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La 43esima edizione del festival di Santarcangelo: il programma di venerdì 12 luglio

da Redazione

Venerdì 12 luglio, alle 21.30, piazza Ganganelli si accende per la prima serata del festival con una voce e un corpo teatrale unici in Italia: autore, regista e interprete straordinario Danio Manfredini (domani riceverà il premio della rivista Lo Straniero) torna a Santarcangelo •13 con un lavoro appositamente pensato per questa edizione, Vocazione. Lettura da repertorio teatrale, un attraversamento nella condizione dell’artista di teatro che affronta anche la delicatezza e la ferocia della nostra attualità, a partire da testi che vanno da Čechov a Shakespeare, da Mariangela Gualtieri a Giovanni Testori.

Grande attesa per la pluripremiata performer olandese Lotte van den Berg che in Agoraphobia – firmato da OMSK/Lotte van den Berg – esplora e fa propri i linguaggi della danza, del cinema e del teatro con una devota attenzione al dettaglio e alla vita quotidiana. Agoraphobia avviene in spazi aperti e ha la forma di un’orazione politica, affidata nella sua versione italiana all’attrice Daria Deflorian, vincitrice del premio UBU 2012. Tre giorni di repliche in tre piazze diverse di Santarcangelo (oggi, al Combarbio, ore 19.30; domani, replica in piazzetta Nicoletti, ore 22.30; domenica 14, in piazza Ganganelli, alle 22.30). Agoraphobia avrà un piccolo circuito italiano all’interno della rete Finestate Festival.

Sempre dall’Olanda, il performer Gertjan Franciscus van Gennip con un lavoro, alla Grotta Municipale (in replica fino a domenica 14, alle 19 – 19.30 – 22 – 22.30). The Honey Queen è una performance sostenuta da un senso coreografico del tempo e dalla forza conturbante di una figura che esprime ambiguità tra potenza maschile e esilità femminile, tra apparenza umana e trasformazione animale.

Nella prospettiva di uno sguardo più attento alla pratica della danza come mezzo per indagare nuovi terreni, si inserisce Example della coreografa e danzatrice canadese Zoë Poluch. Una creazione del 2011 ora utilizzata come struttura e pretesto del suo nuovo progetto in corso SO WHAT, uno studio sulle forme del “vivere insieme”. In programma allo Spazio Liviana Conti (stasera alle 22, domani e domenica 14 alle 23).

Al Lavatoio (ore 20) l’artista Kate MacIntosh – neozelandese, residente a Bruxelles da anni – conduce con All Ears, lo spettatore in un viaggio vertiginoso tra il mondo umano e quello animale, tra politica e dinamiche di gruppo, tra sistema sociale e interazione culturale, facendo emergere una riflessione sulla condizione dell’individuo, sulla sua solitudine e sul suo ruolo nella collettività (in replica domani, alle 20, e domenica, alle 21).

Arriva dall’Inghilterra il giovane attore e performer Brian Lobel che in un angolo di piazza Ganganelli, dalle 18 alle 23.30, tenta di riprodurre le coreografie di oltre cento film\musical, chiedendo al pubblico di partecipare, alternando così momenti di collettività a momenti di solitudine. Hold My Hand and We’re Halfway There è una performance maratona, su temi dell’isolamento, lo sfinimento fisico e mentale e la comunità.

Danza | Coreografia | La ricerca sulla retorica dell’educazione dei Fanny & Alexander

Nell’ottica di uno sguardo attento alla pratica della danza e della coreografia, Santarcangelo •13 presenta, da oggi, un calendario ricco di appuntamenti. Si inizia stasera alle 21 allo Spazio Liviana Conti con La sagra della primavera. Paura e delirio a Las Vegas, “solo” di Cristina Rizzo e omaggio a Stravinskij nel centenario della sua creazione, in cui la danzatrice e coreografa si svincola dal retaggio di una memoria passata, per addentrarsi nella sperimentazione presente dell’emozione (il 13 e il 15 ore 21, domenica 14 ore 20).

Torna dopo la memorabile presenza dello scorso anno, il neo direttore della Biennale Danza di Venezia, Virgilio Sieni con il suo gruppo di Cerbiatti, con due coreografie pensate e create per piccoli danzatori tra i 10 e i 13 anni. Appuntamento alle ore 19 (con replica alle 20), alla Sala di Porta Cervese con In ascolto_Gruppo Cerbiatti Livorno, ispirato a uno scritto di Jean-Luc Nancy (anche domani ore 19 e 20, domenica 14 ore 20 e 21). Il secondo appuntamento è con Racconto_Gruppo Cerbiatti Bari, dove un giovanissimo danzatore traccia un susseguirsi di direzioni e figure, sguardi e dinamiche, accompagnato dalle note di un violoncello (al Teatrino della Collegiata, ore 20 e 21; in replica ancora domani – ore 19 e 20 – domenica, alle 20 e 21).

