Home NotizieSan Marino Direttivo FLI-CSU. 20 milioni dai frontalieri. Sopprimere segreto bancario dentro San Marino. Black list, nessuna uscita automatica

Direttivo FLI-CSU. 20 milioni dai frontalieri. Sopprimere segreto bancario dentro San Marino. Black list, nessuna uscita automatica

da Redazione

Ratifica accordo doppie imposizioni, uscita dalla black-list, riforma fiscale e nodo frontalieri i temi al centro della discussione.

Black-list, niente uscita automatica. Il direttivo FLI-CSU, auspicando una imminente chiusura dell’iter di ratifica degli accordi bilaterali, sottolinea che l’addio alla famigerata black-list non sembra così vicino: “Emerge la necessità che vengano prima ratificati altri accordi sottoscritti negli anni scorsi”. Ma avanza anche il dubbio che a frenare l’uscita automatica possano aver pesato “I continui tentennamenti sul passaggio dalla monofase al sistema IVA europeo”.

“Le dichiarazioni con le quali alcune categorie economiche minacciano sfracelli di fronte all’ipotesi IVA, dimostrano ancora una volta come nel nostro Paese l’interesse collettivo venga dopo gli interessi di parte”, affermano i segretari della Federazione Industria, Enzo Merlini (CSdL) e Giorgio Felici (CDLS). Che non mancano di rimarcare come a fronte di un sistema monofase piuttosto che IVA, addirittura con aliquote più basse, molti sammarinesi si recano fuori territorio a fare i propri acquisti perché più convenienti: “E’ fin troppo ovvio che l’elevata redditività dell’attuale sistema è a unico vantaggio degli operatori economici e del mondo dei lavoratori autonomi e liberi professionisti”.

Riforma fiscale, il nodo evasione. I segretari Merlini e Felici affermano quindi che la riforma fiscale rappresenta un passaggio decisivo: Vedremo se coglierà davvero l’obiettivo di combattere l’economia sommersa, ad esempio attraverso l’obbligatorietà dell’emissione di scontrini, ricevute e fatture, o con l’utilizzo della moneta elettronica oltre a certi importi, la soppressione del segreto bancario anche all’interno del sistema sammarinese e l’introduzione di sanzioni amministrative e penali adeguate insieme al reato di evasione fiscale”.

Frontalieri, tra franchigia e tassa etnica. Sul fronte lavoratori frontalieri, il direttivo della Federazione Industria insiste sulla necessità di arrivare ad una legge ordinaria che regoli definitivamente la questione fiscale, ma intanto quest’anno il salasso è avvenuto con l’acconto calcolato senza franchigia, mentre a San Marino il Decreto “riparatore” dell’articolo 56 rimborserà solo in modo parziale i lavoratori, senza risolvere alla radice la discriminazione della tassa etnica.

“Il Governo – spiegano Merlini e Felici- non ha voluto ascoltare le nostre proposte di modifica del decreto che, senza alcun aggravio per lo Stato, avrebbero eliminato storture e penalizzazioni proprio a danno dei lavoratori con redditi più bassi”.

Rimborso frontalieri e furberie demagogiche. In conclusione, il direttivo definisce senza mezzi termini come “assurda” e “demagogica” la tesi fatta circolare da alcune forze politiche che l’introduzione dell’imposta sugli immobili (patrimoniale) fosse necessaria a finanziare il decreto di rimborso dei frontalieri.

“Verrebbe fin troppo facile replicare che la Patrimoniale è in realtà necessaria a coprire la voragine causata dall’evasione di massa delle monofase”, osservano i Merlini e Felici, che aggiungono: “Mentre c’è chi fa della facile demagogia, è bene ricordare che in tre anni di applicazione della tassa etnica, al netto del rimborso, i frontalieri versano allo Stato di San Marino oltre 20 milioni di euro”.

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