Home NotizieSan Marino Giovagnoli-Morganti (PSD), riflessioni sulle morte in solitudine della Sign.ra Emilia

Giovagnoli-Morganti (PSD), riflessioni sulle morte in solitudine della Sign.ra Emilia

da Redazione

“La scomparsa della signora Emilia, trovata deceduta da diversi giorni nella sua abitazione del centro storico di Borgo ed a poche settimane da un caso analogo di solitudine e isolamento, di angosciante abbandono, ci ha colpito e ci ha fatto riflettere”.

“La scomparsa della signora Emilia, trovata deceduta da diversi giorni nella sua abitazione del centro storico di Borgo ed a poche settimane da un caso analogo di solitudine e isolamento, di angosciante abbandono, ci ha colpito e ci ha fatto riflettere.

Non ci avventuriamo in questo contesto a ricercare le cause dei due fatti, che comunque appaiono molteplici e riguardanti il cambiamento della società, del senso della comunità oltre che delle storia specifiche delle persone. Vorremmo però suggerire alcune possibilità per cercare di limitare la probabilità del verificarsi di tali episodi così tristi per l’individuo ed il Paese.

Le istituzioni pubbliche devono e possono avere un ruolo in questo, in particolare quelle più prossime alla vita quotidiana sono in grado di costituire un centro di monitoraggio dei casi più delicati e più a rischio, cioè le persone anziane, magari non tanto malate o indisposte da essere seguite dai servizi sociali o ospedalizzate, probabilmente autonome, schive e con vita sociale poco attiva, sicuramente sole.

In questi casi gli unici legami con la collettività, se anche i vicini non sono sufficienti, sono attraverso il postino, piuttosto che fruttivendolo o il macellaio, insomma tutti coloro i quali entrano in contatto con tali persone per loro necessità o per ruolo. D’altra parte vi sono istituzioni pubbliche prossime al territorio, ai cittadini, come le Giunte di Castello che potrebbero attivare un’azione di coordinamento e controllo, come collettori di informazioni, al fine di verificare le situazioni più a rischio periodicamente e mettere a disposizione uno strumento di chiamata di emergenza.

E’ chiaro che è solo un piccolo contributo che non risolve il problema alla radice, cioè la solitudine ed il disagio profondo di tali persone, ma si vuole offrire un elemento di discussione su come le istituzioni possono alleviare il problema e soprattutto evitare che la scomparsa di tali persone si scopra casualmente e tardivamente, quando magari poteva essere possibile intervenire in caso di bisogno. E’ bene ricercare un modo per fare sentire la vicinanza delle istituzioni oltre che della famiglia e dei conoscenti che potrebbero in certe occasioni non essere possibili.”

Gerardo Giovagnoli

Francesco Morganti

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