Tra ricerca e retorica sull’educazione si presenta lo spettacolo dei Fanny & Alexander allo Spazio Liviana Conti (ore 23). Discorso giallo, questo il titolo, si pone alcuni interrogativi sulla delicata questione della TV pedagogica, in cui Chiara Lagani incarna la metamorfica figura di un emblematico adulto/bambino, allievo/maestro/conduttore, attraversando alcune note figure televisive (le repliche: domani ore 21; domenica 14, ore 21.30).

Tutti i giorni allo Spazio collAA/Sferisterio dalle 18.30 alle 19.30 il gruppo MK presenta Clima, un progetto che indaga la vocazione della danza all’esplorazione del mondo circostante, attraverso connessioni e incidenze provenienti dal mondo esterno. Clima è un progetto che per sua natura e principio “…prende per buono qualunque spazio (teoria dell’ovunque) sovrapponendo la propria necessità sistemica alla sua funzione d’uso” (teoria del chiunque). La performance è aperta a tutti.

I progetti speciali: vocazioni di piazza e vissuti di luoghi e memorie

In anteprima assoluta il film Il Campo di Zimmerfrei, documentario sul campo fondato dalla Mutoid Waste Company a Santarcangelo nel 1990, nell’ambito di un progetto più ampio del collettivo bolognese dedicato alle ‘temporary cities’. Il film è prodotto da Santarcangelo •13 e realizzato con la partecipazione degli abitanti di Mutonia, una singolarità in termini di comunità, modo di abitare, rapporto con il territorio, che oggi rischia di scomparire per un’ordinanza di sgombero e demolizione emessa dal TAR dell’Emilia Romagna. Il Campo si può vedere tutti i giorni durante il festival in piazza Ganganelli all’interno di una roulotte dei Mutoid, dal nome Wish You Were Here. Il collettivo bolognese sarà inoltre presente in un incontro a cura di Silvia Bottiroli e Rodolfo Sacchettini, in piazza Ganganelli, alle ore 18.

T.E.R.R.Y. dei pathosformel è un progetto coprodotto dal festival, realizzato all’interno del progetto interregionale “Teatri del Tempo Presente”, che si articola in tre diversi esperimenti tutti raccolti e presentati a Santarcangelo •13. La compagnia lavora sulle articolate logiche competitive che caratterizzano il nostro vivere comune: in T.E.R.R.Y. #1 e T.E.R.R.Y. #2 tali logiche sono indagate attraverso un’installazione luminosa attivata da interventi musicali di un pianista e da un piccolo orto botanico realizzato in due diversi luoghi (uno all’Arboreto di Mondaino, l’altro a Santarcangelo in via del Coppo). Sarà possibile visitare quest’ultimo tutti i giorni dal 12 al 21 luglio, dalle ore 9 alle 24. T.E.R.R.Y. #3, infine, si presenta come un laboratorio rivolto a bambini, utilizzando il “gioco della sedia” come momento per sollevare domande sul modo in cui si vive e si gioca insieme, sulle strategie che si mettono in atto per vincere e le diverse forme di relazione messe in atto dal e nel gioco (Laboratorio – dall’11 al 13 luglio, ore 15 – 18; Apertura pubblica del laboratorio – 14 luglio, ore 15 e 16.30; spettacolo\anteprima italiana – dal 19 al 21 luglio, spazio Liviana Conti, ore 21.30).

Da una riflessione sulla città e la comunità parte il lavoro site specific, pensato dal gruppo di artisti lacasadargilla/Muta Imago/L. Brinchi R. Zanardo (Santasangre)/Matteo Angius, Art you lost? 1000 persone per un’opera d’arte. Un grande progetto installativo, creato per Santarcangelo e per gli spazi della scuola elementare “Pascucci”, diviso in due diverse tappe per un biennio. Il primo momento del lavoro è una fase preparatoria di raccolta che coinvolge cittadini e spettatori, che parteciperanno a un percorso interattivo, attraverso le stanze della scuola, in cui si entra da soli portando con sé un oggetto, che fa parte del proprio patrimonio affettivo. L’oggetto sarà per sempre consegnato, lasciando così segni, tracce e memorie che compongono in filigrana la biografia del rapporto tra individui e città, passato, presente e futuro. Il lavoro sfocerà in un’installazione finale per Santarcangelo •14. È possibile partecipare al progetto – gratuito per i cittadini di Santarcangelo – dall’11 al 21 luglio (dalle ore 16 alle 24; prenotazione obbligatoria).

