provvedimenti che semplificano e raggruppano le norme sugli incentivi per l’efficientamento energetico e la produzione di energia da fonti rinnovabili. E’ stato istituito un gruppo di lavoro presso la segreteria al territorio, che si è già riunito molte volte, che coinvolge professionisti, associazioni di categoria, associazioni ambientaliste e uffici della PA per fare in modo che il piano di lavoro venga percepito e condiviso su larga scala. Siamo consapevoli che il settore edilizio stia vivendo una fase di grande crisi. Si tratta di un comparto molto prezioso per il territorio, che in passato ha fatto da traino all’economia, e che ha saputo sviluppare ottime professionalità e competenze specifiche. Al fine di completare queste competenze rispetto gli obiettivi futuri, partiranno alcuni corsi di formazione per professionisti e addetti ai lavori, che serviranno per diagnosticare i consumi energetici degli edifici e per gli interventi di efficientamento”.
L’esecutivo sta lavorando attorno a un pacchetto incentivi per riqualificare il patrimonio esistente. Quali sono i percorsi che seguirete?
“Partendo dal presupposto che c’è una sovrabbondanza di offerta rispetto alla domanda, l’intenzione è quella di mettere in campo alcuni interventi per la riqualificazione del patrimonio esistente. Una soluzione, questa, che permetterebbe di rilanciare il settore senza dover utilizzare nuove risorse territoriali. Stiamo mettendo a punto alcuni sistemi di finanziamento per incentivare le opere di efficientamento energetico, come ad esempio i termocappotti, la sostituzione degli infissi, l’installazione di pannelli fotovoltaici e degli impianti di solare termico, interventi per attenuare la dispersione attraverso le coperture. Confido nel fatto che, incentivando alcuni di questi interventi di ristrutturazione, si possa poi creare un meccanismo moltiplicatore. La legge n. 72 del 2008 prevedeva un percorso dedicato all’efficientamento energetico degli edifici, e un percorso di produzione di energia da fonti rinnovabili. Oggi è decollata solamente la seconda parte: si è fatto poco per migliorare l’efficienza. Siamo andati in controtendenza rispetto a quanto sostiene la comunità internazionale, a tutela della salvaguardia del pianeta, che ha messo al primo posto il contenimento dei consumi”.
Nel pacchetto sviluppo si parla anche di normative per stimolare gli imprenditori forensi a venire a San Marino. Manca però, di fatto, un patrimonio immobiliare di qualità e una zona residenziale, per così dire, “stellata”, in grado di invogliarli a risiedere.
“L’intenzione primaria oggi è quella di riqualificare l’esistente. Il mercato dovrà poi regolamentarsi, nell’ottica di puntare ad investire per creare quell’offerta che ad oggi è in difetto. Voglio però sottolineare che politiche degli incentivi riguarderanno anche il ‘nuovo’, sempre a fronte di una classificazione energetica di primo livello”.