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San Marino, conto energia: il Monte ha fatto il pieno

da Redazione

Il punto con il responsabile dello sportello energia, Giorgio Brigliadori. La legge prevede anche un regime speciale di scambio sul posto.

 

di Alessandro Carli

 

La Repubblica di San Marino è sempre più green. Le impressioni che si avvertono guardando i pannelli fotovoltaici appoggiati sui tetti delle case e delle aziende – negli anni sempre più numerosi – trovano conferma nelle parole di Giorgio Brigliadori, Responsabile dello Sportello per l’Energia: “Per il 2013 sono stati ‘consumati’ già tutti i 1.815 kW previsti dal decreto delegato n.64 del 2013, che va a dettare le regole del III° Conto Energia, e delinea i campi di applicazione e le tariffe incentivanti in vigore a partire dal 2014. Per l’anno 2014 la potenza è stata fissata in 1.285 kW mentre per il 2015 in 500 kW”.

Visto l’avvenuto esaurimento del plafond inerente all’anno 2013, sono attualmente in corso da parte dello Sportello per l’Energia le classificazioni delle richieste di Tariffa Incentivante che si riferiscono ai plafond stabiliti per gli anni 2014 e 2015: dei 1285 kW previsti dal D.D. numero 64 2013 per l’anno 2014 sono già state già classificate 123 richieste di Tariffa Incentivante per un totale di 988 kW, pertanto continuerà la classificazione sul plafond 2014 per ulteriori 297 kW e successivamente in modo analogo sul plafond 2015 per un totale di 500 kW.

 

Impianti e potenza


Ad oggi, gli impianti presenti sul territorio sono 643 (distribuiti tra piccole imprese e utenze private), e complessivamente superano i 5 MW di potenza. Come sottolinea il Responsabile, ci si avvicina all’obiettivo stabilito dal PEN 2012-2015 fissato in 6 MW, corrispondente a una copertura di circa il 2,6% del fabbisogno elettrico complessivo. La crescita, dal 2010, è stata constante. Le installazioni che hanno avuto accesso alle Tariffe incentivanti sono partite dal dicembre 2010 (10 impianti e una potenza di 600 kW). Nel 2011 il numero è decollato sino a 128 unità, per una potenza di 1 MW. Numeri replicati nel 2012 (120 impianti e un megawatt di potenza) e lievitati ulteriormente nel 2013, con 262 impianti e 1.815 kW. “Gli impianti domestici sono orientati su valori medi di potenza installata compresi tra 3 e 4,5 kWp, quelli delle piccole attività aziendali invece sui 20 kWp”.

 

Credito energetico


Non sempre tutta l’energia viene consumata. L’energia ceduta in rete perchè non utilizzata, diventa “credito energetico” che può essere ripescata e riutilizzata nei periodi deficitari. “Il decreto – prosegue il responsabile – prevede anche un regime speciale di scambio sul posto consistente nella possibilità di operare, su base annuale, il saldo fra la quota parte di energia immessa in rete e energia prelevata dalla rete quale utente dell’Azienda Autonoma di Stato per i Servizi Pubblici. Questo regime speciale consente al soggetto di utilizzare altre aree di proprietà oppure in diritto di superficie, non necessariamente all’interno della particella catastale ove avviene il prelievo di energia elettrica, al fine di soddisfare il proprio fabbisogno energetico, immettendo energia in altri punti”.

 

Fondi perduti


Lo Stato mette a disposizioni anche altri strumenti. L’art. 21 del decreto n. 84/2012 specifica che per gli impianti fotovoltaici aventi potenza nominale non superiore a 6 kW si può accedere a contributo pari al 10% delle spese di acquisto e installazione per impianti che non rientrano nella categoria su edifici; al 25% delle spese di acquisto e installazione per impianti su edifici; al 35% delle spese di acquisto e installazione per impianti integrati con caratteristiche innovative. Per gli impianti termici solari il contributo è pari al 35 % delle spese di acquisto ed installazione mentre per le per pompe di calore il contributo pari al 25 % delle spese di acquisto ed installazione; se integrate con impianti fotovoltaici invece il contributo pari al 35% delle spese di acquisto ed installazione.

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