Altro progetto speciale in coproduzione con il festival Inequilibrio/Armunia, con cui Santarcangelo consolida la collaborazione, è KING firmato dal regista-performer Leonardo Delogu per la Compagnia Strasse. Come un ponte ideale tra le due manifestazioni, KING si sviluppa in varie tappe da Castiglioncello a Santarcangelo, tracciando a piedi un itinerario da mare a mare, in un “cammino di ricerca” che esplora il rapporto tra corpo e paesaggio, tra periferia e natura, attraversando l’Italia da Ovest verso Est. In piazzetta Nicoletti (dalle 21 alle 24), KING/Echi prepara l’arrivo di Strasse attraverso un’installazione in cui è possibile ritrovare e seguire le tracce del cammino.

Abitare la città ogni giorno | Il laboratorio fotografico di Monika Bulaj | Il concerto in piazza Monache

Dopo l’esperimento-maratona dello scorso anno ideato dai Zapruder Filmmersgroup che curavano un’enorme messa in scena, con ventisette coppie di ballerini professionisti del liscio in gara tra loro, viene presentato quest’anno il film documentario di quella serata unica, I topi lasciano la nave. Proiezioni ogni ora – dalle 21 alle 23 – presso la Sala Mons Jovis Le Rocche Malatestiane (durata 30′).

Il “nuovo” spazio collAA/Sferisterio, pensato come “piazza diurna”, grazie all’intervento del duo di architetti santarcangiolesi – Andrea Casadei e Andrea Nicolini – è anche luogo di diverse attività del festival presenti da oggi fino a domenica 21: tutte le mattine è possibile immergersi nella pratica corporea proveniente dal nada Yoga, di The hall of growing happiness a cura della coreografa e danzatrice Francesca Proia. Lo yoga del suono interiore che lavora sulla trasformazione del pesante in leggero, in modo istantaneo e attraverso il silenzio (tutti i giorni, fino a domenica 21 – dalle 9 alle 11.30 – ingresso gratuito). Ogni giorno (dalle 16 alle 20) le attività di Tipografia Testamento, un laboratorio artigianale aperto al pubblico che si occupa di raccogliere e rielaborare contenuti visivi, testuali e musicali, pubblicandoli in edizioni artigianali, autoprodotte e a tiratura limitata. Inoltre segnaliamo la Ciclofficina, sorta di laboratorio a cielo aperto a disposizione del pubblico (tutti i giorni, dalle 11 alle 13 e dalle 15 alle 19 ) dove sarà possibile imparare a riparare gratuitamente la propria bicicletta. Infine collAA/Sferisterio ospita il bookshop curato da Nda/Interno4 e un piccolo ristoro Langolodeilimoni, dotato anche di wifi gratuito.

A piazza delle Monache, ore 22.30, primo dei concerti in programma: Elli De Mon con la sua voce, la chitarra resofonica e un corredo di grancassa, sonagli e ampli saturato. Una vera e propria one-girl-band.

Inoltre inizia oggi il laboratorio intensivo con la fotografa di fama internazionale Monika Bulaj, a cura di E.Motion Photoworkshop in collaborazione con Santarcangelo •13. Esito finale del laboratorio, un reportage fotografico con oggetto il Festival Internazionale del Teatro in Piazza – edizione 2013.

Dall’inizio alla fine del festival

Alcune esperienze accompagnano il festival per tutta la sua durata.

L’Osservatorio critico curato da Altre Velocità realizzerà un Giornale del Festival, ospitato sul “Corriere Romagna”, nel tentativo di ripensare spazi e tempi della critica, in collaborazione con alcuni disegnatori che raccontano il festival tramite immagini. Inoltre ogni mattina – a partire da domani, tra le ore 10 e le 11 – è possibile partecipare alle riunioni quotidiane di redazione, come momento di riflessione, di incontro e di approfondimento sul festival.

Aperto tutte le sere, dalle 19 all’1.30 circa, il ristoro del Centro Festival di Santarcangelo •13 è curato dallo chef Fabrizio Mantovani, in collaborazione con lo staff dell’osteria da Oreste che propone una ristorazione quotidiana a base di prodotti stagionali a “filiera corta”.

Il dopofestival

Ritorna la “piazza notturna” del Dopofestival Mililm, spazio novità dello scorso anno, che per tutta la durata del festival sarà luogo di incontro e di divertimento per tutti gli spettatori, artisti, ospiti e lavoratori del festival. Al numero 284 di via Fosse Incrociate prenderà vita ogni sera alle 00.30 un djset diverso, curato da ospiti speciali che animeranno la serata con la loro musica. Questa sera i Fairy Circles (Bizio, Burla2222, Dr. Fitz) ci faranno ballare sul sound alternato di dubstep, break beat e drum&buss.

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